Arthur Leclerc prenderà parte alle FP1 del Gran Premio di Abu Dhabi al volante della Ferrari, sostituendo Lewis Hamilton e ritrovandosi così in un weekend ufficiale di Formula 1 in coppia con il fratello Charles. Un’occasione particolare, che il pilota monegasco affronta con un approccio essenziale e focalizzato sul contributo tecnico.
“Siamo molto felici di correre di nuovo insieme nelle prossime FP1: è molto emozionante salire in macchina con lui nell’altro lato del garage“, ha dichiarato. Leclerc evidenzia soprattutto il valore operativo della sessione: “Guidare la monoposto in pista è sempre utile per noi piloti che supportiamo principalmente la squadra dal simulatore di Maranello per fornire migliori feedback agli ingegneri“.
L’analisi si sposta poi sul circuito di Yas Marina, un tracciato che Arthur conosce bene e del quale individua subito il punto di maggior interesse. “La mia parte preferita è senz’altro il primo settore. Lì è dove si percepisce di più il carico aerodinamico della vettura: curva 2 e curva 3 si affrontano in pieno e sono molto veloci“. Un tratto che, per il giovane ferrarista, rappresenta l’essenza dell’esperienza nella massima serie: “È uno dei punti dove si fa davvero esperienza di quanto possa essere veloce una macchina di Formula 1, e mi diverto sempre molto quando le affronto“.

Preparazione fisica e lavoro al simulatore costituiscono il cuore dell’avvicinamento al venerdì di Abu Dhabi. “Ho cercato di allenare soprattutto il collo – che è la zona che risente di più della forza G – e poi ho fatto molto cardio“, spiega Leclerc jr. Il resto passa dal lavoro virtuale, ormai centrale nei programmi di sviluppo dei team: “Mi sono chiaramente allenato molto al simulatore per prepararmi al meglio“.
Gli obiettivi della sessione saranno strettamente operativi: “Il mio compito sarà di dare degli utili feedback sulle cose che proviamo e raccogliere più informazioni possibili per migliorare la correlazione tra la performance in pista e le previsioni del simulatore a Maranello“.
Una FP1 dal peso simbolico evidente, ma che il più giovane dei Leclerc affronta con pragmatismo: fornire dati, migliorare la correlazione e chiudere la stagione lasciando un contributo misurabile al lavoro della Scuderia.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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