Il Campionato del Mondo di Formula E fa tappa in Arabia Saudita, con i piloti Antonio Felix da Costa, Taylor Barnard e Stoffel Vandoorne pronti a sfidarsi. Antonio, leader del campionato, affrontato questo weekend con grande determinazione. “Abbiamo trovato una buona sintonia con la squadra dalla metà della scorsa stagione“, ha dichiarato. Nonostante il periodo di pausa, Antonio ha partecipato alla 24 Ore di Daytona, ma non ha avuto molto tempo per rilassarsi.
Uno dei temi di quest’anno è l’introduzione del “pit boost“, un’evoluzione rispetto alla vecchia formula che costringeva i piloti a cambiare auto durante la gara. “Il cambiamento ha segnato un’enorme evoluzione della Formula E“, ha affermato Antonio, evidenziando i progressi tecnologici che hanno portato la competizione a un livello decisamente superiore. La possibilità di ricaricare velocemente la batteria, per esempio, è un passo fondamentale per sfatare il mito che i veicoli elettrici richiedano lunghe ore di ricarica.
Jeddah: le peculiarità della night race
L’aspetto della gara notturna a Jeddah è un altro tema interessante. Antonio ha detto che, nonostante le luci artificiali, il tracciato non diventi mai davvero buio, e che le livree delle auto sotto le luci creano un’atmosfera unica. Tuttavia, questa corsa non è come Le Mans, dove le luci sono limitate.
Passando a Taylor Barnard, il giovane pilota della Neon McLaren, il suo inizio di stagione è stato impressionante. Dopo un ottimo debutto con il podio al secondo gran premio, Taylor ha dichiarato di sentirsi a suo agio con la macchina. Nonostante sia al suo primo anno nella serie, ha già acquisito molta confidenza. La sua esperienza come riserva l’anno scorso lo ha sicuramente aiutato ad adattarsi più velocemente.
Per quanto riguarda la pista di Jeddah, Taylor, che ha già gareggiato in F2, riconosce che l’esperienza pregressa su questo tracciato gli dà sicuramente un piccolo vantaggio. Tuttavia, le modifiche rispetto alla sua ultima gara qui lo mettono comunque in una posizione di adattamento.
Stoffel Vandoorne ha parlato delle sue aspettative per il weekend. “Abbiamo avuto un buon inizio di stagione, ma dobbiamo migliorare la qualifica“, ha detto. La chiave per una buona performance, secondo Stoffel, è qualificarsi in una posizione più alta, in modo da evitare difficoltà durante la gara. Per lui, la preparazione con il simulatore e la familiarità con il circuito sono fondamentali per affrontare al meglio questa sfida.
La pista di Jeddah ha caratteristiche uniche rispetto ad altre, come quella di Diriyah. Stoffel e Antonio hanno evidenziato che la superficie di Jeddah è più prevedibile, il che rende il setup delle auto più stabile. L’uso dei simulatori, poi, è fondamentale per prepararsi al meglio.
Alla fine della conferenza, i piloti hanno parlato anche dell’importanza di crescere insieme a una serie come la Formula E. La sfida per un pilota come Taylor è difficile, ma i veterani come Antonio e Stoffel riconoscono il suo potenziale e la sua rapida capacità di adattamento. La Formula E è un campionato complesso, ma l’inserimento di un giovane talento come Taylor è un segno che la serie sta diventando sempre più competitiva.
L’Arabia Saudita continua a dimostrarsi un partner fondamentale per la Formula E, con il paese che investe sempre più nella competizione. La rapida evoluzione delle infrastrutture locali, insieme agli eventi sportivi, ha reso l’Arabia Saudita una destinazione importante per il motorsport internazionale. Con Jeddah come nuova tappa, il futuro della Formula E in Arabia Saudita sembra molto promettente.
Crediti Foto: Formula E