Gp Austria 2025, strategia gara – Il Gran Premio di Spielberg si prepara a offrire uno scenario tattico aperto e ricco di variabili. La pole position conquistata da Lando Norris rappresenta l’unico punto fermo di una griglia dove le sorprese non mancano.
Oscar Piastri scatterà dalla terza casella alle spalle di Charles Leclerc, mentre Lewis Hamilton – che ha elogiato i progressi della Ferrari grazie all’aggiornamento al fondo – si è qualificato quarto. Interessante anche la posizione di partenza di Liam Lawson, sesto davanti a un Max Verstappen apparso sottotono al volante di una Red Bull RB21 mai realmente competitiva durante il weekend.
Nonostante l’apparente mancanza di brillantezza, l’olandese potrà contare sull’esperienza e su cinque successi passati sul tracciato del Red Bull Ring. Il talento, unito a una strategia ben congegnata, potrebbe comunque ribaltare una situazione inizialmente sfavorevole.
Gp Austria – Precedenti che pesano
La gara del 2024 offre spunti tattici ancora attuali. George Russell colse la vittoria approfittando del contatto tra Verstappen e Norris negli ultimi giri, un duello chiuso tra detriti di carbonio e qualche frecciata nel post gara. Allora, la strategia vincente fu una tripla sosta (media-media-dura), mentre la maggior parte della top ten optò per una combinazione media-dura-media o, in alcuni casi, media-dura-dura.
Curioso notare come Verstappen, pur disponendo di due treni nuovi di gomme dure, scelse una mescola media usata per il proprio stint conclusivo, evitando di montare la soft C5, scarsamente competitiva se non per giri singoli o tentativi finali come quelli di Alonso e lo stesso Max.

Gp Austria 2025 – Le opzioni strategiche
L’edizione di quest’anno presenta una mescola leggermente più robusta rispetto al 2024 (C3, C4, C5 le scelte della Pirelli, ndr), ma l’impianto tattico non cambia in modo radicale. L’opzione considerata più performante è un doppio pit stop su media-dura-media, con finestre ideali tra i giri 18-24 e 46-52, come si può vedere in basso. Tuttavia, l’efficacia dell’undercut è ridotta dal giro breve del tracciato di Spielberg, che limita il guadagno temporale del cambio gomme anticipato.
Altra alternativa praticabile, specialmente per chi intende differenziarsi nel gruppo di testa, è la sequenza media-media-dura. Il vantaggio? Conservare una mescola dura più fresca per lo stint finale, spostando la seconda sosta intorno al 40° passaggio.
Verstappen, partendo settimo, potrebbe anche valutare una soluzione più aggressiva: soft-dura-media. Un approccio che consente attacco immediato e pista libera nel secondo stint, se abbinato a un pit anticipato. È improbabile che Red Bull opti per questa strada, ma le vetture che lo circondano – Aston Martin, Alpine e Racing Bulls – dovranno comunque ricorrere alla gomma soft, avendo risparmiato un solo set per ciascuna delle tre mescole obbligatorie (C3, C4 e C5).
Per queste scuderie, la simulazione più efficace suggerisce una corsa su media-dura-soft, con soste previste attorno ai giri 20-26 e 50-56. Una scommessa che potrebbe rivelarsi vincente in caso di Safety Car o altri episodi favorevoli.
Gp Austria 2025 – Il rebus della strategia a singola sosta
La via dell’unico pit stop, sebbene meno competitiva sulla carta, resta un’opzione praticabile per chi parte nelle retrovie. Secondo Simone Berra, responsabile tecnico di Pirelli, “qualcuno ci proverà sicuramente”. Le simulazioni stimano un ritardo di circa 7 secondi rispetto alla doppia sosta, ma l’eventualità di una neutralizzazione della gara nella giusta finestra potrebbe ribaltare i valori.
In questo scenario, la configurazione media-dura potrebbe entrare in gioco con uno stop tra il 26° e il 32° giro. Anche un’eventuale sosta supplementare nel finale, per montare una gomma morbida e completare gli ultimi 10 giri a ritmo serrato, non comporterebbe una penalizzazione significativa in termini di tempo totale.

Gp Austria 2025 – Meteo: la vera incognita
Il tempo è l’altra variabile che potrebbe condizionare in maniera decisiva la corsa. Dopo una settimana iniziata con grandinate e condizioni atmosferiche estreme, le temperature sono progressivamente risalite. Oggi l’asfalto potrebbe toccare i 50°C, una soglia che promette di alterare le previsioni emerse dai long run del venerdì. Il degrado gomme potrebbe rivelarsi più marcato del previsto, rendendo la gestione delle mescole cruciale per l’intera durata della corsa.
Un’eventuale strategia su tre soste non è formalmente esclusa. “Non è il piano A per nessuno, ma se il degrado dovesse impennarsi, potrebbe diventare una possibilità concreta”, ha dichiarato Mario Isola, direttore motorsport di Pirelli.
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Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, F1, Il Meteo
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