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Il (primo) giorno del giudizio per la Formula 1

Tra zone grigie regolamentari e pressioni politiche, la FIA è chiamata a stabilire oggi gli equilibri tecnici che orienteranno il futuro della categoria

Diego Catalano by Diego Catalano
22 Dicembre 2025
in F1, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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FIA

Il logo della FIA campeggia del paddock della Formula 1

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Non è un semplice lunedì prenatalizio per la Formula 1. Normalmente, in questa fase, i team dovrebbero dividersi tra l’allestimento delle nuove auto e qualche giorno di vacanza in vista di un anno fitto di impegni. Invece, quella odierna, è una data che potrebbe essere destinata a diventare uno spartiacque. Oggi, infatti, si tiene la riunione straordinaria tra FIA e motoristi sul presunto meccanismo di variazione della compressione delle power unit 2026 di Mercedes e Red Bull. La F1, ancor prima che il futuro arrivi, entra nel suo primo vero giorno del giudizio del nuovo ciclo regolamentare.

Non è ancora fatta girare una monoposto in pista, non è stato disputato neppure un giro cronometrato, eppure il mondiale che verrà è già davanti a una potenziale resa dei conti. Una di quelle che non decide un campionato nell’immediato, ma che può orientarne i destini nel medio periodo, tracciando una linea netta tra vincitori e vinti, tra chi ha letto meglio il regolamento e chi rischia di restare col cerino in mano.

F1 2026
Red Bull, un marchio di bibite che nel 2026 produrrà anche power unit per F1

Power unit 2026: è battaglia tecnico-politica

Il tema è tanto tecnico quanto politico. Secondo quanto emerso nelle ultime settimane, ormai è cosa nota e ampiamente dibattuta, Mercedes e Red Bull avrebbero individuato una zona grigia nel regolamento delle power unit 2026, riuscendo a mantenere una compressione geometrica effettiva pari a 18:1, contro il valore di 16:1 indicato dalla normativa. Un dettaglio tutt’altro che marginale perché in gioco ci sarebbero fino a 15 cavalli di vantaggio e, tradotti in pista, alcuni decimi al giro su circuiti come Albert Park. Un margine che, in un panorama regolamentare nuovo e ancora instabile, può fare una differenza enorme.

La reazione degli altri costruttori non si è fatta attendere. Honda, Ferrari e Audi hanno sollevato il caso davanti alla Federazione Internazionale, dando il via a una dinamica che ricorda molto da vicino altri passaggi storici della Formula 1: non la ricerca di un colpevole, ma il tentativo di fissare fin da subito i confini del contesto regolamentare. Anche per questo, come filtra dalla stampa italiana, alcune cifre potrebbero essere state enfatizzate, non tanto per fotografare la realtà quanto per accelerare una presa di posizione della Federazione e alzare immediatamente il livello di pressione.

Il punto centrale è che la FIA, oggi, non può permettersi ambiguità. Secondo L’Équipe, i cinque motoristi del 2026 si siedono allo stesso tavolo con la Federazione per discutere della legittimità della soluzione adottata da Mercedes e Red Bull. Se dovesse emergere un accordo o una interpretazione favorevole, è già chiaro che la partita non si chiuderebbe qui: gli altri costruttori potrebbero continuare a protestare fino alla vigilia del GP d’Australia, trasformando l’inizio del campionato in un terreno minato sul piano regolamentare.

Ma esiste anche lo scenario opposto, quello più traumatico. Se la FIA dovesse giudicare illegale il meccanismo, Mercedes e Red Bull si troverebbero davanti a una scelta estremamente penalizzante. Come rivelato da un ingegnere interpellato dalla stampa francese, la soluzione potrebbe essere quella di ridurre l’escursione del pistone per rientrare nel rapporto di compressione di 16:1. Tecnicamente possibile, sì, ma a costo di una perdita di prestazioni probabilmente importante, perché l’unità di potenza è stata progettata e omologata per lavorare a valori superiori.

Power Unit Mercedes W16
La power unit Mercedes installata sulla W16

Ed è qui che il 22 dicembre 2025 assume un peso che va ben oltre la singola controversia. Le power unit sono già omologate, i margini di intervento sono ridottissimi e improvvisare soluzioni tampone non è un’opzione realistica. Su questo gli indiziati batteranno per non vedersi crollare il terreno sotto i piedi. Eventuali correttivi strutturali slitterebbero al 2027, lasciando chi ha “sbagliato” interpretazione a convivere per almeno una stagione con un handicap potenzialmente decisivo.

Quello odierno, dunque, non è semplicemente un lunedì prefestivo. È il primo banco di prova dell’autorità della FIA nel nuovo ciclo tecnico, la prima verifica della sua capacità di governare le zone grigie senza perdere il controllo del sistema. È il momento in cui la Formula 1 scopre se ha davvero imparato dalle lezioni del passato o se è destinata a riviverle, ancora una volta, sotto nuove forme. Il giudizio che emergerà da questo round potrebbe indirizzare il futuro della categoria.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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Tags: F1F1 2026FIANews
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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