FIA WEC, Hyperpole Spa: una lotta sul filo dei decimi

Qualifiche tiratissime per la 6H di Spa Francorchamps. Antonio Fuoco si prende l'Hyperpole con la Ferrari 499P. Distacchi contenutissimi per una sessione spettacolare

La giornata di oggi si era aperta con un turno di Fp3 in classe Hypercar parecchio infuocato, con distacchi ridottissimi e tante squadre con la reale possibilità di fare bene. L’impressione era chiara: nel pomeriggio avremmo visto delle battaglie infuocate sul filo dei centesimi di secondo e così è stato.

LMGT3 le Iron Dames ottengono la pole position con Sara Bovy 

Inizia l’Hyperpole della classe LMGT3 e dopo pochissimi minuti, nemmeno il tempo di concludere il primo giro lanciato, viene esposta subito la bandiera rossa. A causare lo stop è stato un violentissimo incidente da parte della Porsche 911 del Team Manthey Purerxcing con a bordo Malykhin Aliaksandr in uscita dell’Eau Rouge.

Dopo aver perso l’auto nel cambio di direzione, in compressione, è andato a sbattere con violenza contro le barriere di protezione in uscita con il posteriore dell’auto, costringendo la direzione gara a sospendere immediatamente la sessione per prestare soccorso al pilota, fortunatamente uscito illeso dall’auto. 

La sessione è rimasta ferma diversi minuti per permettere ai commissari di riparare il danno alle barriere. Alle 15:34 viene di nuovo data bandiera verde e tutti si precipitano in pista, ma la Lexus nr. 78 rimane bloccata in corsia box e viene riportata in piazzola per riaccenderla e permetterle di scendere di nuovo in pista, ma senza successo.

Con soli 7 minuti rimanenti le auto scese in pista iniziano subito a spingere forte.

I primi a far segnare un tempo sono le due McLaren 720s del Team United Autosport, tra loro si piazza l’unica Ferrari 296 superstite dalle qualifiche con Thomas Flohr al volante, ma subito dietro arrivano le Iron Dames con Sara Bovy che stampa un gran tempo in 2:20.827, che verrà poi ritoccato al giro successivo portando le “Iron”  con la Lamborghini Huracan in pole position con il tempo di 2:20.755. 

Al terzo posto si piazza il Team Wrt con la BMW numero 46 a pochissimi millesimi di ritardo dalla McLaren numero 95 di United Autosport. A seguire troviamo in quarta posizione la Porsche 911 superstite, la seconda McLaren con soltanto 5 centesimi di secondo di ritardo e, in sesta posizione, l’Aston Martin di Hearth of Racing. Soltanto settima la Ferrari 296 guidata da Thomas Flohr davanti alla Corvette, alla Lexus ed alla Porsche 911 autrice dell’incidente all’Eau Rouge.

WEC hyperpole SPA

Qualifiche ed Hyperpole per la classe Hypercar al cardiopalma: distacchi risicati e tante sorprese

Inizia la sessione di qualifica che porterà le migliori 10 auto a contendersi l’Hyperpole nel turno successivo. Tutti in pista ed arriva subito il primo brivido in fondo al rettilineo del Kemmel: le due Porsche ufficiali, nel provare a guadagnare una posizione nel giro out sulla Bmw del Team WRT, vanno lunghe e per pochissimi millimetri non arrivano al contatto. Fortunatamente per loro lì la via di fuga è molto ampia e in asfalto, cosa che permette loro di riprendere la pista senza intoppi e solo con un grande spavento.

Il turno entra nel vivo: prende il comando la Ferrari 499p numero 50 con Antonio Fuoco seguita dalla Toyota numero 8 guidata da Brendon Hartley e dalla Porsche del Team Penske, la numero 5. Dalla quarta alla decima posizione è una lotta veramente serrata: troviamo sei auto in un decimo di secondo. In quarta posizione il team privato Ferrari AF Corse con la sua 499p  con 0.414 millesimi di secondo di distacco dalla vetta ed in decima la Cadillac con 0.519 millesimi di ritardo. In mezzo alle due si piazzano una Alpine, una BMW e tre Porsche, una ufficiale e due clienti, il team Proton e il Team Jota. 

Non mancano delle vittime illustri. Infatti, tra i non qualificati, troviamo in undicesima posizione la seconda Ferrari 499p con James Calado fuori per pochissimi millesimi di secondo di distacco dalla Cadillac e la Toyota numero 7 che per un errore in uscita dalla variante Fagnes mentre stava migliorando.Chiude in quindicesima posizione.

Arriviamo agli ultimi 12 minuti in cui si decideranno le posizioni di partenza con l’hyperpole.

Inizia subito forte la Toyota superstite facendo segnare un 2:03.572, non un gran tempo dato che nella sessione precedente si è arrivati sul 2:02 basso. Ed infatti vengono subito scavalcati dalla Porsche numero 5 con Matt Campbell al volante che fa segnare il record in tutti e tre i settori chiudendo il giro con il tempo 2:03.107. Anche loro però fanno peggio del turno precedente, come del resto le altre auto tutte mediamente più lente.

Dietro di loro arriva la Ferrari 499p con Antonio Fuoco che, ancora una volta, si conferma la punta di diamante per la squadra di Maranello in qualifica. Fa segnare i record in tutti e tre i settori portando la sua Rossa in pole position con il tempo di 2:02.600.

La Ferrari 499P in azione durante le libere della 6H di Spa Francorchamps

Meglio di lui nel primo settore fa la Cadillac che a fine giro si prende la terza posizione dietro la Porsche con 2:03.115 con un distacco di soli 8 millesimi di secondo. 

In quarta e quinta posizione si piazzano con due ottime prestazioni, le due Porsche clienti, rispettivamente la Proton Competition in quinta e il Team Hertz Jota che riescono a stare davanti alla Porsche ufficiale del Team Penske, subito davanti alla Toyota.

Nelle ultime tre posizioni troviamo in ordine: l’Alpine autrice di un buon turno di qualifiche, la Ferrari 499p di AF Corse non brillantissima in hyperpole con Kubica e la BMW WRT che chiude ad un secondo e mezzo dalla vetta. 

E’ stata una qualifica incredibile, su un circuito bello e difficile, capace di regalare sempre delle fortissime emozioni a tutti gli appassionati di motorsport. Abbiamo visto lotte serrate sul filo dei centesimi e dei millesimi di secondo con errori che hanno fatto vittime illustri in entrambe le categorie. E possiamo dirlo, senza paura, il Bop nella classe regina inizia a funzionare. 

Domani sarà una giornata diversa ma se questi sono i presupposti,  saranno 6 ore al cardiopalma. 


Crediti foto: WEC

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