Un silenzio che durava dai giorni caldi dell’Horner-Gate viene interrotto in un momento difficile della Red Bull a confermare che le richieste di chiarimenti etici sono un caso archiviato. Ford è tornata a parlare e lo ha fatto esprimendo supporto a una squadra che sta attraversando una fase transitoria susseguente l’addio di Adrian Newey.
Ford ha fatto sapere che i suoi piani rimangono invariati dopo l’uscita dell’ingegnere britannico. Il direttore di Ford Performance Motorsports, Mark Rushbrook, ha affermato che la partenza non influirà sui piani del colosso americano.
“Abbiamo un enorme rispetto per Adrian in termini di carriera e per tutte le cose che ha fatto per molte squadre diverse in F1, in particolare negli ultimi 19 anni alla Red Bull“, ha detto ad Autosport.
“Nutriamo nient’altro che ammirazione e rispetto per lui e gli auguriamo il meglio per qualsiasi cosa farà in futuro – ha proseguito al giornale inglese – La nostra attenzione rimane comunque concentrata sul programma delle power unit per il 2026. La situazione è rimasta invariata dopo questa notizia e sta ancora andando avanti a tutto gas“.
La Ford punta sulla continuità tecnica interna della Red Bull
Rushbrook ha tenuto a sottolineare che nel quartier generale della Ford non sono rimasti di sasso quel primo maggio, quando il partner inglese ha deliberato la nota che sanciva la chiusura ufficiale del rapporto.
“La continuità è stata affrontata nelle primissime discussioni che ho avuto con Christian Horner. Quindi, la mia domanda è stata: <<Come farà la Red Bull a continuare ad avere successo nel 2026 con regolamenti completamente nuovi?>>”.
“Come ogni buona azienda o ogni buona squadra corse – ha concluso il manager americano – hai sempre un piano di successione e formi e sviluppi sempre le persone all’interno dell’organizzazione. Non è diverso in questo caso. Non sto affatto mancando di rispetto ad Adrian perché è fantastico, ma ogni squadra ha un piano di successione“.
Quella continuità risponde a cinque nomi che vedranno aumentare i propri poteri il seno alla staff tecnico del team. Di chi si tratta? Di Pierre Wachè, già direttore tecnico del sodalizio austriaco, del responsabile dell’aerodinamica Enrico Balbo, del capo dell’ingegneria e delle prestazioni Ben Waterhouse, del direttore delle operazioni in pista Paul Monaghan e dell’ingegnere di Max Verstappen, Gianpiero Lambiase.
Un quintetto di competenze che dovrà gestire e vincere la sfida più dura: continuare a imporsi senza Newey e senza l’apporto di un altro grande artefice della stagione d’oro della Red Bull: Honda.
Crediti foto: Ford Motorsport, Oracle Red Bull Racing