Gp Belgio 2024: le insidie di Spa Francorchamps secondo Pirelli

Di seguito l’anteprima della Pirelli che introduce il Gp del Belgio spiegando cosa serve per superare la “trappola” Spa-Francorchamps

L’ultimo Gran Premio prima della pausa estiva si svolge a Spa-Francorchamps, uno dei circuiti più maestosi del mondo, che è stato testimone di alcuni dei più grandi momenti della storia di questo sport. Sette chilometri spettacolari che si snodano su strade che salgono e scendono tra le foreste delle Ardenne, rendendo la location ancora più magica, ma pronta a sorprendere gli automobilisti ad ogni curva. Eau Rouge, Raidillon, La Source, Kemmel, Stavelot e Malmedy sono solo alcuni dei nomi che hanno reso famosa la sede del Gran Premio del Belgio in tutto il mondo. 

Le Ardenne si corrono da oltre un secolo con la prima gara, quella motociclistica, che si svolse nel 1921. Il primo Gran Premio del Belgio si disputò l’anno successivo su un circuito stradale che si avvaleva di tre lati di un triangolo che univa le città di Spa-Francorchamps, Malmedy e Stavelot. Quest’anno, la pista ha subito un restyling, con gran parte di essa che è stata riasfaltata, il che sarà un fattore importante da tenere in considerazione per i team durante la preparazione dell’evento

Pirelli ha già potuto valutare il nuovo asfalto, un mese fa in occasione della 24 Ore di Spa, la classica gara GTWC di cui l’azienda italiana è fornitore unico di pneumatici. Durante la gara dello scorso giugno, le vetture GT3 hanno girato tre secondi più veloci rispetto all’anno precedente, con le stesse mescole.

Naturalmente il livello prestazionale delle vetture GT non può essere paragonato a quello di una vettura di Formula 1, nemmeno utilizzando gli attuali e avanzatissimi strumenti di simulazione. Ma è molto probabile che il nuovo manto porterà ad una significativa riduzione dei tempi sul giro e ad un notevole aumento del livello di grip sui tratti riasfaltati. 

Gp Belgio Pirelli

Per questo 14 ° round della stagione, Pirelli ha scelto lo stesso trio di mescole utilizzate negli ultimi due anni, ovvero la C2 come P Zero White hard, la C3 come P Zero Yellow medium e la C4 come P Zero Red soft. In termini di stress sulle gomme, è una delle piste con i livelli medi più alti, anche se non raggiunge le vette viste a Silverstone e Suzuka. Il tracciato presenta tutti i tipi di curve, collegate da sezioni molto veloci, il che rende difficile per i team individuare il compromesso aerodinamico ideale.

Non è insolito, infatti, vedere vetture molto forti nel primo e terzo settore più veloci, faticare nel secondo più lento, o viceversa. Alcune combinazioni di curve, ad esempio Eau Rouge-Raidillon, sono molto impegnative e hanno caratteristiche uniche, in questo caso specifico una forte compressione che mette a dura prova sia il pilota che la vettura. Di solito il degrado su questa pista è prevalentemente termico, ma la nuova superficie potrebbe essere un fattore decisivo in quest’area, visto il grip extra offerto alle gomme.

Infine, come si può parlare di un weekend di gara a Spa-Francorchamps senza prendere in considerazione il meteo? Se c’è un unico luogo nel calendario delle corse automobilistiche, non solo di F1, in cui il meteo variabile può giocare un ruolo, è proprio questo. Non solo le condizioni possono cambiare da un giorno all’altro, ma anche i livelli di aderenza possono essere notevolmente diversi in vari punti della pista contemporaneamente.

Inoltre, trattandosi di un giro così lungo, il minimo errore nel giudicare il momento giusto per passare da gomme da asciutto a quelle da bagnato o viceversa può comportare una penalità severa in gara e ancora di più in qualifica. L’anno scorso non c’era stata pioggia durante la gara, ma aveva fatto la sua comparsa nei giorni precedenti in quello che era un weekend Sprint.

Domenica pomeriggio, tutti i piloti hanno girato con le slick, la stragrande maggioranza (13) ha preferito la mescola Medium contro i sette che hanno optato per la Soft. Solo Norris ha utilizzato un set di gomme Hard per una dozzina di giri. Dei piloti che hanno portato a termine la gara, la maggior parte ha effettuato due soste, con l’eccezione di Russell, Stroll e Gasly che si sono divisi i 44 giri quasi in parti uguali: il pilota della Mercedes ha fatto un primo stint di 22 giri con le Medium prima di passare alle Soft, mentre Stroll ne ha fatti 20 con la C3 seguiti da 24 con la C4. e il pilota Alpine ha fatto i suoi primi 23 giri con le Soft prima di passare alla mescola Medium. L’inglese e il canadese sono riusciti a chiudere a punti, rispettivamente al sesto e al nono posto.

La gara di questo fine settimana è la 68ª edizione del Gran Premio del Belgio come prova del Campionato del Mondo di Formula 1. Di questi, 56 si sono svolti a Spa-Francorchamps, dieci a Zolder e due a Nivelles. Il pilota più vincente in questo evento è Michael Schumacher con sei vittorie, avendo debuttato a Spa nel 1991, mentre l’anno successivo sulla stessa pista ha conquistato la sua prima vittoria in Formula 1, la prima di 91.

A Spa ci sono Ayrton Senna a quota cinque, e con tre vittorie a testa ci sono Lewis Hamilton, Kimi Raikkonen e Jim Clark. Hamilton ha il maggior numero di pole con sei e il maggior numero di podi (10). Tra i costruttori, la Ferrari è in testa con 18 vittorie, seguita dalla McLaren con 14 e dalla Lotus con otto. La Scuderia è anche in cima alla lista delle pole position (16) e dei podi (50).

Mentre il Gran Premio del Belgio è l’ultima gara prima della pausa estiva, il lavoro di Pirelli continua e rimane per altri due giorni di test sul circuito di Spa-Francorchamps. A supportare il programma volto allo sviluppo di costruzioni e mescole per il 2025 ci saranno Aston Martin e Alpine, ognuna delle quali correrà con una vettura in entrambe le giornate.


Crediti foto e testo articolo: Pirelli Motorsport

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