C’è poco da dire dopo il Gran Premio dell’Australia. Eppure ci sarebbe tanto da soppesare. Ma non è questo uno scritto analitico. Tutto ciò che poteva andare male si è verificato in Ferrari. In cinque sessioni totali, tra prove libere, qualifiche e gara, la SF-25 si è accesa soltanto durante FP2, un turno illusorio in cui si sono visti valori che non sono più emersi, né con l’asciutto né in condizioni cangianti come quelle che hanno caratterizzato i 58 giri dell’evento di Melbourne.
La SF-25, che aveva adottato una configurazione più carica, non ha beneficiato di quello che molti – erroneamente – avevano definito un assetto da pioggia. In questa Formula 1 non si adottano configurazioni specifiche per il bagnato, diciamo una volta e per tutte. La verità è che, in questo momento, la vettura italiana ha bisogno di girare con incidenze più elevate per sprigionare il proprio potenziale, che nemmeno si è visto.
Il confronto con la concorrenza è stato impietoso: al netto della confusione causata dalle Safety Car e da una pista che si evolveva rapidamente tra pioggia e fasi di asciugatura, la rossa non è mai emersa, accusando sempre e costantemente distacchi importanti dalle mattatrici McLaren – che hanno raccolto molto meno del loro vero potenziale – dalla Red Bull di Verstappen, che tutto sommato è sempre lì a giocarsela, e anche dalle Mercedes, che hanno concluso ampiamente davanti, anche grazie alla clamorosa rimonta di Andrea Kimi Antonelli, che è riuscito a chiudere addirittura in quarta piazza.
Verranno i momenti delle riflessioni, anche se venerdì prossimo le vetture saranno già in pista per il primo turno di prove libere del Gran Premio di Cina (a tal proposito, Leclerc già ha parlato di pista ostica. Male). C’è poco tempo per recuperare e per capire cosa non ha funzionato sulla monoposto rossa. Ma ciò che ha lasciato ancora più perplessi, oltre al modesto stato di forma che si era palesato già in Bahrain, è l’incapacità del muretto di leggere la gara.

Nelle fasi finali, Hamilton e Leclerc si erano trovati clamorosamente in prima e seconda piazza, ed è in quel momento che gli strateghi hanno palesemente dormito, costringendo i due piloti – correi nella topica – a rimanere in pista con gomma hard mentre l’asfalto andava bagnandosi. Una mossa inspiegabile che racconta una sola verità: in questo momento, a Maranello, la confusione è totale.
Si ripongano quindi i toni trionfalistici emersi dopo lo shakedown di Fiorano, in cui qualcuno – anche giornalisti scafati e con una certa credibilità – mostrava riscontri cronometrici raccolti in maniera farraginosa, vendendoli come numeri da record.
Ovviamente non bisogna commettere l’errore opposto, ossia quello di considerare la stagione già compromessa. Il 2024 ha dimostrato che recuperi sono possibili, e sicuramente le condizioni odierne hanno esaltato le difficoltà di un progetto che ha bisogno ancora di essere rodato. In Cina, su una pista per caratteristiche più simile al Bahrain, vedremo come la SF-25 reagirà e se sarà in grado di riprendere immediatamente la corsa verso quello che è l’obiettivo dichiarato da tutti: la vittoria del titolo mondiale.
Le parole sono macigni, e tutti i rappresentanti del mondo rosso ne hanno proferite di pesanti. Quindi ora hanno l’obbligo di dimostrare che quelle non erano chiacchiere al vento, ma considerazioni figlie della consapevolezza di aver fatto un ottimo lavoro. Dimentichiamoci le urla meneghine, i lustrini di Piazza Castello e l’ottimismo ingiustificato che proveniva dal filming day di metà febbraio. C’è da mettere la testa dentro il carro armato per risolvere una serie di problemi, tecnici e logistici, che oggi sono deflagrati in maniera prorompente.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
Dopo il GP d’Autralia per i tifosi Ferrari(me compreso), lo scoramento e la delusione dev’essere ai massimi livelli! Eppure qualche considerazione va fatta lo stesso, tenendo conto di determinate situazioni che vanno valutate! Senza togliere nulla alla schiacciante e preoccupante superiorità messa in mostra dalla Mclaren, bisogna ammettere che non si può subito crocifiggere ed estromettere la Ferrari dalla lotta per il titolo dopo un solo GP! Indubbiamente la cocente delusione dopo le aspettative ed i proclami sbandierati, non lasciano presagire nulla di buono per il prosieguo del campionato, ma và sottolineato un particolare non trascurabile. Mentre I tre principali competitors della Rossa (Mclaren, Redbull, Mercedes), hanno ripreso e sviluppato le loro nuove vetture evolvendo concetti precedenti e già collaudati, la Ferrari ha stravolto totalmente l’impostazione precedente che aveva! E’ normale che rischiando e prendendo strade diverse ci sia bisogno di un periodo di adattamento maggiore per capire il nuovo layout meccanico e aerodinamico e farlo funzionare al meglio! Quindi senza abbattersi e prima di considerare la scuderia italiana già spacciata, cerchiamo di essere obiettivi! Non credo che i tecnici di Maranello siano diventati improvvisamente dei brocchi, ma bisogna dargli del tempo di trovare la quadra per esprimere il vero potenziale che si è visto in sede di progetto! D’altronde lo scorso anno la Ferrari nell’ultima parte di stagione seppe recuperare in termini di prestazione arrivando a giocarsi il titolo fino all’ultima gara! Perciò aspettiamo ancora alcune gare prima di trarre delle conclusioni e stabilire se poter ambire a combattere per il titolo o tirarsi fuori e pensare al prossimo anno. Personalmente credo che a Maranello sapranno alzare la testa quanto prima, troppo brutta la Ferrari vista a Melbourne per essere vera…..
Lo condizioni particolari hanno di certo acuito certe difficoltà. Il gap non è quello visto, ma la SF-25 è ancora in ritardo evidente sulla McLaren. Shanghai e Suzuka diranno molto sulle concrete ambizioni della rossa.
Troveranno un Capro espiatorio in Hamilton che
a ieri ha corso con una macchina sconosciuta e dove in condizioni di bagnato non aveva mai provato. E’ un classico italiano, la Ferrari non si tocca, sono i piloti che non sono all’altezza.