FOCUS – FIA WEC, 6 Ore Fuji: Ferrari a due facce

Le Ferrari 499p deludono sul circuito giapponese del Fuji. Tra Mancanza di prestazione e harakiri fratricida, rimangono poche le speranze di lottare per il mondiale 2024

6 Ore Fuji 2024 – La Ferrari arriva sullo speedway giapponese del Fuji, conscia di mettere piede su un circuito non del tutto favorevole alle caratteristiche della propria Hypercar. Visto il difficoltoso precedente del 2023, dove a mettere in difficoltà le Rosse fu il tortuoso terzo settore, il team di Maranello alla vigilia aveva messo un pò tutti in guardia sul fatto che la Scuderia avrebbe dovuto affrontare una trasferta più incentrata sulla difesa che all’attacco. 

Il week end, viste le premesse, non sembrava essere partito poi così male. Durante le prove libere del Venerdì, le tre Ferrari 499p si erano comportate in maniera discreta lungo le 16 curve del tracciato giapponese. Anche il terzo settore, che tanto preoccupava, era sembrato potesse non essere un fattore così debilitante per le prestazioni delle tre Rosse.

Non sono arrivati picchi di prestazione come nelle free practice di Austin, ma i distacchi dalla Porsche prima, e dalla Bmw poi, erano comunque sembrati contenuti sia sul giro secco, che sugli stint di gara più lunghi. 

I primi reali problemi si sono iniziati a vedere durante le qualifiche, dove la Ferrari numero 51, e la numero 83 non sono riuscite a sfruttare a pieno le gomme finendo fuori dai migliori 10 che avrebbero lottato per l’hyperpole. Unica superstite la 499p numero 50 che nonostante la settima posizione finale, aveva lasciato una buona dose di speranza per la gara, visto e considerato l’esiguo distacco (0.295 millesimi) dalla Cadillac in pole position.

L’inizio gara è stato promettente, con le due Ferrari ufficiali scattate bene con alcune posizioni guadagnate al via, e con la 83 in bagarre con molte auto. Purtroppo proprio quest’ultima, nel tentativo di sorpasso alla Bmw M Hybrid V8 numero 20 al secondo giro, blocca l’anteriore alla staccata della prima curva innescando una carambola che vede cadere come la tessera del domino finale l’altra Ferrari numero 51. 

Gara per entrambe le auto finita. La 499p numero 51 riporta gravi danni al lato destro del’hypercar che la costringeranno al ritiro a poco meno di un’ora dal termine. Per l’auto di Robert Kubica invece, scatta la giusta penalità per aver causato la collisione, con uno stop and go di 30 secondi, che di fatto li ha tagliati fuori dalla competizione.

L’unica Ferrari rimasta, quella di Fuoco, Molina e Nielsen, conduce una gara con molti alti e bassi, alternando fasi con buone prestazioni, ad altre con evidenti difficoltà nel mantenere il ritmo rispetto ai diretti rivali. Come successo durante l’ultimo stint di gara, che ha visto Antonio Fuoco risucchiato dagli avversari fino alla nona posizione. Trasferta difficile e dal sapore amaro, come ci raccontano i protagonisti:

Nicklas Nielsen, Ferrari numero 50: “Il mio primo stint è stato piuttosto buono, nel secondo sapevamo che sarebbe stato difficile continuare con quel passo, ma si è rivelato più complicato del previsto. È capitato lo stesso ad Antonio (Fuoco, ndr) alla fine, oggi abbiamo fatto veramente tanta fatica guadagnando qualche posizione all’inizio e poi perdendole alla fine“.

James Calado, Ferrari numero 51: “Purtroppo il contatto al primo giro ha compromesso la nostra gara. Siamo riusciti a ripartire, ma la vettura era danneggiata e non siamo più stati competitivi fino al momento del ritiro. Matematicamente i nostri compagni di squadra possono ancora vincere il titolo, anche se non sarà facile, noi cercheremo di aiutarli per quanto possibile”.

6 Ore Fuji Ferrari

Antonello Coletta, Global Head of Endurance and Corse Clienti:Purtroppo non siamo abituati a commentare un risultato di questo tipo conoscendo il potenziale della vettura e dopo aver assistito ad una gara in cui, strategia, operazioni ai box, gestione pneumatici e lavoro dei piloti in pista è stato impeccabile. Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere per lottare per il podio e non esserci riusciti lascia l’amaro in bocca”.

“Abbiamo il rimpianto di aver visto due vetture coinvolte nell’incidente al secondo giro che ha pesantemente condizionato la gara delle Ferrari 51 e 83, tornare in lizza per le posizioni di vertice. Ci consoliamo con la prima vittoria nel WEC della 296 LMGT3 grazie ad una prestazione maiuscola di Thomas Flohr, Francesco Castellacci e il nostro Davide Rigon. Un successo che ripaga del grande impegno messo dai ragazzi a Maranello e il team AF Corse per ottenere questo risultato”.

Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance Race Cars: “Sapevamo che la gara sarebbe stata difficile, ma è iniziata ancora più in salita dopo il contatto in avvio e i danni subiti al fondo dalla 499P numero 51, che le ha fatto perdere prestazioni. La squadra ha messo in atto però una strategia perfetta che ha consentito alla 51 di cercare di recuperare il tempo perso, e ai compagni della 499P numero 50 di risalire in classifica cercando di assicurarsi un posto sul podio”.

“Purtroppo però – ha concluso Cannizzo – le condizioni non erano tali per poter mantenere quelle posizioni, e il vantaggio garantito dalla nostra strategia è stato vanificato dall’ultima Safety Car. C’è molto dispiacere perché il risultato di oggi compromette le chance per poter vincere i campionati del mondo Costruttori e Piloti“.


6 Ore Fuji – Per una Ferrari che perde ce n’è una che vince

Se il week end delle Ferrari Hypercar è stato difficile e pieno di bocconi amari, diametralmente opposto è stato quello delle Rosse nella classe LMGT3. Già dal fine settimana di Austin, le due Ferrari 296 avevano iniziato a dare i primi segni di risveglio, seppur con timidi risultati, le prestazioni sembravano essere tornate in linea con il resto della gamma Ferrari 296 impegnata negli altri campionati GT.

Sul circuito del Fuji questo trend positivo è stato ampiamente confermato. Le due Ferrari 296, infatti sin dal Venerdì hanno dettato il passo, stazionando sempre nelle posizioni di testa, chiudendo dapprima in seconda ed in terza posizione nelle Fp1, e poi al comando nelle Fp2. 

Anche in qualifica le cose sono andate bene. Entrambe capaci di superare il taglio dei primi 10, chiudono il turno conquistando l’hyperpole con la Ferrari numero 55 con al volante François Heriau e il nono posto con l’auto numero 54 con Thomas Flohr alla guida.

La gara ha visto trionfare la Ferrari 296 numero 54, autrice di una 6 ore fenomenale. Alla partenza Castellacci, scattato nono, recupera posizioni durante il suo stint, prima di passare il testimone, al compagno Thomas Flohr. Poi nelle ultime due ore finali uno strepitoso Davide Rigon, recupera posizioni fino al sorpasso decisivo che gli regala la prima posizione e la vittoria alla 6 Ore del Fuji. Destino diverso per l’auto 55 che partiva dalla pole, purtroppo costretta ad una sosta per un problema all’ABS che l’ha rispedita indietro in classifica.


6 Ore Fuji – Le voci dei protagonisti della splendida vittoria della 296

Francesco Castellacci, Vista AF Corse numero 54: “È una vittoria davvero importante per noi, che in Texas non siamo nemmeno riusciti a schierarci in griglia. La vettura qui al Fuji era davvero competitiva, il mio obiettivo in partenza era guadagnare qualche posizione e stare lontano dagli incidenti per lasciare l’auto a Thomas (Flohr, ndr) il più avanti possibile per il suo doppio stint, per poi risalire in auto con gomme nuove e mettere Davide (Rigon, ndr) nelle migliori condizioni per il finale”.

Thomas Flohr, Vista AF Corse numero 54: “Il Fuji è un circuito che mi piace molto e la passione del pubblico locale è una forte motivazione. Finora è stata una stagione difficile, con tanta sfortuna. Ma uno dei punti di forza della squadra è la capacità di reagire alle difficoltà e l’abbiamo fatto qui al Fuji, con un lavoro incredibile da parte di tutti per portare a casa questa vittoria. Sapevo che fare un doppio stint qui non sarebbe stato semplice per me ma era fondamentale per la strategia di gara, così l’ho portato a termine stando attento alla gestione delle gomme che qui è molto importante”.

Davide Rigon, Vista AF Corse numero 54: “Sono veramente contento per questa vittoria. Ci sentivamo veramente pronti per un bel risultato alla vigilia di questo weekend e alla fine è arrivato. È una vittoria costruita con il lavoro di squadra, con la gestione delle gomme e con l’impegno di tutti noi. Avevamo una vettura molto bilanciata grazie all’ottimo lavoro degli ingegneri e dei tecnici. Nel finale mi sono divertito nelle battaglie con gli avversari, sono riuscito a portare a termine dei bei sorpassi e ho sempre spinto al limite”.

Alessio Rovera, Vista AF Corse numero 55: “È stata una gara difficile fin dalla partenza per il problema all’Abs che abbiamo avuto, ma nonostante questo siamo arrivati a 20 secondi dai vincitori. C’era il potenziale per raggiungere il successo, come ha dimostrato l’equipaggio della vettura 54. Speriamo di essere altrettanto competitivi in Bahrain per poter finalmente salire sul podio”.

Simon Mann, Vista AF Corse numero 55: “Abbiamo avuto un problema tecnico prima della partenza che ci ha costretti a correre l’intera gara senza Abs, è stato molto complicato. Abbiamo anche ricevuto un drive through e siamo comunque riusciti a concludere sesti, ma c’è un po’ di dispiacere perché c’erano i presupposti per un risultato migliore”.

François Heriau, Vista AF Corse numero 55: “È stato bello aver ottenuto la prima pole position dell’anno qui al Fuji per ricompensare il lavoro di tutto il team, dopo che fin dall’inizio della stagione abbiamo dimostrato di essere competitivi”.


Crediti foto: Ferrari

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