FIA WEC, Peugeot 9×8: al COTA è mancata prestazione e affidabilità

Anche sul circuito di Austin, la Peugeot fatica a trovare prestazione, nonostante un Bop ormai equiparabile a quello di una lmdh. Anche l’affidabilità continua ad essere un problema

Peugeot, che aveva fatto sperare tutti in una sua ripresa prestazionale dopo la 6 Ore di metà luglio svoltasi sul circuito di Interlagos, a San Paolo del Brasile, al COTA è stata autrice del solito week end incolore. Il fine settimana della Peugeot 9×8 è stato segnato da scarsità di prestazioni, e questa volta anche dal ritorno di problemi di affidabilità che hanno costretto l’auto numero 94 ad una prematura resa per problemi non ancora noti. Come confermano le parole di alcuni protagonisti.

Jean-Marc Finot – Stellantis Motorsport Senior VP: Abbiamo trascorso la maggior parte della gara con una sola auto, poiché la n. 94 è retrocessa molto rapidamente e poi ha subito un problema tecnico, che dovremo analizzare. L’auto n. 93 ha fatto una buona partenza, salendo al sesto posto, ma dopo non ha trovato il ritmo. Dobbiamo continuare a lavorare per entrare nella top ten e poi puntare sui primi cinque”.

Nico Müller #93: È stata una gara difficile per noi in termini di ritmo assoluto, specialmente quando faceva molto caldo. Eravamo un po’ meglio nelle fasi finali, ma ci mancavano le prestazioni”.

Stoffel Vandoorne #94: Abbiamo avuto un inizio difficile con una collisione al primo giro e poi una foratura al pneumatico posteriore sinistro. Abbiamo fatto alcuni errori nella scelta dei pneumatici per il mio primo stint di gara. È stato meglio il secondo, ma a quel punto eravamo molto indietro. È stato un fine settimana deludente; non siamo mai stati davvero nella lotta“.

Peugeot WEC
Peugeot 9×8

Come si è evoluta la stagione delle Peugeot 9×8 dall’esordio di Imola fino ad Austin?

È una situazione che vista da fuori risulta essere abbastanza sconcertante. Oramai sono già alla quinta gara con la nuova specifica di auto e nonostante abbiano cambiato molto a livello meccanico e aerodinamico, la vettura sembra non volerne sapere di trovare lo spunto necessario per agguantare almeno la testa del midfield

Le nuove specifiche tecniche introdotte sul circuito del Santerno, avrebbero dovuto permettere alla Peugeot 9×8 di potersi equiparare a livello di specifiche tecniche con le altre auto LMH e soprattutto potendo contare su un BoP similare a Toyota e Ferrari. Questo aspetto si è evoluto in senso negativo per la casa francese.

La Federazione infatti, partendo quasi da un foglio bianco con la nuova auto francese, nella tappa italiana aveva adottato un Balance of Performance molto vicino a Toyota e Ferrari, soprattutto per quanto riguardava il peso. Era infatti l’auto più pesante del lotto delle LMH scalzando dallo scomodo trono la Toyota, seppur soltanto di un chilogrammo. E per quanto riguardava la potenza in KW e i MJ disponibili si piazzava tra Ferrari, Toyota e Porsche. Quindi, missione compiuta!

Purtroppo invece l’evoluzione della stagione, ha aperto uno scenario completamente diverso. Tappa dopo tappa a causa della cronica mancanza di prestazioni evidenziata più volte, da piloti e tecnici, la Federazione Internazionale ha cambiato il BoP applicato alla 9×8. Arrivati alla tappa di Austin, possiamo notare come sia drasticamente cambiato il peso minimo dell’auto transalpina. Siamo passati dai 1061 chilogrammi della gara di esordio, ai 1037 chilogrammi al COTA.

Questo personalmente mi suona tanto come un ulteriore sconfitta. Partita per essere alla pari delle altre LMH, si trova invece ad assomigliare di più alle altre LMDH del lotto, peraltro non riuscendo nemmeno minimamente ad essere competitiva con la maggior parte di esse. Basti pensare a che tipo di gara hanno condotto sul circuito delle americhe i loro cugini d’oltralpe, al loro anno di esordio, o alla gara quasi sempre agganciata al gruppo di testa di BMW, altro team che è entrato a far parte della famiglia del WEC nel 2024.

Questa squadra è in pista con la sua LMH dal 2022, quando ha esordito a Monza, confrontandosi anche positivamente con la Toyota, soffrendo poi di grandi problemi di affidabilità, ma al tempo erano assolutamente normali. Ormai dovrebbe avere, rispetto alla maggior parte dei giovani competitor, almeno due anni (tre) di sviluppo tecnologico alle spalle ed invece ancora arrancano pesantemente non solo da un punto di vista prestazionale ma anche dal punto di vista dell’affidabilità.

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La 9×8 infatti non ha ancora saputo sconfiggere del tutto le noie elettriche e meccaniche che l’hanno afflitta in tutte le stagioni fin qui disputate. È grave per una squadra che ha una storia fatta di successi nelle corse endurance che al terzo anno la loro tecnologia sia ancora così dannatamente indietro rispetto alla concorrenza. È inaccettabile per un appassionato di motorsport figuriamoci per un consiglio di amministrazione che ogni anno vede sparire una grossa fetta di Budget per destinarlo in un progetto vuoto, privo della benché minima soddisfazione.

Non so come e quanto la FIA potrà intervenire ancora in termini di BOP per cercare di portare in alto le loro prestazioni e se lo farà credo che rappresenterà ancora di più una sconfitta, perchè vorrà dire che tutti gli obiettivi programmatici che la casa francese si era posta ad inizio anno, quando aveva annunciato la grande rivoluzione tecnica, saranno stati tutti completamente disattesi.

Personalmente spero di vederli al più presto risolvere i loro problemi, magari portando un ulteriore pacchetto evolutivo ad inizio 2025, perché se anche il prossimo anno le loro prestazioni saranno equiparabili a quelle odierne, il rischio di vedere sparire dal campionato endurance una squadra dal blasone di Peugeot è un rischio più che concreto.


Crediti foto: Luca Cappelli

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