Tutti, ma proprio tutti, mettono la McLaren MCL39 in cima alla scala dei valori della Formula 1 dopo i test del Bahrain. La vettura di Woking è sembrata immediatamente solida, specie sul passo gara. Nelle simulazioni di cui vi abbiamo dato conto (leggi qui) l’auto ha indiscutibilmente dimostrato di avere il ritmo migliore, con una gestione delle gomme perfetta sia con temperature più basse, sia quando il termometro è tornato sugli standard di Sakhir.
Sul giro secco la monoposto papaya non è stata valutabile poiché sia Lando Norris che Oscar Piastri (fresco di rinnovo pluriennale, ndr) si sono ben guardati dal chiudere una tornata. Magari accendevano il miglior crono nel T1 e nel T2 salvo poi abortire il passaggio push rientrando repentinamente ai box. Classico segnale di forza di chi si sente a suo agio e non ha bisogno di forzare la mano per ottenere riscontri che già sono in possesso degli ingegneri.
Viene da sé che tutti considerino il duo di Woking come quello che punterà dritto alla vittoria del Gp d’Australia. Helmut Marko ha addirittura parlato di un gap di oltre mezzo secondo sulla Red Bull RB21. Insomma, è diffusa l’idea che da domani la MCL39 possa fare man bassa. Ma è davvero così?
Gp Australia, Lando Norris si toglie dalla vetta
La palla di vetro non è in nostro possesso, possiamo limitarci a riportare il parere di Lando Norris che, forse a voler lanciare la palla nella metà campo avversaria, ha tolto il suo team dai riflettori che ultimamente si stanno facendo un po’ troppo accecanti.
“Sono felice ed emozionato per questo esordio. Sono rilassato e sereno, l’aspetto più importante. Ora non si scherza più. Non si pensa più ai test pre-stagionali, al passato. Conta solo la pista. Penso che abbiamo a disposizione una buona macchina per iniziare il mondiale. Non credo che siamo in alcun modo superiori ai nostri principali concorrenti. Credo che sarà un fine settimana duro, nel quale combatteremo con tutti”.
L’inglese, proseguendo nella sua disamina, ha fatto il nome di un team in particolare, la Ferrari: “So quanto carburante e altro peso avevano in macchina per gran parte dei test. Rimarrete sorpresi di quanto saranno veloci questo fine settimana“. Parole che fanno sperare i tifosi della rossa ma che possono anche essere lette come pretattica. Maranello ha bluffato? Non manca molto per comprenderlo.
La chiusura Norris l’ha fatta sul rapporto con Piastri e sulle regole d’ingaggio che l’anno scorso hanno tenuto banco nell’arco di tutto il mondiale e che per molti sono state alla base del successo di Verstappen che approfittava della generale confusione che per molte gare ha albergato in McLaren.
“Non ci sono le cosiddette Papaya rules! Possiamo correre liberamente. Anzi, la nostra forza la scorsa stagione è stata aiutarci a vicenda. Ci siamo sempre dati molto spazio in una battaglia leale. Quello è stato il nostro punto di forza e dobbiamo mantenerlo tale”. Singolare punto di vista che sembra smentire quello che la pista ha invece narrato.
Crediti foto: McLaren F1