Gabriele Minì, ventenne pilota siciliano, ha recentemente preso parte ai rookie test della Formula E a Jeddah, un’occasione importante per confrontarsi con la tecnologia delle monoposto elettriche di ultima generazione. Per Minì, che nel 2025 farà il suo debutto nel campionato di Formula 2 con il team Prema, questa esperienza è la seconda in carriera a bordo di vetture elettriche, dopo il suo primo approccio con la serie lo scorso anno. Il pilota dell’Academy Alpine, reduce da una stagione 2024 di Formula 3 che lo ha visto sfiorare il titolo, ha condiviso con Eurosport le sue impressioni sulle sfide future e il percorso che lo attende.
Il weekend di test a Jeddah, con la Formula E impegnata per il terzo e quarto round del Mondiale, ha visto il pilota siciliano scendere in pista con la Nissan, alla guida della monoposto Gen3 Evo.
“Sono stili di guida completamente diversi rispetto alla Formula 3. Una vettura di Formula E è molto più avanzata rispetto anche a una Formula 1, tutto è gestito elettronicamente. Mi sono preparato al simulatore e guardando la telemetria degli altri piloti. Poi sappiamo che in pista sarà diverso, l’attack mode (presente nella nuova generazione, ndr) avrà la trazione integrale e cambierà lo stile di guida. Non vedo l’ora di cominciare”, ha commentato Minì.
Quando gli è stato chiesto dell’importanza dell’allenamento al simulatore, ha sottolineato come, pur non potendo sostituire la sensazione di guida in pista, il sistema offre una preparazione fondamentale. “Credo sia molto importante, ovviamente una macchina la si conosce in pista, ma il simulatore ti dà un’idea di come va guidata. Pur non avendo tutte le sensazioni, è molto utile per imparare i vari sistemi o anche le pressioni dei freni. Non si deve fare una settimana di seguito al simulatore, ma poter fare anche solo un giorno di prove fa molta differenza”.

Riflettendo sulle differenze tra la Formula 3 e la Formula E, Gabriele ha sottolineato come il grip e la gestione della potenza siano aspetti cruciali. “La differenza principale è il grip. Ce n’è molto meno in Formula E, anche per via delle gomme che non sono slick. Cambia molto anche nelle curve veloci, in Formula 3 si può essere aggressivi e portare molta velocità, mentre le monoposto elettriche tendono a perdere facilmente il posteriore. Come potenza, invece, non c’è troppa differenza anche se non è facile utilizzare i kw per via della poca tenuta”.
Gabriele Minì: testa alla Formula 1
Nonostante l’interesse per la Formula E, Minì ha ribadito che il suo obiettivo principale rimane la Formula 1. Alla domanda se valuterebbe una stagione nella Formula Elettric non ha esitazioni nel rispondere: “Sinceramente no. Il mio sogno è la Formula 1, per ora voglio provare a fare bene in Formula 2 e poi si vedrà. Se in futuro dovesse esserci solo questa strada allora valuteremo diversamente”.
Guardando alla sua stagione 2024 in Formula 3, che lo ha visto chiudere al secondo posto nel Mondiale, ha riconosciuto l’elevato livello di competitività. “Credo che già nel 2023 avevamo dimostrato di avere la velocità per riuscire a vincere le gare, ci era mancata solo la costanza. L’anno scorso non avevamo aspettative, ma sapevamo di avere le carte per giocarcela con il team Prema. È stato un peccato non essere riuscito a vincere il Mondiale per una curva, ma sappiamo che il titolo non è stato perso a Monza”.
La vittoria nel Gran Premio di Monaco è stata uno dei momenti più emozionanti della stagione, come ha spiegato il giovane pilota. “A inizio campionato mi era stato chiesto quale gara avrei voluto vincere e ho risposto Monaco. Penso sia la gara più prestigiosa del calendario, come la voglio vincere io la vogliono vincere anche gli altri 29 piloti in pista”.

Passando alla sua prossima avventura in Formula 2, il driver siculo ha condiviso le sue aspettative. “Come lo scorso anno, non ho un obiettivo vero e proprio. Si vuole puntare a vincere il campionato, credo che qualsiasi pilota arrivi in un campionato per provare a vincerlo. Per esperienza so che per vincere bisogna essere costanti e massimizzare quello che si ha in ogni gara”.
Il sogno di Gabriele Minì resta quello di arrivare in Formula 1, e la sua appartenenza all’Academy Alpine potrebbe aprire possibilità. “Penso che tutto dipende da come andrà questa stagione. Se riuscirò a essere competitivo, a giocarmi le vittorie o il titolo non vedo perché non possa avere una possibilità. Sono nell’Academy Alpine, team che mi ha sempre aiutato dal 2023 a oggi”.
Riguardo a una possibile futura promozione in Formula 1 ha aggiunto: “Briatore è una persona che vuole il bene per il team. Se lui penserà che io sia all’altezza della Formula 1 allora avrò una possibilità, ma non penso ci siano favoritismi in quanto italiano”.
Con il 2025 che si avvicina, Minì si prepara a una stagione decisiva in Formula 2, dove dovrà dimostrare la sua costanza e la sua capacità di adattarsi rapidamente alle nuove sfide. Il futuro resta aperto, ma la determinazione di questo giovane talento siciliano non sembra lasciare dubbi sul fatto che, passo dopo passo, stia costruendo la sua strada verso i vertici del motorsport internazionale.
Crediti foto: Gabriele Minì