Gp Austria 2025 – Il Red Bull Ring, con le sue dieci curve distribuite su 4,3 km, è una pista che premia la trazione, la stabilità in frenata e la capacità di generare rapidamente temperatura nei pneumatici. L’analisi comparativa tra il giro secco di Charles Leclerc (P2 in 1:04.492) e quello di Lewis Hamilton (P4 in 1:04.582) offre uno spaccato tecnico preciso su come i due alfieri Ferrari interpretino la SF-25 in maniera profondamente diversa. Per il confronto tra Leclerc e il poleman Lando Norris è fruibile a seguente link: clicca qui.
Leclerc vs Hamilton – Settore 1: precisione chirurgica vs aggressività frenante
Il primo settore premia Leclerc in maniera netta, con un vantaggio che si costruisce sin dalla staccata di curva 1. L’analisi della velocità (vedi grafico “Speed” in basso) mostra come Charles mantenga una maggiore progressività in frenata: rallenta leggermente prima di Hamilton, ma lo fa in modo più lineare, evitando il micro-blocco che si nota nel grafico RPM di Lewis. Questo gli consente di anticipare il punto di corda e, come si evince dalla Delta Time, guadagna subito due centesimi.

Alla staccata di curva 3 (la più violenta del tracciato), Hamilton frena più tardi e più deciso, ma paga in trazione all’uscita. Il Throttle evidenzia una ripresa più nervosa per Lewis, mentre Charles dosa meglio il gas. L’effetto netto è visibile nel Delta Time, dove il vantaggio di Leclerc in uscita cresce fino a 0.05s.

Leclerc vs Hamilton – Settore 2: Lewis risponde
Nella fase centrale del giro, tra curva 4 e curva 6, il sette volte iridato riesce a esprimere meglio la sua aggressività naturale. Dalle curve medio-veloci fino alla salita, Hamilton riesce a sfruttare una migliore spinta in uscita, probabilmente anche grazie a un differente setting del differenziale o del brake migration.

L’analisi del nGear (grafico in lato) evidenzia cambi marcia leggermente anticipati da parte di Hamilton nella risalita verso curva 6, segno di un approccio più fluido in salita che si traduce in una migliore trazione. Il Delta Time (grafico in basso) si riduce e Lewis guadagna quasi 0.15s in questo tratto, portandosi per un momento in vantaggio virtuale.
Tuttavia, il suo stile più irruento in inserimento lo penalizza nella successiva frenata di curva 6, dove la linea di Throttle mostra un lieve ritardo nel ritorno a pieno gas rispetto a Leclerc. La Ferrari #16 sembra più “morbida” nel passaggio tra rilascio e ripresa, sinonimo di un’auto più bilanciata o semplicemente di un piede destro più “educato”.
Leclerc vs Hamilton – Settore 3: il colpo del campione
La vera differenza si costruisce nel tratto che va da curva 7 fino al traguardo. Leclerc qui è semplicemente impeccabile: nel grafico delle velocità, la sua linea rossa resta più alta in tutte le curve medio-veloci del terzo settore. Il pilota monegasco sembra avere più fiducia nel posteriore della SF-25, riuscendo a portare più velocità in inserimento e a ritardare meno la trazione in uscita.
Anche nel grafico che mostra le linee dell’acceleratore, Charles è quasi sempre primo a tornare a 100%, e lo fa in modo più progressivo, mentre Lewis alterna piccoli lift e microcorrezioni, sintomo di un’auto meno precisa o di una maggiore difficoltà nel bilanciare la monoposto in appoggio.
L’aspetto più interessante è la coerenza: Leclerc ha una gestione dell’acceleratore e del cambio marcia molto lineare, specchio di un giro costruito pezzo per pezzo con chirurgica precisione. Il Delta Time parla chiaro: nel tratto finale Charles passa da -0.05s a -0.09s, sigillando il secondo posto in griglia.

Considerazioni generali: due anime, una Ferrari
Il confronto evidenzia due anime della SF-25: una che sembra prediligere la fluidità e la precisione, perfettamente interpretata da Leclerc, e un’altra che si adatta meno bene a una guida “a strattoni”, come quella più aggressiva e muscolare di Hamilton.
La gestione del cambio marcia mostra Leclerc più propenso a “tirare” la marcia nei tratti critici, specie prima delle frenate, mentre Hamilton anticipa alcune salite di rapporto, probabilmente per cercare stabilità.
Il grafico RPM (in basso) evidenzia inoltre un picco anomalo per Lewis tra curva 5 e 6, forse dovuto a un leggero pattinamento o a una scalata troppo aggressiva, che si traduce in una perdita di fluidità.

Il valore dei millesimi
Novanta millesimi separano i due compagni di squadra. Una differenza minima in assoluto, ma significativa alla luce dello stile. Se Hamilton ha ancora bisogno di tempo per estrarre il meglio da una monoposto di cui ancora non si fida, Charles sembra sempre più a suo agio con questa SF-25 evoluta.
Da notare che entrambi i piloti hanno beneficiato del nuovo fondo introdotto dalla Ferrari proprio in Austria: un elemento che sembra avere restituito maggiore stabilità al retrotreno, migliorando il bilanciamento complessivo. Tuttavia, Leclerc ha mostrato sin da subito una naturale sinergia con le novità tecniche, mentre Hamilton ha ancora bisogno di assorbire certi automatismi, specie nei cambi di direzione.
Il giro secco a Spielberg ha confermato quanto il talento di Charles Leclerc, unito a una guida estremamente razionale e levigata, sia l’arma più efficace per sfruttare le qualità residue della SF-25. Hamilton, pur vicino, paga un approccio ancora leggermente scollegato dall’identità della vettura. Ma il distacco contenuto lascia pensare che l’adattamento sia vicino. E allora sì, la Ferrari potrà finalmente contare su due piloti al top.
Crediti foto: Formulacritica
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