Oggi conosciamo tutti l’iconico circuito di Fiorano, la pista per i test privati e culla di tanti successi della Ferrari in Formula 1. Fortemente voluto dal Drake, Enzo Ferrari, che al suo interno fece costruire anche una residenza personale per seguire al meglio i lavori sulle varie monoposto che avrebbero poi gareggiato nei Gran Premi. Eppure ci fu un periodo in cui quella “reliquia”, amatissima dai ferraristi, rischiò di essere abbandonata dalla Ferrari stessa.
Contesto storico: la follia di Montezemolo
Siamo all’inizio degli anni 2000. La Ferrari di Schumacher e Barrichello, dopo anni di passione e amare delusioni, torna alla vittoria, riportando la Rossa di Maranello sul trono della F1. Il presidente della Ferrari dell’epoca, Luca Cordero di Montezemolo, ebbe l’idea di sostituire la pista di Fiorano con un nuovo impianto da costruire nel sud della città di Ferrara.
Tutto ha inizio nel 2002. L’area scelta era una zona ampia e pianeggiante ai bordi dell’autostrada, tra via Pelosa e via Vecchio Reno, e la costruzione del nuovo circuito sarebbe stata affidata all’azienda “Immobiliare Vecchio Reno di Maccaferri Renzo”. Gli fu affibbiato anche un nome: “Parco tematico di guida sicura Chiesuol del Fosso”.

Fiorano – Il circuito
L’area dove sarebbe dovuto sorgere il tracciato, lunga circa 3,03 km e composta da 14 curve, era di quasi 100.000 m². Accanto al circuito si sarebbero dovuti costruire un ristorante, un club, un parcheggio da 70 posti e un’area verde. Il sindaco di Ferrara di quegli anni, Gaetano Sateriale, entusiasta che nel territorio della sua città avrebbero sfrecciato le vetture di Maranello, appoggiò in toto il progetto.
L’inizio e la fine immediata dei lavori
Con l’ok ricevuto dal Consiglio comunale di Ferrara, nel 2003, il “Piano particolareggiato di iniziativa privata”, come era denominato il progetto del nuovo circuito, prese il via. Dopo i soliti ingarbugli burocratici, nel 2004 iniziò la costruzione della nuova pista da test della Ferrari. Ci fu solo il tempo di tracciare i contorni del circuito e di fare la pre-asfaltatura, ma i lavori furono subito bloccati.
Tra il 2005 e il 2006, il gruppo dei Verdi, in Consiglio comunale, chiese chiarimenti sull’impatto ambientale del nuovo impianto. Il cantiere fu messo sotto sequestro poiché non rispettava le norme per lo smaltimento dei rifiuti. Nel 2008, il progetto fu sul punto di ripartire grazie a un nuovo parere favorevole del Consiglio comunale, ma i lavori non vennero mai riavviati. Il sogno di Montezemolo di avere una nuova pista per i test della Ferrari svanì per sempre.
A 20 anni da quell’idea di Montezemolo, che tanto fece arrabbiare i ferraristi, rimangono solo le forme del tracciato. Ai suoi lati ci sono terreni affidati all’agricoltura. Una serie di barriere in cemento armato, i classici “New Jersey”, giacciono abbandonati vicino a un vecchio casolare. Il tutto è ben visibile dall’alto grazie alla tecnologia di Google Maps.
Per fortuna di Fiorano, quella fantomatica idea di Montezemolo è rimasta solo una forma; la sostanza, invece, è svanita.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP