Gp Canada 2025, preview tecnica – Il Gran Premio che si disputerà sul Circuito Gilles Villeneuve è la decima tappa del Mondiale 2024 e segna il secondo appuntamento stagionale sul suolo nordamericano dopo Miami. Montreal, sede storica della gara, continua a esercitare un fascino particolare su team e piloti: il coinvolgimento del pubblico locale trasforma l’intera città in un palcoscenico dedicato alla Formula 1, con eventi e celebrazioni che animano la settimana precedente alla corsa.

Gp Canada: uno sguardo al 2024
Il weekend dell’anno scorso si è svolto in condizioni meteorologiche particolarmente instabili, aggiungendo una variabile imprevedibile a un tracciato già noto per le sue insidie tecniche. La pioggia, caduta abbondantemente prima del via, ha costretto 18 piloti a partire con pneumatici intermedi, mentre la Haas ha osato una scelta differente montando le full wet.
La mossa ha inizialmente pagato: sia Kevin Magnussen che Nico Hülkenberg avevano guadagnato rapidamente terreno, con il danese autore di una rimonta fino alla quarta posizione nel giro di tre tornate, partendo dalla 14esima casella. Tuttavia, con l’asciugarsi dell’asfalto, i due furono i primi a dover passare alle intermedie, pagando in termini di ritmo.
Nella seconda fase della gara, le Intermedie si rivelarono decisive. La pista ha alternato tratti asciutti a rovesci improvvisi, costringendo i team a valutazioni in tempo reale. In questo contesto, alcuni piloti scelsero strategie aggressive: Ocon, Tsunoda e Bottas hanno scommesso su un solo pit stop, estendendo lo stint con le intermedie fino a quando le condizioni non consentirono il passaggio alle slick. Bottas ha resistito fino al giro 42, mentre i suoi colleghi attesero altri due giri prima di montare le gomme da asciutto. Solo loro tre sono riusciti a completare la corsa con una singola sosta.
Al momento del cambio gomme definitivo, la maggior parte della griglia aveva optato per le mescole Medium, privilegiate per la rapidità nel warm-up. Cinque piloti avevano invece preferito le Hard, confidando in una maggiore durata e in una gestione più agevole del degrado, soprattutto dopo aver osservato episodi di graining sulle Medium nelle sessioni di libere.
Gp Canada 2025: le scelte Pirelli
Per l’occasione, la Pirelli ha portato la gamma più morbida a disposizione: C6 (Soft), C5 (Medium) e C4 (Hard), un gradino più tenera rispetto al trittico scelto nel 2024. Si tratta della terza apparizione stagionale della C6, già utilizzata a Imola e Monaco.
Il tracciato canadese presenta sollecitazioni laterali contenute e richieste longitudinali più marcate, dovute alle forti frenate seguite da accelerazioni decise. L’asfalto, rinnovato l’anno scorso, conserva una superficie liscia e poco abrasiva, fattore che limita il degrado ma espone al rischio di graining, specialmente nei primi giri su pista “green”.
L’evoluzione della pista è rapida: il grip cresce sensibilmente nel corso di ogni sessione, rendendo strategica la tempistica delle uscite. Le condizioni meteo, tipicamente instabili in questa regione del Québec (vi rimandiamo in ogni caso alla preview che sarà pubblicata mercoledì proprio per avere elementi più concreti tra le mani), rappresentano da sempre un’incognita cruciale per il weekend canadese, come ampiamente dimostrato dall’edizione di quest’anno.
Il Circuito Gilles Villeneuve, costruito sull’isola artificiale di Notre Dame, nel cuore del fiume San Lorenzo, misura 4,361 km e si snoda tra rettilinei e chicane, con 14 curve – sei a sinistra, otto a destra – che richiedono massima precisione in frenata e una trazione ottimale in uscita.
Caratterizzato da una configurazione “stop and go”, è uno dei tracciati dove il sorpasso è favorito dalle tre zone DRS, in particolare alla staccata del lungo rettilineo che riporta sul traguardo. Proprio qui, subito dopo la chicane finale, si trova il famigerato “muro dei campioni”, divenuto leggendario dopo gli incidenti che coinvolsero, nella stessa gara del 1999, Damon Hill, Michael Schumacher e Jacques Villeneuve.
Montreal, un tracciato da staccate e trazione
Ecco i parametri tecnici assegnati dalla Pirelli:
- Trazione: 4/5
- Stress sugli pneumatici: 3/5
- Aderenza: 2/5
- Frenata: 5/5
- Abrasività dell’asfalto: 1/5
- Carichi laterali: 3/5
- Evoluzione del tracciato: 5/5
- Carico aerodinamico: 1/5
Il circuito rappresentato si distingue per un’elevata richiesta di frenata (5/5) e trazione (4/5), con basso carico aerodinamico (1/5) e scarsa abrasività dell’asfalto (1/5). Questo suggerisce un layout caratterizzato da lunghi rettilinei e curve lente, dove è fondamentale la stabilità in frenata e la trazione in uscita.
Il livello di aderenza dell’asfalto è basso (2/5), mentre lo stress sugli pneumatici e i carichi laterali si attestano su valori medi (3/5), indicando un tracciato relativamente gentile sulle gomme. L’evoluzione della pista è molto marcata (5/5), suggerendo che la gommatura del tracciato avrà un impatto importante sul grip disponibile man mano che il weekend progredisce.
In sintesi, si tratta di un tracciato che richiede una vettura ben bilanciata in frenata e con buona trazione meccanica, ma al tempo stesso efficiente dal punto di vista aerodinamico, a causa del basso livello di carico richiesto.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Pirelli Motorsport
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