Se non è una doccia fredda poco ci manca. Ovviamente bisogna andare cauti con i giudizi visto che l’altalena dei valori potrebbe essere uno standard in una stagione che è si appena avviata. La Ferrari SF-25, dopo un venerdì da leoni, si scioglie nelle prime ore dell’alba italiana. Una vettura che era apparsa solidissima sul passo gara e veloce sul push lap si è rivelata instabile (testacoda per Lewis Hamilton in Q2, ndr) e generalmente tendente al sottosterzo. Ne è uscita una mesta quarta fina con distacchi importanti dalla vetta: Charles Leclerc paga sei decimi da Lando Norris; Hamilton addirittura nove.
E le cose potevano andare peggio perché Andrea Kimi Antonelli e Liam Lawson si sono fatti fuori in Q1. Davanti alle vetture del Cavallino Rampante, oltre alla McLaren, c’è la solita Red Bull del solito Max Verstappen che parte a ridosso delle MCL39, la Mercedes di un George Russell concreto, ma anche una Visa Cash App Racing Bulls e la Williams di Alex Albon, con quella di Carlos Sainz ad alitare sul collo della 44: qui il report della sessione.

Gp Australia 2025, Ferrari: la delusione è palpabile
Sottosterzo a centro curva, finestra operativa stretta. Questa la sintesi estrema del comportamento della vettura che è mutato dal giorno alla notte nel breve volgere di 24 ore. È apparso piuttosto evidente che nella decisiva Q3 la SF-25 non era nella giusta finestra. A caldo, nelle interviste a Sky, Charles Leclerc, il pilota che sicuramente ha più il polso della situazione data l’esperienza nel team, ha spiegato che hanno dovuto cambiare qualcosa per cercare performance. E forse non per la gara. Evidentemente la vettura è uscita dalla giusta finestra operativa al variare di alcune condizioni come gommatura e temperature dell’asfalto.
Lo stesso monegasco ha ribadito che domani, in un GP che si prospetta bagnato, non bisognerà strafare per tornare, progressivamente, in cima. Ferrari sa che il lavoro avviato in Bahrain non è finito.
Ferrari SF-25: e se il venerdì positivo fosse l’anomalia?
Il venerdì della Ferrari è sembrato un lampo in una serie di sessioni meno efficaci, a partire dai tre giorni di Sakhir. Oggi è come se la SF-25 fosse tornata a comportarsi come accaduto durante i test invernali. A livello puramente estetico e lasciandosi trasportare da quello che si vede soprattutto dagli on board (solo in questo weekend ne abbiamo fruito massicciamente perché durante i test non andavano in onda se non quegli scampoli offerti dalla regia, ndr) si osserva una macchina non sincera nel comportamento. Non è prevedibile, cambia sempre. Un’auto da “rincorrere”, che mostra sovrasterzo che poi si trasforma in sottosterzo. Questo è ciò che hanno detto le qualifiche, ma non si tratta ancora di una legge generale.
Per ora si apprezza una vettura con una finestra operativa piccola che è ciò che si vedeva anche sulla SF-24. Sentenziare, ora, che la Ferrari non ha centrato gli obiettivi sarebbe balordo. Ma è chiaro che c’è del lavoro da fare e che questo Gran Premio potrebbe essere usato come una prosecuzione dei test invernali.

Ferrari SF-25: l’imprevedibilità al potere
Anche Fred Vasseur ha faticato a capire il comportamento della monoposto. Le sue dichiarazioni post sessione sono eloquenti. “Nella Q1 e nella Q2 eravamo vicini alla McLaren, i nostri tempi non erano magici, ma eravamo in lotta, poi abbiamo perso il ritmo nella Q3 ed è un peccato“, ha detto a Sky Sport. Pochi minuti per perdere la bussola, a conferma della cripticità di un mezzo tutto da scoprire
“Ma non è la fine della stagione, è solo la qualifica. Non ci sono sette decimi tra noi e la McLaren, ma da 1 a 3 decimi come è successo in tutte le sessioni tranne la Q3 dove ci siamo persi qualcosa e non abbiamo concluso l’ultimo giro. La classifica è troppo dura per noi, anche se è vero che in Q3 il distacco tra noi e le McLaren e Verstappen si è ampliato“, ha aggiunto.
Ferrari – e forse non è un segno confortante – si aggrappa a Giove Pluvio: “Spero che piova domani? Quando parti settimo e ottavo, speri in una gara caotica e la pioggia può aiutare”. Poi la speranza di poter far bene in ogni condizione: “[…] ma sono convinto che possiamo recuperare anche sull’asciutto. Nel lungo stint di venerdì, siamo stati competitivi“.

Chi oggi – al di là delle palesi difficoltà incontrate dagli uomini in rosso – è andato per la sua strada è Lewis Hamilton che ha proseguito nel suo percorso di apprendistato di un ambiente a lui ancora troppo nuovo. “Sono soddisfatto dei progressi fatti nel corso del weekend perché, giorno dopo giorno, abbiamo ottimizzato la vettura e l’abbiamo portata in una posizione migliore. In alcune aree ero molto lontano, perché la macchina si comporta in modo molto diverso rispetto alla Mercedes che ho guidato per tanti anni. È stato necessario parecchio tempo per abituarmi e iniziare ad avere fiducia nella vettura. Penso di essere arrivato abbastanza vicino a Charles alla fine, questo è un aspetto positivo“.
Lewis, che di esperienza ne ha da vendere, ha fotografato i fatti spiegando cosa ha trasformato la vettura: “Siamo un po’ più lontani rispetto alle aspettative e dobbiamo capire il perché. L’evoluzione della pista ha dato problemi? Sì, soprattutto nel Q3. Io avevo gomme usate, perché avevo già sfruttato quelle nuove in precedenza, e la mia gomma usata era piuttosto buona fino all’ultima curva. Poi, con le gomme nuove, tutto stava andando bene, ma a un certo punto sono cambiate la direzione del vento e la temperatura, alterando completamente il bilanciamento, come dal giorno alla notte. Questo ci ha un po’ sorpreso, ma credo sia stato simile per tutti. Abbiamo sicuramente margine di crescita”.
Ferrari è un cantiere aperto e ad oggi è impossibile prevedere quale sarà l’evoluzione della vettura. Anche perchè sono gli stessi protagonisti a non aver trovato ancora la soluzione dell’enigma. Sarà una notte di riflessioni in cui si proverà a ottimizzare quel che si ha visto che in regime di Parco Chiuso non si potranno apportare modifiche alle vetture. Si spera che le condizioni che oggi hanno limitato la SF-25 possano, domani, essere l’elemento per impostare una solida rimonta.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP