Dopo l’ultima, dominante, vittoria della Red Bull ottenuta col solito Max Verstappen che ha mandato a monte i piani di Liberty Media, la Formula 1 si appresta a riscrivere un remake del Campionato del Mondo 2023.
Il Gran Premio di Cina ci ha regalato un’altra affermazione perentoria del campione olandese su una Red Bull che sembra tutt’altro che essere nel mirino delle concorrenti.
Liberty Media aveva scelto il rientrante circuito di Shanghai per tenere la prima Sprint Race dell’anno. Ricordiamo che da queste parti non si correva dal 2019, da quando si tenne il Gran Premio n°1000 nella storia della Formula Uno vinto da Lewis Hamilton, su Mercedes.
Le edizioni successive vennero prima cancellate a causa della pandemia di COVID-19, poi confermate e poi annullate ancora quando fu chiaro che non c’erano le condizioni per poter metter su un weekend di gara.
Gp Cina: Red Bull sveglia tutti
Tornando all’attualità, è chiaro che Liberty Media abbia voluto tenere qui la prima Sprint Race dell’anno per dare un tocco d’imprevedibilità a questa Formula Uno “marchiata” già dal venerdì di prove libere dalla Red Bull di Max Verstappen.
Obiettivo in parte raggiunto durante la sessione di Sprint Qualifying che decideva la griglia di partenza della gara breve. La forte pioggia della Q3 aveva sparigliato le carte in tavola generando una starting list anomala, con Lando Norris in pole, Lewis Hamilton al suo fianco e Fernando Alonso davanti a Verstappen.
Già nella garetta le cose si erano messe, per così dire, “in asse”. Nell’evento principale il ritorno alla piena “normalità” visto che è stato intonato lo stesso ritornello, con Max a martellare la concorrenza. Quarta vittoria stagionale per l’olandese e classifiche che iniziano ad assumere una forma preoccupante.
Il tentativo di introdurre un pizzico di imprevedibilità spingendo sul mix pista sconosciuta alle vetture “next gen” e weekend sprint si è infranto dinanzi alla forza della Red Bull RB20, con buona pace di chi sperava in un ribaltamento dei valori.
Se la concorrenza non si dà una mossa, il campionato rischia di trasformarsi in un’esecuzione monocorde dal finale prevedibile. Non quello che la proprietà americana voleva; non quella convergenza prestazionale che ci hanno propinato per tutto l’inverno.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing