Il momento della verità si avvicina. Il venerdì del Bahrain ha dato indicazioni sommarie e, per quanto riguarda la Ferrari, ha detto che il lavoro da fare è ancora tanto. Ieri, in maniera un po’ provocatoria, abbiamo affermato che sulla SF-25 il fondo nuovo c’è ma non si vede. In realtà sono emerse delle tendenze che hanno bisogno di ulteriori valutazioni. Specie dopo aver letto le dichiarazioni di chi quegli update li ha saggiati direttamente in pista.
I riscontri cronometrici “asciutti” parlano di un Charles Leclerc che ha fermato il cronometro sull’1’31”045, quarto tempo di giornata, mentre Lewis Hamilton ha registrato un 1’31”652, prima di iniziare i long run in configurazione gara, replicando il lavoro svolto da Leclerc. Charles ha completato 27 giri, quattro in più del compagno di squadra.

Leclerc: “Dobbiamo adattare la macchina, ma possiamo crescere”
Il monegasco ha evidenziato come le alte temperature rispetto ai test di Febbraio abbiano influito negativamente sul feeling con la monoposto. “Il feeling con la macchina è stato completamente diverso – ha spiegato – e dobbiamo lavorare per adattarla a queste condizioni. Lavoreremo sul set-up”.
Il monegasco ha chiarito la direzione su cui si sta concentrando con il suo ingegnere di pista: “Sto cercando di spingere in una direzione che mi permetta di tirare fuori il massimo dalla macchina in base al mio stile di guida. I nostri avversari al momento sono decisamente davanti, ma sono motivato a colmare quel gap”.
Infine, un riferimento agli aggiornamenti portati a Sakhir: “Dobbiamo concentrarci su massimizzare il potenziale della nostra macchina. Penso che possiamo ancora trovare della performance prima delle qualifiche e faremo di tutto per sfruttare al massimo l’aggiornamento. Vediamo dove ci porterà questo lavoro”.
Hamilton: “Buone sensazioni con le Soft, ma ho commesso un errore”
Hamilton ha parlato di una FP1 poco significativa a causa del caldo e della scarsa aderenza. “Il caldo ha reso difficile trovare grip, quindi non è stata una sessione particolarmente rappresentativa”.
Più ottimismo nella seconda sessione: “Abbiamo fatto un passo avanti. Il giro con le Soft sembrava buono, ma sono andato lungo all’ultima curva e ho perso tempo”. Il britannico ha poi sottolineato la costanza nei long run, ma non nasconde le difficoltà: “Gli altri sembrano competitivi in tutte le condizioni. Lavoreremo sodo per cercare di ridurre il gap”.

Gp Bahrain: cosa si è realmente visto sulla Ferrari SF-25 aggiornata?
Il carico c’è ma non si riesce ad applicare. Questa la sintesi estrema che emerge soprattutto da Fp2, l’unico turno probante considerato che nella prima ora la pista era molto scivolosa e il lavoro è stato spezzettato e infruttuoso. La SF-25 non si comporta male nei primi due settori in cui si marca una differenza stilistica tra Hamilton e Leclerc che, in effetti, stanno prendendo strade diverse per ciò che concerne la maniera di sfruttare il mezzo.
Lewis tende ad essere più “rotondo” mentre Charles spinge sulla frenata entrando in curva in maniera più “dura”, perdendo qualcosa in trazione. Ne esce un compare molto strano in cui Lewis perde in ogni curva ma guadagna in allungo. Osservando i giri motore (terza riga del grafico in basso) si vede come Leclerc usi il cambio in maniera differente, preferendo un approccio più aggressivo che si sposa con la frenata mediamente ritardata rispetto a Lewis.

Due modi diversi di gestire l’auto che probabilmente denunciano la necessità di provare qualcosa di quasi opposto per vedere come reagisce una vettura che, con tutte le diversità del caso, trova un punto comune nell’ultimo settore in cui i due piloti, specie con Hamilton, perdono molto. Segno tangibile che quanto affermato da Vasseur a fine sessione è vero: il carico c’è ma il surriscaldamento dell’asse posteriore è così limitante da produrre un giro push non esaltante. Cosa che in gara (56 giri, ndr) potrebbe essere molto limitante.
Per ora, specie con Leclerc, la Ferrari si comporta bene nelle curve lente del primo settore e non è male nello Snake. Il problema è tutto nella gestione degli pneumatici che resta problematica. Per ora la downforce aggiunta non è stata supportata da un assetto efficace. La cosa potrebbe dipendere ancora una volta da un’altezza di marcia non consona, cosa che si è osservata visivamente quando la SF-25 e la McLaren MCL39 si sono trovate appaiate in pista durante la simulazione di passo gara. La rossa scintillava poco, la papaya toccava con più vigore l’asfalto, segno tangibile di una differente quota operativa.
Sakhir potrebbe essere una sfida durissima poiché è un tracciato che limita molto il posteriore e la Ferrari soffre proprio nel retrotreno. Durante le terze libere capiremo se uno scatto è stato fatto o se le difficoltà emerse ieri si protrarranno per il resto del weekend.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Chiara Avanzo per Formulacritica
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