Gp Bahrain 2025 – Pochi minuti prima dello start, quando sono state deliberate le gomme che avrebbero usato i venti piloti per il primo stint, si era pensato che Ferrari stesse tentando una strategia più azzardata per provare a ottenere il massimo in una gara che si preannunciava dura. Ma forse, a una valutazione più attenta che avevamo anticipato proprio ieri con l’ingegner Luca Baldisserri, la chiave di lettura era un’altra: la SF-25, una vettura con un retrotreno ancora un po’ debole, non poteva “spingere” troppo su una pista esigente proprio con la parte arretrata delle vetture.
Per questo motivo, come abbiamo dimostrato nell’analisi telemetrica spiegata punto per punto dal nostro ingegnere, Charles Leclerc e Lewis Hamilton tendevano a usare il cambio puntando a marce più alte e con regimi di rotazione relativamente più bassi proprio per evitare il fenomeno del wheelspin che su questa pista rischia di essere molto limitante.
Puntare sulla gomma C2 è stata quindi una maniera per proteggersi e non per essere più aggressivi come qualcuno ha pensato dopo aver visto una scelta sparigliante rispetto a quella operata dalla stragrande maggioranza dei concorrenti. Eppure la tattica stava pagando, ma la Safety Car ha un po’ stravolto i piani strategici, che non hanno camuffato quella che è la verità: in Bahrain la Rossa ha pagato ancora un grande distacco dalla McLaren mattatrice e anche dalla Mercedes, che non ha avuto alcun problema a girare costantemente con un margine di sicurezza sulle due vetture italaine.

Ma qualche buona notizia arriva dal deserto bahreinita poiché, in gara, è stata netta la superiorità rispetto alla Red Bull, che è rimasta alle spalle di entrambe le auto del Cavallino Rampante senza mai dare la sensazione di poter fare meglio. Max Verstappen, reduce dalla grandissima gara del Giappone, si è fatto notare più per i sorpassi subiti che per quelli effettuati. Segno che quest’anno la vettura progettata dallo staff guidato da Pierre Waché non è quella corazzata che il 4 volte campione del mondo ha potuto guidare nelle stagioni passate.
Gp Bahrain, Ferrari: le scelte conservative sono state una necessità
Tornando alla Ferrari, quindi, possiamo dire che sono state operate scelte conservative in termini strategici proprio per evitare di doversi difendere su quella che era la pista più ostica, considerando le problematiche emerse fino a questo momento. Questo fatto dà un po’ di speranza in vista delle prossime gare, perché c’è la sensazione di aver finalmente superato lo scoglio più difficile di questo inizio stagione.
Tra cinque giorni la Formula 1 torna in pista in Arabia Saudita, un tracciato del tutto diverso sul quale la SF25 potrebbe far valere gli update portati a Sakhir. Il giudizio sul nuovo fondo è sospeso, rimandato in attesa di ulteriori valutazioni che possono essere fatte su una pista molto diversa in termini di caratteristiche.

Leclerc, che si è battuto come un leone per evitare l’inevitabile, è rimasto ancora una volta fuori dal podio, ma la sensazione che oggi la terza piazza fosse agguantabile è stata netta. Hamilton, che a un certo punto ha tirato i remi in barca, ha dato dimostrazione di aver leggermente accresciuto il feeling con la SF-25 rispetto a quanto mostrato ieri.
Ferrari procede a piccoli passi, ben consapevole che la vetta è ancora lontana. Ma la cima non può essere lo scopo primario. Prima di puntare alla vittoria bisogna salire altri pioli della scala, e aver tenuto dietro le Red Bull è un primo, flebile, segnale di speranza. Il mondiale della Rossa inizia ora. Anche se potrebbe essere già tardi guardando le classifiche e constatando lo stato di grazia della McLaren.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP