Gp Brasile 2025 – A Interlagos la Ferrari si è presentata con l’intento di raccogliere dati, ma la realtà ha restituito un quadro più complesso. Charles Leclerc scatterà dalla quarta fila, Lewis Hamilton dalla sesta: due posizioni che sintetizzano la difficoltà di una SF-25 incapace di esprimere il proprio potenziale su una pista che esalta efficienza e potenza.
La Sprint Qualifying (leggi il report) ha messo in luce una monoposto appesantita da un’aerodinamica poco efficace, una gestione conservativa della power unit e un assetto che non riesce a mantenere coerenza tra i tre settori di Interlagos.
La prima e unica sessione di prove libere è stata regolare ma poco significativa. Leclerc e Hamilton hanno lavorato esclusivamente con la mescola C2, la più dura tra quelle portate da Pirelli, completando il programma previsto in condizioni di pista sporca e con aderenza ridotta. E forse questo ha inciso su una qualifica pessima.
Ferrari ha differenziato le configurazioni aerodinamiche tra le due SF-25, alla ricerca di riferimenti utili per la qualifica sprint. I dati hanno mostrato fin da subito un equilibrio precario tra carico e resistenza, con la vettura incapace di sfruttare la progressiva evoluzione della pista.

Sprint Qualifying: progressione complicata e potenziale limitato
In SQ1, con gomme Medium per tutti, la sessione si è giocata sul filo dei millesimi. Leclerc e Hamilton hanno passato il taglio al terzo giro lanciato, ma la fatica a generare grip in uscita di curva è rimasta evidente. In SQ2 il quadro non è migliorato: Leclerc ha centrato la qualificazione nonostante un testacoda nel suo ultimo tentativo; mentre Hamilton, rallentato dalle bandiere gialle provocate proprio dal compagno di squadra, si è fermato all’undicesimo posto, primo degli esclusi.
In SQ3, con le Soft, Leclerc ha realizzato il suo miglior tempo nel primo tentativo senza riuscire a migliorarsi nel secondo. Un segno chiaro della difficoltà Ferrari nel ripetere prestazioni costanti su un tracciato dove ogni centesimo vale una posizione.
Le parole dei piloti: sensazioni buone, ma prestazione assente
“È stata una qualifica complicata, dalla SQ1 alla SQ3. In macchina avevo buone sensazioni, ma mancava la prestazione che ci serviva”, ha ammesso Leclerc dopo la sessione, sottolineando che il set-up non è fuori direzione, ma richiede interventi mirati in vista della Sprint. Hamilton, dal canto suo, ha parlato di “eventi fuori dal controllo” come causa di un risultato deludente, ribadendo però la fiducia nel lavoro del team e nella possibilità di recuperare nel resto del weekend.

Ferrari SF-25, analisi: aerodinamica inefficiente e gestione motore cauta
Il problema principale della SF-25 a Interlagos è l’inefficienza aerodinamica. Nonostante la scelta di una configurazione più carica, le Ferrari si sono rivelate lente in tutti e tre i settori. L’ala posteriore genera più carico, ma al prezzo di un’elevata resistenza all’avanzamento, limitando la velocità di punta e peggiorando il bilancio complessivo tra i tratti misti e i rettilinei. La sensazione è che l’aerodinamica non riesca a produrre downforce “utile”: il carico non si traduce in aderenza efficace, mentre la resistenza penalizza il tempo sul giro.
In parallelo, la gestione della power unit è apparsa estremamente conservativa. Sia Leclerc che Hamilton hanno utilizzato mappature motore visibilmente limitate, probabilmente per preservare le componenti meccaniche in vista delle ultime gare della stagione. Una scelta prudente, ma che su un tracciato sensibile alla potenza come Interlagos costa decimi pesanti.
Altro punto debole: la gestione delle altezze da terra. La SF-25 continua a mostrare una forte dipendenza dal ride height: piccole variazioni verticali compromettono il comportamento aerodinamico, portando la vettura fuori dalla finestra di efficienza. A Interlagos, pista ondulata e tecnica, ciò si traduce in instabilità e perdita di aderenza nelle sezioni più veloci.
Gp Brasile – Una Sprint usata come banco di prova per la Ferrari SF-25
Ancora una volta Ferrari sembra considerare la Sprint non tanto come opportunità di risultato, ma come sessione di lavoro. È una tendenza ormai consolidata: sfruttare la gara breve per validare scelte di assetto, strategie di raffreddamento e bilanciamento aerodinamico, in funzione della corsa principale.
La decisione di caricare la vettura e limitare la potenza motore potrebbe anche essere legata alle previsioni di pioggia e di temperature più basse per la giornata odierna. In condizioni potenzialmente umide, privilegiare stabilità e trazione rispetto alla velocità pura può rivelarsi una decisione lungimirante.

Gp Brasile – In attesa della Sprint priorità alla comprensione tecnica della Ferrari SF-25
La Sprint Race da 24 giri, in programma alle 11:00 locali (15:00 in Italia, ndr), rappresenterà per la Ferrari un passaggio chiave per capire se l’attuale configurazione possa essere ottimizzata. Più che la posizione al traguardo, conteranno le informazioni raccolte su aerodinamica, bilanciamento e gestione dell’energia.
Solo dopo la Sprint sarà possibile valutare se Interlagos potrà offrire alla SF-25 margini di recupero in vista della gara lunga. Per ora, la sensazione è quella di una Ferrari ancora prigioniera dei propri limiti di efficienza, in attesa di trovare una chiave tecnica che la renda più coerente e competitiva sulla distanza.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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