Gp Brasile 2024 – Procedono apparentemente stanchi e privi di stimoli. Forse è così, ma in Mercedes l’obiettivo reale è il 2025 e tutto ciò che accade in queste fasi va interpretato in quest’ottica. Probabilmente, chi sta soffrendo di più il momento attuale della Stella a Tre Punte è proprio Lewis Hamilton, che, svuotato di motivazioni, non sta offrendo prestazioni all’altezza del suo nome e della sua storia.
Più volte, di recente, abbiamo associato la Mercedes W15 all’immagine di un “laboratorio viaggiante,” una vettura-cavia su cui condurre esperimenti in vista del 2025, una stagione di transizione verso il nuovo contesto regolamentare, ma che a Brackley non vogliono trascurare. McLaren e Ferrari hanno dimostrato che un recupero è possibile e che si può competere per entrambe le classifiche grazie a una convergenza prestazionale ormai raggiunta.
Affermare che Mercedes non abbia più nulla da chiedere a questo campionato è forte, ma veritiero. Tutto ciò che verrà da qui in avanti sarà raccolto senza possibilità di avanzare dal quarto posto attuale in classifica. Per questo si pensa già al prossimo anno, avendo a disposizione più ore di sviluppo in virtù della posizione finale. Un piccolo vantaggio che gli ex campioni del mondo vogliono capitalizzare sfruttando la parte finale del mondiale per testare, piuttosto che ricercare la performance pura.

GP Brasile, Mercedes: parlano i protagonisti
“È stata una sessione impegnativa, poiché la pista si è raffreddata durante le qualifiche Sprint. Finire in P6 riflette dove siamo in questo momento, al fondo del gruppo di testa, con un distacco verso il gruppo successivo dietro di noi”, ha dichiarato George Russell che evidenzia come la vettura sia troppo sensibile alle temperature.
“Mi piace la sfida dei weekend Sprint, entrare subito in azione, e oggi ha portato anche la sfida inaspettata di una pista molto sconnessa, che ovviamente è la stessa per tutti. Cercherò di avanzare e di usare la Sprint per migliorare la vettura in vista delle qualifiche e del Gran Premio di domenica”.
Lewis Hamilton, deluso per l’undicesima posizione finale, ha commentato così: “È stata una giornata difficile, nonostante l’incredibile supporto dei fantastici fan qui in Brasile. Guidare sulla superficie sconnessa è stato problematico per tutti, rendendo le FP1 molto impegnative”.
“Abbiamo sollevato la macchina durante la pausa per migliorare la situazione, ma il ritmo semplicemente non c’era sui giri cronometrati: il bilanciamento è instabile e la vettura è difficile da guidare. Non ho potuto attaccare come volevo. Spero di risalire dall’11° posto nella Sprint e continuare a lavorare per trovare il bilanciamento nelle qualifiche”.

Andrew Shovlin ha spiegato la situazione dal punto di vista tecnico: “È stata una giornata impegnativa a Interlagos. Girando in condizioni molto calde nelle FP1, è diventato subito chiaro che la pista riasfaltata era più sconnessa che mai e questo ci ha posto una sfida nel definire set-up. Entrambi i piloti hanno completato long run buoni e abbiamo apportato modifiche relativamente piccole per le qualifiche Sprint”.
“Quando abbiamo iniziato a correre, è emerso che né George né Lewis erano completamente soddisfatti del bilanciamento, soffrendo i balzi al posteriore. Questo ha costato a Lewis fiducia e tempo sul giro, portandolo all’eliminazione dalla Q2 per meno di un decimo. George è riuscito a raggiungere la Q3, ottenendo infine la P6, ma con un notevole distacco da Piastri in pole. La Sprint sarà utile per valutare il bilanciamento dei long run in vista delle qualifiche del pomeriggio. Normalmente è un buon circuito per i sorpassi, quindi, se avremo ritmo, ci saranno tutte le opportunità per entrambi i piloti di avanzare”.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team