Prima che Max Verstappen confermasse la sua decisione di rimanere con Red Bull anche nel 2026, molti addetti ai lavori – oltre ai rapporti tesi con Christian Horner – avevano individuato nella nuova power unit di Milton Keynes prodotta in collaborazione con Ford, una delle cause principali che avrebbero spinto il quattro volte campione del mondo a lasciare gli austriaci.
D’altronde, i nuovi regolamenti prevedranno una nuova unità di potenza che vedrà una ripartizione del 50% della potenza tra motore endotermico e motore ibrido, quindi sarà fondamentale riuscire a produrre un motore potente se si vuole pensare di vincere. A oggi, i rumors dicono che Mercedes abbia svolto un lavoro egregio, mentre sono diverse le voci di corridoio sul motore Red Bull.
A tal proposito, Mark Rushbrook, il presidente di Ford Performance, è tornato a parlare del progetto Ford F1, spiegando come il celebre marchio statunitense si stia impegnando in vista della prossima stagione sempre più vicina.
Rushbrook sui lavori in casa Red Bull: “Adesso stiamo lavorando su quasi tutta la macchina”
Quando nel 2023 Ford ha annunciato che avrebbe collaborato con Red Bull nella realizzazione di una nuova power unit, l’obiettivo primario era quello di apprendere il più possibile circa la parte elettrica del motore. Del resto, con un sostanziale incremento di quest’ultima – come previsto dal regolamento FIA 2026 – questa era un’occasione troppo ghiotta per la casa automobilistica statunitense.
“La nostra intenzione era di imparare sull’elettrico: la chimica delle celle delle batterie, i motori, gli inverter, la calibrazione, il controllo e il modo in cui tutto interagisce con il motore a combustione“, dichiara Mark Rushbrook ai microfoni di Motorsport aktuell. “Volevamo anche imparare a ottimizzare il consumo del carburante”.

“Inizialmente, non eravamo molto interessati a lavorare sul motore a combustione, ma adesso lo stiamo facendo perché ovviamente abbiamo ancora molto da migliorare in quest’area. Stiamo aiutando principalmente con la produzione delle componenti. Perciò, stiamo lavorando adesso su quasi tutta la vettura, e anche sulla parte operativa“, analizza Rushbrook.
Il 2026, insomma, sarà un banco di prova decisivo non soltanto per Red Bull, ma anche per Ford, che torna così in F1 con l’ambizione di lasciare il segno non solo dal punto di vista commerciale, ma anche tecnico. Resta da capire se gli sforzi congiunti riusciranno a produrre una power unit all’altezza delle aspettative di Verstappen e capace di reggere il confronto con i rivali.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
Seguici sul nostro canale Youtube: clicca qui