Il mosaico della griglia 2026 della Formula 1 comincia a delinearsi mentre i team guardano con attenzione ormai esclusiva al nuovo quadro regolamentare che rivoluzionerà la categoria tra pochi mesi. Dopo il terremoto contrattuale che ha scosso il paddock con il passaggio di Hamilton in Ferrari e il debutto di molti giovani che stanno più o meno ben figurando, gran parte delle pedine principali sono già state sistemate. Restano però ancora alcuni nodi che potrebbero cambiare parzialmente il volto della prossima griglia di partenza.
In casa Mercedes, il futuro sembra già scritto: George Russell è vicino a rinnovare il proprio accordo e continuerà ad essere affiancato da Andrea Kimi Antonelli (oggi diciannovenne, auguri!) confermato nonostante qualche passaggio a vuoto nelle prime 14 gare del mondiale.
Se a Brackley la continuità è la parola d’ordine, ben diversa è la situazione in altre realtà. Cadillac, al debutto nel 2026, si prepara a compiere una scelta di rottura affidandosi all’esperienza: Valtteri Bottas e Sergio Perez sono a un passo dall’annuncio ufficiale che potrebbe arrivare già prima del Gran Premio d’Olanda. Una strategia che privilegia la solidità al rischio, in vista di un ingresso non privo di incognite.

Il rebus Alpine e il caso Franco Colapinto
Il fronte più caldo resta quello di Enstone. Alpine, che ha iniziato la stagione con Pierre Gasly e Jack Doohan, si è ritrovata a rimescolare le carte già in primavera, inserendo Franco Colapinto in prestito dalla Williams. L’argentino ha preso il posto di Doohan dopo appena sei weekend difficili, ma non è riuscito a lasciare un segno: otto Gran Premi disputati senza raccogliere un solo punto lo hanno reso l’unico pilota ancora a secco in griglia.
Secondo quanto riportato dal quotidiano svizzero Blick, l’avventura dell’argentino in Formula 1 sarebbe destinata a concludersi al termine del 2025. Nonostante una dote di sponsorizzazioni valutata intorno ai 14,7 milioni di sterline, il 22enne non avrebbe convinto la dirigenza, che ritiene ormai inevitabile il suo addio dopo la tenzone finale di Abu Dhabi.
Gasly, invece, rimarrà al centro del progetto, mentre resta aperta la questione del secondo sedile. Le opzioni non mancano, ma nessuna appare priva di rischi. Doohan continua a lavorare dietro le quinte, ma un suo ritorno sembra improbabile. Paul Aron potrebbe debuttare nel finale di stagione, anche se affidare la vettura a un esordiente rappresenterebbe un salto nel vuoto. L’ennesimo.

Un mercato ancora in movimento
Il destino di Alpine non riguarda soltanto Colapinto: il team potrebbe diventare l’ultima vera opportunità per diversi nomi rimasti senza collocazione. Mick Schumacher e Zhou Guanyu restano alla finestra, così come alcuni giovani sotto contratto Red Bull che rischiano di perdere spazio qualora Arvid Lindblad fosse promosso.
Con Bottas e Perez in arrivo in Cadillac, i posti disponibili si sono drasticamente ridotti. Restano ufficialmente solo quattro volanti da assegnare per il 2026, salvo clamorosi ribaltoni contrattuali sul modello di quanto accaduto a Perez lo scorso anno. Nel frattempo, il paddock continua a interrogarsi: chi siederà al fianco di Gasly quando scatterà la nuova era della Formula 1? L’unica (quasi) certezza è che non ci sarà Colapinto.
Crediti foto: Formulacritica, Alpine F1
Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui