Con la promozione di Isack Hadjar in VCARB, si sono chiuse ufficialmente le porte per Franco Colapinto, il quale andrà a ricoprire il ruolo di pilota di riserva del team Williams, tenendosi pronto qualora dovessero presentarsi delle chance sia all’interno della squadra che fuori.
Arrivato da completo sconosciuto, l’argentino ha impressionato tutti gli addetti ai lavori nelle sue prime uscite, tanto da aver colpito compagini come Red Bull e Alpine. Ciò che ha impressionato tutti, è stata la sua capacità di adattarsi in breve tempo ad una monoposto di F1, riuscendo a portarla subito a punti, e dunque svolgendo un lavoro decisamente migliore rispetto al suo predecessore.
In tante occasioni i media hanno decantato il classe 2003, e in Argentina si è riaccesa la passione per questo sport. Forse proprio questa è stata la sua rovina. In effetti, non è semplice essere soprannominato il nuovo Fangio o Senna soltanto per una lieve somiglianza con quest’ultimo. Prima di iniziare con l’analisi su quanto accaduto a Franco Colapinto, bisogna partire da un presupposto che verrà illustrato nel prossimo paragrafo.
Franco Colapinto e il giusto tempismo: approdato in Williams durante un periodo “prospero”
Per periodo prospero ci si riferisce a quella parte di stagione in cui Williams ha introdotto degli aggiornamenti importanti legati alla parte aerodinamica, che hanno dato un’ottima spinta alla compagine britannica. Inoltre, si è corso in tracciati la cui tipologia sorrideva alle caratteristiche della FW46.
Dunque, dei circuiti con lunghi rettilinei e poche curve veloci, tipo Monza o Baku. Da questa situazione, il pilota argentino non ha potuto che trarne vantaggio, facendo pentire Vowles di non averlo ingaggiato prima, visto che con Logan Sargeant la zona punti si è rivelata spesso un miraggio.

Le prestazioni di Colapinto hanno persino mandato in crisi un pilota esperto come Alexander Albon, che per la prima volta da quando è in Williams, si è ritrovato ad avere a che fare con un pilota veloce quanto lui se non di più in alcune occasioni. È stata, perciò, inevitabile la Colapinto-mania. Tantissimi sponsor argentini hanno fatto a gara per accaparrarselo, così come alcuni team che hanno cominciato a trattare con Vowles per pagare la clausola che lo legava alla Williams.
Addirittura, un top team come la Red Bull era disposto a pagare la clausola e a dare il sedile a un pilota che aveva corso solo 3-4 gare in quel momento. Sembrava tutto apparecchiato per il giovane driver, finché non è iniziato il periodo buio della Williams.
Brasile e Las Vegas: le due gare che hanno condannato Colapinto
Proprio sul più bello, l’esperienza in F1 di Colapinto viene oscurata una profonda macchia. A Interlagos distrugge la macchina sia in qualifica che in gara, provocando ingenti danni alle casse del team. A Las Vegas, a causa di un errore di valutazione, provoca un altro incidente grave che mette in difficoltà Williams. Infatti, a causa di questi brutti incidenti, l’argentino è stato costretto a correre gli ultimi due appuntamenti con una versione della FW46 non aggiornata e, di conseguenza, non ha potuto esprimere il suo talento alla guida.
Morale della favola? La F1 è uno sport che non ti aspetta. Di solito, un giovane deve avere possibilità di sbagliare. Tuttavia, se prima abbiamo parlato di un periodo prospero per Williams, bisogna aggiungere che fare tutti quegli incidenti viste le note difficoltà economiche della squadra britannica non è stata una buona pubblicità.

Il collega Oliver Bearman aveva evidenziato quanto fosse importante per un giovane pilota cercare di performare nel più breve tempo possibile, perché con la mancanza di test privati, i team principal cercano conducenti che sappiano adattarsi subito alle monoposto di F1. Per questo motivo, non sempre dalla F2 vengono promossi i piloti, nemmeno i campioni della categoria.
Per concludere, ad oggi è difficile dire se le porte della Formula 1 per Colapinto siano per sempre chiuse. Abbiamo visto che nel Circus il mercato piloti può presentarci a volte delle sorprese. Basti pensare a Liam Lawson, che da subentrato a Ricciardo è riuscito a convincere i vertici della Red Bull. L’argentino può comunque contare su dei corposi sponsor che potrebbero facilitargli l’ingresso in un nuovo team. E attenzione alla situazione di Doohan in Alpine.
Crediti foto: Williams, profilo Instagram Franco Colapinto
Non e’ giusto così .. Il ragazzo e’ molto veloce ed e’ giusto che l’Argentina abbia un proprio rappresentante. E’ stato gettato nella mischia senza test, e si e’ adattato bene. In Brasile anche Sainz ha avuto 2 incidenti. L’ unico incidente grave e’ stato quello di Las Vegas, ma in parte e’ colpa del suo Ingeniere : Franco voleva abortire l’incidente perché aveva fatto un 1 settore lento, ma l’ingeniere non l’ha lasciato e lui ha spinto il gas al massimo ( aveva il 3 settore viola) .. Ad Austin, circuito tutt’altro che semplice, era il più veloce in gara. Tanti rookies fanno errori, Yuki il primo anno era stato un disastro . Vedremo il prossimo anno il vostro Antonelli, ha già iniziato bene a Monza ….
Nostro? Magari ne avessimo la procura! 😀
Se dobbiamo confrontare i piloti, il “nostro”Antonelli ha battuto Colapinto nel campionato di F2, ovviamente fin quando ci ha corso. In ogni caso, l’articolo non intendeva denigrare Colapinto, anzi, a me piace come pilota.
In realtà quando Franco ha lasciato la f2 era 6 in classifica ( kimi era 7, Bearman 14)