Gp Canada 2024, strategie – Quella di ieri è stata una giornata ricca di sorprese. La Mercedes, in ripresa, ottiene la pole position con George Russell. 1.12.000 il tempo dell’inglese, un crono uguale al millesimo, ottenuto sette minuti prima, a quello di Max Verstappen. Valori vicinissimi, quindi, confermati dalle due McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri incollate al duo di testa con intatte chance di vittoria.
Sulla carta, ciò che premia a Montreal è una tattica a due soste. Prima però di lanciarci in previsioni strategiche più dettagliate osserviamo quali sono i treni di gomme a disposizione dei piloti aiutandoci con l’infografica rilasciata dalla Formula 1 sui propri canali ufficiali.
Gp Canada 2024: pit stop doppio strategia premiante
In questo caso il rischio di sbagliare le previsioni è molto concreto. Perché? Semplice, tutto dipenderà dalle condizioni metereologiche. Quando questo articolo è in via di chiusura le previsioni meteo mostrano una probabilità del 60% di pioggia all’inizio della gara, che salirà all’80% nella seconda metà dell’evento. Quindi ciò che scriveremo, assumendo che non piova, potrebbe essere totalmente relativizzato dalla pista bagnata.
Ulteriore potenziale variabile è data dalla superficie nuova. Le libere hanno detto che l’asfalto posato recentemente tende ad asciugarsi molto rapidamente. Ma, parimenti, produce molte zone stagnanti quando la pioggia è abbondante. E questo potrebbe determinare l’ingresso della safety car o addirittura l’introduzione delle bandiere rosse.
Immaginando che sia gara asciutta, la riasfaltatura sembra poter spingere i team a scegliere la doppia sosta. Questo poiché la gomma media pare non essere troppo a suo agio in uno stint prolungato.
Mario Isola, direttore Pirelli Motorsport, ha spiegato che i suoi analisti si aspettavano un mix tra strategie a una e due soste. Ma l’usura e il degrado misurati sulla mescola media sono risultati superiori alle aspettative. Cosa che spingerà le squadre ai due stop.
La versione tattica ottimale prevede una prima sosta tra i giri 15 e 21 e una seconda tra i giri 41 e 50 nello schema media-hard-hard. C’è anche l’opzione media-hard-media. La differenza tra due stint su bianca e due su gialla è un obbligo piuttosto che una scelta in base alla disponibilità di gomme di ogni pilota. Mercedes, McLaren, Verstappen e Albon hanno due gomme dure e una media; Aston Martin e le Visa Cash App possono contare su una dura e due medie.
Nelle libere si è vista una certa tendenza al graining all’anteriore, con le posteriori che invece si usuravano abbastanza in fretta. Processo tipico su una pista rear limited come quella intitolata a Gilles Villeneuve. Ma se l’asfalto si gomma durante la gara, allora il secondo treno di medie potrebbe funzionare meglio del primo.
Prorpio chi spera che la pista migliori può adottare un piano tattico a una sosta: una prima fermata tra i giri 17 e 23 e una seconda tra le tornate 43 e 52 per passare da media a dura. Attenzione a chi parte dietro. Sono questi i piloti che, sperando in una safety car (o magari nella pioggia), possono pensare di valutare il singolo stop.
Potrebbe essere questa la strategia contemplata da Sergio Perez che parte dalla sedicesima piazzola (qui la griglia di partenza). Ma forse anche dalla Ferrari che potrebbe scegliere di diversificare i piani tra Leclerc (P11) e Sainz (P12).
Quanto presentato, lo ribadiamo ancora, vale in caso di pista asciutta. Altrimenti, come accade in caso di pioggia, saranno le intuizioni del momento a decretare la linea vincente.
Crediti foto: F1, Pirelli Motorsport