Nel frastuono dei titoli contesi, dei duelli all’ultima curva e dei team radio urlati, c’è un pilota che fa il suo mestiere con sobrietà, costanza e lucidità. Si chiama George Russell. E nel 2025 è diventato, per diritto e merito, la prima guida della Mercedes.
L’addio di Lewis Hamilton e il suo storico passaggio in Ferrari ha spalancato a Russell le porte della leadership nel team di Brackley. Accanto a lui c’è il giovane e talentuosissimo Andrea Kimi Antonelli, ancora in fase di apprendimento, libero da pressioni e responsabilità. Nessuna lotta interna, nessun dualismo: solo il dovere di guidare il team verso il prossimo grande obiettivo, il cambio regolamentare del 2026.
Come si sta comportando George Russell nel 2025?
Con il suo stile ormai riconoscibile – pulito, concreto, senza fronzoli – Russell ha iniziato il 2025 proprio da dove aveva lasciato nel 2024: da protagonista silenzioso. I risultati parlano per lui. Dopo due vittorie e diversi podi nella stagione passata – in cui Mercedes era spesso fuori dalla lotta al vertice – nel 2025 ha già raccolto due terzi posti, in Australia e in Cina. Sempre alle spalle delle McLaren di Norris e Piastri, che sembrano avere qualcosa in più sul giro secco e sul passo gara, ma spesso pagano l’inesperienza e la troppa aggressività.
Max Verstappen, ancora leader Red Bull, lotta più con la sua macchina che con gli avversari, mentre il suo compagno Lawson fatica a stargli dietro. In Ferrari, la coppia Hamilton-Leclerc incanta al venerdì, ma si scioglie alla domenica. E dietro, tra le retrovie, i rookie si mettono in bella vista.
Ignorato dalla regia, ma sempre al posto giusto
Perché? Perché Russell non fa rumore. Non urla al team radio, non inventa strategie folli, non dice parolacce. Corre, semplicemente. Fa la sua gara, porta a casa il massimo risultato possibile con la Mercedes W16, e si presenta puntualmente sul podio. A volte la regia se lo dimentica, lo inquadra solo sul podio, quando con passo felpato e sorriso british si presenta a ritirare la coppa.
È lì, nella terra di nessuno, dove non ci sono titoli in palio, ma nemmeno pressioni estreme. Dove non si sbaglia perché non si osa, ma si osa solo quanto basta per restare in alto. E George Russell ci sta benissimo. Sta diventando il punto fermo di un team che ha bisogno di solidità, in attesa del nuovo ciclo tecnico.
Mercedes può tornare competitiva grazie a Russell?
Sì, ma serve tempo. La Mercedes del 2025 non è una vettura vincente, ma è affidabile, equilibrata e in lenta crescita. Russell sta massimizzando ogni occasione, raccogliendo punti pesanti in un mondiale dominato dai duelli tra altri. E intanto, lavora a testa bassa per costruire il futuro.
Con Antonelli libero di crescere senza la pressione del confronto diretto, il team può concentrare lo sviluppo su un solo pilota. Un vantaggio in vista del 2026, quando il nuovo regolamento potrebbe mescolare di nuovo le carte.
Alla fine, quando tutto si calma, sul podio c’è sempre lui. Alto, elegante, determinato. Con la tuta nera e il sorriso pacato. George Russell, il Re della Terra di Nessuno. Quello che non fa rumore, ma che potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto, quando arriverà il momento di tornare davvero a vincere.