Dopo un Gran Premio del Giappone che ha visto la Red Bull tornare in vetta con autorità, in casa McLaren non manca la consapevolezza di aver perso un’occasione d’oro. Lo ha confermato Oscar Piastri, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del fine settimana di gara, affrontando senza giri di parole il tema del mancato successo a Suzuka.
“Dovevamo qualificarci davanti a Max”, ha dichiarato con il consueto aplomb, rispondendo a chi gli chiedeva cosa fosse mancato alla McLaren per poter ambire alla vittoria. Una risposta secca, quasi ironica, ma che racchiude una lucida analisi del weekend giapponese. “Abbiamo esaminato molte variabili, ma alla fine la conclusione è stata semplice: bisogna qualificarsi dove si deve essere”.
Un’ammissione chiara: la McLaren aveva il passo gara per impensierire la Red Bull, ma l’ordine di partenza ha fatto la differenza. “La nostra vettura era più veloce”, ha aggiunto Piastri, “ma credo che i distacchi sarebbero stati diversi se le posizioni alla partenza fossero state invertite”.
Parole che riflettono un certo ottimismo in casa McLaren, soprattutto alla luce del ritmo mostrato “sul lungo”. Il team britannico si conferma, insieme alla Ferrari, uno dei principali antagonisti della Red Bull, almeno in determinate condizioni di pista.
Quanto alla ritrovata competitività della scuderia di Milton Keynes, Piastri non sembra preoccuparsi troppo: per il momento, non dà segnali di timore, anche se la vera cartina di tornasole sarà rappresentata dal passo mostrato da Verstappen e (chissà) Tsunoda già dalle prossime sessioni di qualifica.
“In gara abbiamo ancora un vantaggio”, ha aggiunto il pilota australiano, “ma in qualifica bisogna essere perfetti – sarà una lotta serrata per tutto l’anno, e dovremo essere sempre al massimo della forma“.
Con distacchi ridotti come quelli emersi in Giappone, ogni dettaglio – a partire dalle qualifiche del sabato – può fare la differenza tra vittoria e sconfitta. In casa McLaren lo sanno bene. E ora più che mai, serve concretezza. Bahrain segnerà un punto di svolta?
Crediti foto: McLaren F1