Il Campionato del Mondo Endurance (FIA WEC) si prepara, tra meno di un mese, a sbarcare in terra medio-orientale per disputare l’ultima prova della stagione 2024, precisamente la 8 Ore del Bahrain. Tralasciando per un momento la classe regina della serie, la classe Hypercar che comprende i prototipi di regolamenti LMH e LMDh, andiamo ad analizzare l’altro volto del Mondiale, la classe LMGT3, novità della stagione attuale che va sostituire la precedente classe riservata a vetture GTE.
In questa nuova classe, che comprende vetture di categoria GT3, sono stati riservati due posti per ogni costruttore che ha intrapreso un impegno nella Hypercar. Quindi, le vetture presenti sono: due Ferrari 296 GT3 gestite da AF Corse, due Aston Martin Vantage GT3 EVO, una gestita da Heart Of Racing e una da D’Station Racing, due Chevrolet Corvette Z06 GT3.R gestite da TF Sport, due Porsche GT3 R (992) gestite da Manthey Racing, due Lexus RC F GT3 gestite da Akkodis ASP Team, due McLaren 720S GT3 EVO gestite da United Autosport, due Lamborghini Huracan GT3 EVO 2 gestite da Iron Lynx (una di Iron Dames), due Mustang gestite dal team Proton Competition e infine due BMW M4 GT3 gestite da WRT.
Andando in Bahrain, il titolo è già stato assegnato alla #92 del team Manthey, ormai un punto fermo nella gestione delle Porsche. Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio questa nuova classe partendo dall’argomento che più ha suscitato polemiche: il BoP.
WEC, Il BoP nelle LMGT3: come funziona?
Il Balance of Performance (clicca QUI per l’approfondimento tematico) è sempre stato presente nelle competizioni Gran Turismo, a partire già dal 2006, quando la FIA ha organizzato il GT3 European Championship, uno dei primissimi campionati riservati a vetture GT3. Purtroppo, o per fortuna, il BoP si è sempre rivelato necessario al fine di creare una competizione livellata.
Esso inoltre ha favorito l’avvicinamento di nuovi costruttori, che senza grandi investimenti, possono garantirsi buone possibilità di essere competitivi, o meglio, di vincere delle gare. Conclusa questa prima premessa, quali sono i parametri su cui lavora il BoP?
In alto abbiamo riportato, come esempio da analizzare, la tabella che illustra il BoP adottato per il terzo round del WEC corso a Spa. Vediamo che il primo parametro indicato è la Max. Power below 200 kph: tramite esso la FIA e l’ACO controllano la curva di coppia delle vetture.
Chi avrà un valore P0, allora avrà a disposizione la massima potenza del motore, quindi avrà a disposizione il 100% della sua potenza; chi, invece, avrà un valore P15, otterrà solamente l’85% come potenza massima dal motore. Per calcolare la potenza in percentuale a disposizione bisogna sottrarre l’1% per ogni Px sottratto.
Subito dopo abbiamo la Power gain after 200 kph, il cui obiettivo è quello di equilibrare le prestazioni alle alte velocità, prendendo come punto di riferimento 200 km/h. Ecco, poi, la penalizzazione effettuata sul peso della vettura, partendo da una base minima di 1280 chilogrammi a vuoto (senza carburante e pilota, ndr).
Sulle LMGT3 si va anche ad intervenire sull’aerodinamica, andando a controllare l’incidenza delle ali posteriori e l’altezza da terra della vettura, passando infine al Maximum stint energy, misurato tramite una coppia di sensori situati sull’albero motore, che va a stabilire la massima energia che ogni vettura può sfruttare in un singolo stint, espressa in MJ (Mega Joule).
FIA e ACO hanno introdotto anche il Weight Success Ballast, parametro che va ad agire tramite zavorre sul peso delle vetture in base ai risultati delle due gare precedenti. In ordine di arrivo, le zavorre sono 15 chilogrammi per il vincitore, 10 chilogrammi al secondo classificato e 5 chilogrammi al terzo. Se una vettura ha concluso entrambe le gare precedenti sul podio, allora le zavorre si andranno a sommare. Un’altra variabile della LMGT3 sono gli equipaggi, non più divisi tra Pro e AM, ma solamente in quest’ultima.
WEC, LMGT3 – Categorizzazione dell’equipaggio
La classe LMGT3 è stata, inizialmente, pensata per accogliere dei programmi GT3 gestiti da team senza avere supporto ufficiale dai costruttori. Per evitare un’eventuale esagerazione nella gestione della classe da parte di team e costruttori, gli organizzatori hanno introdotto, tra le novità più importanti, un regolamento sui piloti che possono prendere parte alla categoria.
Nella classe ogni team deve avere almeno due piloti categorizzati Bronze, oppure uno Bronze e uno Silver, accompagnati da un Gold o un Platinum. In base poi alla scelta dei piloti, cambia il tempo minimo di stint: per i piloti Bronze e Silver è di 1 ora 45 minuti nelle gare da 6 ore, 2 ore e 20 minuti nelle gare da 8 e 2 ore e 55 minuti per le gare da 10 ore (Qatar).
Questa classe, insieme alla Hypercar, ci ha regalato molto spettacolo nel Mondiale Endurance. La presenza di team “semi” ufficiali, tra cui WRT, AF Corse e Iron Lynx che hanno lavorato per molti anni con le rispettive vetture in molti campionati, dona una competitività aggiuntiva alla categoria. Questa stagione, Porsche, con Manthey, ha dimostrato un’ottima competitività su qualsiasi tipo di pista e condizioni. Manthey che non a caso ha vinto il DTM lo scorso anno con la stessa auto, portandosi a casa il campionato con una gara di scarto.
Hanno dimostrato una grande costanza, quella che probabilmente è mancata a tutti, anche a causa della novità che rappresenta la LMGT3. Nella prossima stagione ci aspettiamo uno scenario diverso, con altri protagonisti che quest’anno sono mancati dall’inizio, come AF Corse, alle prese con la nuova 296 GT3, e TF Sport, anche loro che prendono le misure con la nuova Corvette Z06 GT3.R.
Anche Mercedes nell’ultimo periodo ha dimostrato una grande volontà di partecipare al campionato, probabilmente con Akkodis ASP Team, che per molti anni ha portato la AMG GT3 EVO alla vittoria nel GT World Challenge.
Per ora gli organizzatori non hanno dato il consenso alla casa della Stella a Tre Punte, che apparentemente è interessata anche alla classe regina del WEC, ma la questione è tutt’altro che terminata. Proseguiremo la presentazione della classe LMGT3 con un prossimo articolo in cui andremo ad analizzare nel dettaglio le vetture presenti, scoprendone tutte le caratteristiche.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, FIA WEC