Sarà sesta fila per Lewis Hamilton, in vista della gara di domani per il GP d’Azerbaijan. Dopo la qualifica di Monza e dopo la “ripresa” nelle sessioni di prove libere, i presupposti per una buona qualifica c’erano tutti.
Un circuito non nuovo, ma di sicuro il fattore novità era nella monoposto. E lo stesso Lewis lo sottolineava nelle dichiarazioni del giovedì, ma ammetteva anche la speranza di un podio. Irrealista certo, sognatore potremmo dire, ma almeno non sembravano parole di circostanza.
Purtroppo la verità è deludente. L’inglese ha trovato un buon feeling con la vettura nel primo settore, essendo il più veloce nelle sessioni di libere, ma dimostrando concretezza anche nelle sessioni di qualifiche. Dove ha faticato è nel T2. Il tratto guidato lo ha messo in difficoltà ed in effetti, anche nell’ultimo giro del Q2, che lo ha visto piantarsi in P12, ha registrato un tempo alto, pari all’1.42. Ben lontano dalle posizioni di top.
Ciò che resta della giornata del sabato, è la sua espressione facciale. Tornato ai box, resta in macchina. Getta i guanti a terra. Visiera abbassata e delusione sul suo volto. E poi lo si vede allontanare in pit lane, camminare nel tentativo di capire quanto successo ma anche per raffreddare gli animi.
Un’esecuzione sbagliata, che alimenta domande. Molte. Gomma gialla o gomma rossa. Volontà della squadra o del pilota. Ma cosa importa se tutto questo riporta sempre al problema di fondo?

GP Azerbaijan 2025: Le dichiarazioni di Hamilton al termine delle qualifiche
“Onestamente, sono così deluso“, queste le parole con cui esordisce Lewis Hamilton al termine delle qualifiche ai microfoni di Sky Sport. “Ieri la macchina andava bene ma oggi abbiamo preso una direzione che, sulla carta, sembrava la migliore” ha detto aggiunto.
Dopodiché, si concentra sulle prestazioni della vettura e sul feeling con essa: “Il nostro passo era buono, stavamo facendo progressi e mi sentivo davvero in forma“. E continua: “Non ho commesso errori, non sono andato lungo in nessuna curva, semplicemente non avevamo la gomma giusta sotto di noi“.
Il confronto, poi, passa con le altre squadre: “Tutti quelli davanti a me avevano praticamente la media e io ho perso un set di medie in FP2 come da programma, e questo mi ha messo in difficoltà” ha spiegato Hamilton.
Ed ecco che arriva il motivo della sua rabbia e del conseguente comportamento assunto ai box. Hamilton avrebbe chiesto la gomma nuova, ma ciò non è accaduto e le motivazioni le troviamo nelle parole di Fred Vasseur. Hamilton fa chiarezza:
“Sì, l’ho chiesto” in riferimento alle gomme nuova, “ma non hanno acconsentito ad utilizzarle,” ha sottolineato. “Volevo farlo, ma mi hanno detto che il warm-up era troppo lungo o qualcosa del genere, così siamo rimasti senza tempo e senza carburante. Non il massimo.”
Nel suo ultimo tentativo in Q2 Hamilton è riuscito a migliorarsi, ma non a sufficienza per conquistare un posto in top 10: scatterà così dalla 12ª posizione in griglia, al fianco dell’Aston Martin di Fernando Alonso. Una sessione condizionata dalle bandiere rosse — tra cui quella causata dal cedimento della sospensione di Oliver Bearman in Curva 2 — ha ulteriormente ridotto le chance di recupero.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui