Gp Cina 2025, strategie gara – È stato un sabato carico di emozioni quello del Gran Premio di Shanghai. Quando l’Italia era ancora avvolta dalle tenebre è arrivato il lampo rosso di Lewis Hamilton che ha vinto la sprint race, la prima in Ferrari ma anche la prima nella sua lunghissima carriera che, nonostante sia costellata da trionfi, non vedeva accesa la casella della gara veloce.
Nella sessione di qualifiche, il sette volte iridato, che si era preso la pole del venerdì, non si è replicato, complice una Ferrari SF-25 leggermente frenata dopo alcune modifiche di assetto esercitate in chiave gara: qui per tutti i dettagli. L’ora di lavoro del pomeriggio cinese ha premiato la McLaren di Oscar Piastri che precede un magico George Russell che tiene dietro Lando Norris che non si fatica a definire una delle delusioni della giornata.
Con Max Verstappen alle spalle del suddetto terzetto e a precedere Hamilton e Charles Leclerc, si preannuncia battaglia nei 56 giri previsti per raggiungere la bandiera a scacchi. Prima di lanciarci in previsioni tattiche più dettagliate osserviamo quali sono i treni di gomme a disposizione dei piloti aiutandoci con l’infografica rilasciata dalla Pirelli. Ricordiamo che, per l’occasione, il costruttore italo-sinico, ha portato C2 come compound hard, C3 come mescola media e C4 per la versione soft.
Gp Cina 2025, i treni Pirelli a disposizione dei piloti
GP Cina 2025: le possibili strategie
Quest’anno, tutte le squadre hanno conservato entrambi i set di gomme dure per la gara (consulta il grafico in alto per l’assegnazione completa), segno che saranno determinanti. La strategia più gettonata sembra essere la Medium-Hard-Hard, con finestre per i pit stop previste tra i giri 14-20 e 32-38.
Durante la Sprint Race, il degrado si è rivelato piuttosto elevato, ma con differenze significative non solo tra le varie scuderie, ma persino tra i due piloti dello stesso team. È probabile che anche domani questo aspetto giochi un ruolo chiave.
Anche seguendo una strategia simile, i team potrebbero adottare approcci differenti, dato che la durata degli pneumatici dipenderà in gran parte dalla capacità dei conducenti di gestire l’usura nei primi giri di ogni stint. Ovviamente sarà avvantaggiato chi correrà in aria libera, come ha dimostrato Hamilton che è stato in grado di aprire un gap sensibile sul secondo arrivato.
“Credo che la chiave sarà la gestione del graining sull’anteriore sinistra nei primi due giri, specialmente nel lungo complesso della prima curva che mette a dura prova la gomma“, spiega Mario Isola, direttore Pirelli Motorsport.
Si potrebbe tentare qualcosa di diverso da una strategia a due soste? Difficile che possa accadere. L’anno scorso questa scelta ha funzionato, ma considerando l’aumento delle temperature e il nuovo asfalto che genera molto più grip e che determina prestazioni velocistiche migliori, appare uno stratagemma meno praticabile.
Potrebbe allora qualcuno optare per tre soste? Anche questa possibilità sembra remota, dato che tutti dispongono di un buon numero di gomme dure e medie per affrontare un eventuale degrado elevato.
Più realistico è un diverso tipo di strategia a due soste. Se i piloti riuscissero a prolungare il secondo stint con la gomma dura, potrebbero montare un set di medie per l’ultima parte della gara, magari riutilizzando quelle poco sfruttate nelle qualifiche Sprint. In questo caso, la prima sosta avverrebbe nella stessa finestra della strategia Medium-Hard-Hard, mentre la seconda sarebbe ritardata tra il giro 34 e il 40.

L’incognita principale è che nessuno ha ancora testato la gomma dura in condizioni di gara: la C2 di quest’anno è stata sviluppata per essere più simile alla C3. Con temperature che sono aumentate le scelte strategiche saranno flessibili senza una chiara linea fino all’ultimo momento.
Quali opzioni per chi parte nelle retrovie? Le gomme morbide sembrano poco indicate, ma chi non fosse soddisfatto delle medie potrebbe sceglierle per un primo stint aggressivo, per poi passare alle dure. In questo caso, una strategia Soft-Hard-Hard comporterebbe fermate tra l’8° e il 14° giro, e poi tra il 28° e il 34°.
Un’altra alternativa, sovente adottata da chi cerca una strategia “garibaldina”, è l’inversione del piano principale, ovvero partire con le dure e chiudere con le medie (Hard-Hard-Medium). Nella Sprint di sabato, diversi piloti hanno sofferto con le gomme medie già dopo pochi giri, il che potrebbe rendere rischioso iniziare la gara con questa mescola e il pieno di carburante.
Optare per le dure al via può essere vantaggioso, ma ha due risvolti negativi: meno grip iniziale e minore flessibilità strategica nel caso di una Safety Car precoce. Tuttavia, se le condizioni lo permettono, la strategia Hard-Hard-Medium potrebbe rivelarsi efficace. A patto che tutto vada per il verso giusto.

GP Cina 2025, strategie: che tempo ci aspetta?
C’è una lievissima possibilità di pioggia verso la fine della gara, ma il meteo si dovrebbe mantenere caldo, un aspetto che potrebbe mettere sotto pressione i team. Le temperature continuano a salire e si prevedono circa 28°C durante la gara. Il nuovo asfalto, molto scuro, assorbe calore in maniera significativa, con il rischio di accentuare il graining, spostandolo però dalla gomma anteriore sinistra a quella posteriore dello stesso asse.
Un altro elemento da tenere d’occhio è il vento: sebbene non sia così forte come a Melbourne, può comunque influenzare il comportamento delle vetture quando escono dalla protezione delle grandi tribune che caratterizzano l’impianto disegnato da Hermann Tilke. Ne sa qualcosa Lando Norris che si è molto lamentato delle folate laterali nella giornata di ieri. raffiche anche solo moderate possono aumentare il rischio di sovrasterzo e slittamenti, complicando ulteriormente la gestione delle gomme.
Crediti foto: Pirelli Motorsport, Scuderia Ferrari HP