Tra le varie novità attese nel 2026, ci sarà anche il ritorno di una casa motoristica storica in Formula 1: la Ford. L’accordo tra Red Bull e Honda, come ben sappiamo, non era stato rinnovato, con la compagine giapponese che ha poi sposato il progetto Aston Martin.
La scuderia di Milton Keynes, allora, aveva deciso di optare per una svolta storica: progettare i propri motori in autonomia, ma con il supporto di un partner esperto come Ford. In una recente intervista rilasciata a Motorsport.com, Mark Rushbrook, global director di Ford Performance, ha parlato dello stato attuale del progetto, lasciando trapelare una certa fiducia nei progressi fatti finora.
Mark Rushbrook: “Partnership con Red Bull molto forte”
Sono ancora tante le incognite legate a questo progetto che Red Bull ha intrapreso, tanto che molti addetti ai lavori credono che Max Verstappen lascerà il team austriaco perché non convinto del nuovo motore che verrà montato nella sua monoposto. Il presidente di Ford Performance è intervenuto ribadendo che il progetto è in linea con le aspettative e che l’accordo con Red Bull diventa sempre più solido.
“La partnership si consolida ogni giorno di più, fin dalle prime discussioni e dal momento in cui è stato firmato il contratto, anche se il lavoro era già iniziato prima. Stiamo contribuendo in diversi modi. In generale, siamo in linea con la nostra tabella di marcia per quanto riguarda il motore endotermico e i componenti elettrici“.
“Ovviamente, c’è ancora molto da fare e da dimostrare in termini di affidabilità, ma l’accordo – l’apertura, la fiducia e il contributo da entrambe le parti – finora è stata eccellente. È tutto ciò che speravamo, anzi, anche più di quanto ci aspettassimo”.

Il tema dell’affidabilità giocherà un ruolo chiave, poiché i motori del futuro giocheranno un ruolo essenziale nello stabilire la competitività di una monoposto. Ricordiamo che la parte elettrica della Power Unit sarà più potente. Avremo un aumento da 120 a 350 kW. Dunque, la gestione dell’energia elettrica, affidabilità, il recupero in frenata e la distribuzione della potenza tra motore termico ed elettrico saranno fondamentali per la competitività.
Rushbrook: “Fondamentale l’equilibrio tra la prestazione e l’affidabilità”
L’ingegnere ha aggiunto che sebbene nulla sia perfetto al 100%, l’importante è come si reagisce all’imprevisto. Essendo una realtà che ha bisogno di esperienza e di consolidamento, saper reagire bene può essere un’occasione di crescita che potrà permettere nel futuro di raggiungere le ambizioni prefissate.
“Non si può raggiungere tutto al cento per cento. Ma per quanto riguarda l’obiettivo dei valori di potenza, assolutamente si. Poi si tratta di far combaciare quei numeri con i test di affidabilità. Se riusciamo a fare tutto perfettamente? No, ma questa è la normalità di ogni programma. Le cose accadono strada facendo, e ciò che conta è il modo in cui si reagisce: con urgenza e con la giusta mentalità da parte delle persone”.

“Quando il motore si sviluppa e trova maggiore potenza, allora sì, si tratta sempre di testarne l’affidabilità. Quindi le parole chiave potrebbero riassumersi in potenza e affidabilità”.
Dopotutto, proprio nel 2022 abbiamo avuto l’esempio con il motore Ferrari. Il più performante ma con problemi di affidabilità che hanno privato la Scuderia di Maranello di diverse vittorie che avrebbero potuto rilanciarla nella lotta con Red Bull. Ecco, quindi, perché il reparto motoristico di Milton Keynes sta lavorando sul giusto equilibrio tra prestazione e l’affidabilità.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Ford Performance