Il primo giorno di lavoro sul Baku City Circuit ha offerto segnali incoraggianti per la Ferrari, ma anche la conferma che la lotta al vertice sarà molto serrata. Al termine delle libere del Gran Premio d’Azerbaijan 2025, Fred Vasseur ha messo in guardia la squadra e i tifosi da facili entusiasmi, sottolineando l’importanza di rimanere concentrati su ogni dettaglio tecnico. Come aveva anticipato mercoledì in sede di presentazione dell’appuntamento azero.
“Se possiamo sognare? No, non è mai una buona cosa per noi. Noi dobbiamo rimanere completamente concentrati sul lavoro che dobbiamo svolgere. Come si è visto oggi i margini sono decisamente ristretti. Le McLaren non hanno concluso i giri veloci, le Mercedes probabilmente non hanno spinto il proprio motore al massimo. Sono convinto che domani saremo tutti vicini”, ha dichiarato il team principal francese ai microfoni di Sky Sport.

Il nodo gomme e le simulazioni di passo gara
Il venerdì di Baku ha rappresentato un banco di prova particolarmente importante per la gestione delle mescole. La scelta tra C5 e C6, le più morbide della gamma Pirelli, comporta un compromesso delicato tra performance sul giro secco e degrado sul long run.
“Un aspetto importante è quello che abbiamo fatto nella simulazione di passo gara. Siamo andati molto bene. Come ogni volta che abbiamo avuto a disposizione le gomme C5 e C6 le scelte non sono mai semplici. Oggi, per questo motivo, abbiamo fatto test incrociati per avere un quadro più chiaro. La scelta sarà fondamentale. Nel complesso chiudiamo un buon venerdì ma non sappiamo come hanno lavorato gli altri. Dobbiamo ancora andare a inseguire l’ultimo millesimo a disposizione, come i piloti cercheranno la massima fiducia tra i muretti. Oggi, come si è visto, in molti hanno toccato le barriere”.
Ferrari SF-25: tra carico e velocità di punta
Il tracciato azero, con il suo lunghissimo tratto full gas da oltre 2 km e le curve del settore centrale strette tra i muretti, richiede alle squadre di trovare un equilibrio quasi impossibile: ridurre al minimo la resistenza aerodinamica per massimizzare la velocità di punta, senza però sacrificare la stabilità in frenata e il grip nelle curve lente. La Ferrari ha lavorato con diverse configurazioni di ala posteriore, cercando di ottimizzare sia il giro lanciato sia il ritmo gara, dove l’uso delle mescole morbide potrebbe diventare un’arma determinante.

La sfida che attende la Ferrari
Le parole di Vasseur restituiscono l’immagine di una squadra metodica, consapevole che i segnali positivi non possono bastare per sentirsi al sicuro. Il passo gara ha dato fiducia, ma il quadro resta incompleto finché non si vedrà il reale potenziale di McLaren, Red Bull e Mercedes con i motori spinti al massimo e i giri veloci completati.
La Ferrari, insomma, si trova in una posizione incoraggiante ma tutt’altro che definitiva. In casa Maranello nessuno si illude: i margini sono ridottissimi e il rischio di perdere terreno è dietro l’angolo. Per questo Vasseur ha ribadito che non c’è spazio per rilassarsi: serve spingere ancora, perché nulla è fatto.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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