Flavio Briatore, dopo aver fortemente voluto Franco Colapinto al posto di Jack Doohan, sembra ora confrontarsi con una realtà più complessa di quanto inizialmente previsto. Il giovane pilota argentino, pur mostrando talento, fatica a trovare continuità con la monoposto e nelle ultime qualifiche a Zandvoort è stato ancora una volta distanziato da Pierre Gasly, compagno di squadra più esperto.
Il dirigente italiano ha commentato le difficoltà del suo pilota con una franchezza rara nei team di Formula 1: “L’anno scorso ha fatto molto bene, ma inserirlo in un contesto con un pilota forte come Gasly forse gli ha imposto una pressione eccessiva. Non possiamo dimenticare che parliamo di ragazzi tra i 19 e i 23 anni, e sottovalutare l’aspetto umano di un pilota è un errore. Probabilmente ho commesso degli sbagli anch’io, e non posso dire con certezza quale sarà il suo futuro”.

Briatore ha inoltre evidenziato come la complessità tecnica delle monoposto moderne abbia reso ancora più difficile il compito di Colapinto: “Queste auto sono pesanti, veloci e complesse da gestire. Forse non era il momento giusto per portare Franco in Formula 1. Forse avrebbe avuto bisogno di uno o due anni in più per maturare prima di affrontare una stagione completa. Lui si impegna molto, lavora incessantemente con gli ingegneri, ma i risultati concreti non sono quelli che mi aspetto. Alla fine, ciò che conta è andare veloce: se vuole restare, deve dimostrarlo”.
Alpine: Colapinto verso l’addio a fine anno
Dietro queste parole si legge anche un’ombra di strategia commerciale. La scelta di promuovere Colapinto, sostituendo Doohan, era stata in parte motivata dal potenziale marketing e dalla visibilità internazionale che un giovane talento argentino poteva garantire. Tuttavia, il bilanciamento tra esigenze di marketing e prestazioni in pista si conferma uno dei dilemmi più complessi per i team di Formula 1, e la gestione dei giovani conducenti spesso si trasforma in un esercizio delicato tra aspettative sportive e pressione mediatica.
In questo contesto, Briatore appare consapevole dei rischi legati alla gestione dei rookie: riconosce la necessità di considerare l’aspetto psicologico, l’adattamento alla macchina e la maturità sportiva, elementi che in un mondiale così competitiva possono determinare il futuro di un pilota. Colapinto, sebbene motivato e diligente, si trova ora a un bivio: adattarsi rapidamente a un contesto estremamente esigente o rischiare di vedere rallentata la sua ascesa nel mondo della Formula 1.
Crediti foto: Alpine
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