Gp Bahrain 2025, strategie gara – Ci siamo, dopo quattro sessioni di lavoro ci approcciamo al Gp di Sakhir che, nella sua griglia di partenza, mostra non poche sorprese. McLaren, che arrivava alle qualifiche da schiacciasassi assoluta, ha ottenuto la pole position con Oscar Piastri ma non ha capitalizzato il potenziale con un appannato Lando Norris che ha chiuso solo sesto, preceduto dalle Mercedes, dalla Ferrari di Charles Leclerc e dall’Alpine di Pierre Gasly, vero MVP del sabato.
Ma in Bahrain la grid position conta molto meno rispetto al Gp del Giappone e chi ha una vettura performante e che sa proteggere il posteriore potrebbe recuperare abbastanza agevolmente. La chiave della gara, come ha spiegato nel suo focus per Formulacritica l’Ing. Luca Baldisserri (leggi qui), è proprio la gestione del degrado delle coperture dell’asse posteriore.
Con tre zone DRS e un previsto alto degrado degli pneumatici, il ritmo gara prevarrà sulla posizione in griglia, una notizia non buonissima per la Ferrari che nel retrotreno vede la sua componente meno forte. La corsa si preannuncia a due soste, ma con tutte e tre le mescole disponibili e una varietà di allocazioni gomme tra i top team, le opzioni strategiche sono più aperte che mai.
La Pirelli, per l’occasione, ha portato la gamma più dura del ventaglio 2025: C1 hard, C2 medium, C3 soft. Ecco i treni a disposizione dei team.
Gp Bahrain 2025, strategie gara: il precedente e cosa aspettarsi alla 17:00 italiane
Nel 2024, l’appuntamento inaugurale si era trasformato in una sfida tra mescola morbida e dura, con la C2 completamente ignorata. La maggior parte del gruppo ha optato per due soste: soft–hard–soft o soft–hard–hard. Le Red Bull hanno dominato con una doppietta costruita sulla prima configurazione, con Verstappen autore di un grand chelem: pole position, giro veloce, vittoria e leadership ininterrotta dal primo all’ultimo passaggio.
Il campione del mondo si è fermato al 17° e 37° giro, chiudendo con 22 secondi di margine su Sergio Perez, risalito in P2 già prima del suo primo pit stop al giro 12. Dietro di lui, dalla P12 in giù, quasi tutti hanno preferito la sequenza soft–hard–hard, con Aston Martin a distinguersi per la scelta sfalsata tra Stroll (pit al giro 27) e Alonso (al 41°).
Le variabili 2025: asfalto più caldo e mescole aggiornate
Il Gran Premi 2025 si corre con un mese di ritardo rispetto al 2024 e temperature dell’asfalto fino a 10°C superiori. Inoltre, il compound C2 specifica 2025 rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla versione precedente, risultando più robusto.
Con un set di hard e due di medium a disposizione per 11 piloti, tra cui McLaren e Ferrari, l’opzione più veloce appare quella con tripla mescola: soft–medium–medium, con pit window tra i giri 10-16 e 32-38. L’alternativa più conservativa resta il classico medium–hard–medium, che esclude l’undercut anticipato e si sviluppa tra i giri 14-20 e 34-40.
GP Bahrain 2025 – Scenari tattici: chi può rischiare di più?
In Bahrain, il ritmo gara è più importante della track position. Questo rende la gara chiara nello schema: i team puntano a ridurre al minimo il tempo totale, con variazioni strategiche che emergono solo nella seconda metà della corsa.
Chi dovesse allungare il secondo stint oltre il 38° giro potrebbe produrre un finale esplosivo con gomma soft su vettura scarica. Una soluzione ideale per chi ha sacrificato un set di medium in qualifica, come le Mercedes, che per la gara dispongono solo di una media e una dura.
Occhio anche a Verstappen: è l’unico pilota con due treni di hard. Lo scenario soft–hard–hard non appare ideale su carta, ma l’olandese ha spesso dimostrato di sapere osare. Resta da vedere se la gomma dura, finora poco performante, possa reggere il confronto.
Venerdì, la strategia a una sosta sembrava da escludere. Ma l’abbassamento delle temperature e una nuova pressione di gonfiaggio posteriore imposta da Pirelli hanno riaperto la discussione. Secondo Simone Berra, chief engineer del gommista, “L’opzione è estrema, ma non fuori discussione”. La chiave sarà nella gestione dei lunghi stint e nei setup delle singole squadre. Le simulazioni indicano che due soste restano più rapide – anche fino a 10 secondi in condizioni di alto degrado – ma in uno scenario più conservativo, il gap potrebbe scendere a 2-3 secondi.
In ogni caso, in Bahrain vale la legge del passo gara. Chi tenterà l’unica sosta punterà a uno stint medio–hard, con sosta tra i giri 22 e 28.
Da un punto di vista meteo la pioggia è del tutto esclusa, ma sarà il vento a mettere in difficoltà i piloti. Lo Shamal, che soffia lungo il Golfo, porterà raffiche frontali in curva 1 e vento in coda tra T1, T4 e T11. Una variabile che potrebbe compromettere l’equilibrio posteriore e influire ulteriormente sul consumo gomme, già critico su questo tracciato.
Crediti foto: Pirelli Motorsport, Scuderia Ferrari