FIA WEC, 24H Le Mans: lotta a tre per la vittoria?

A meno di due settimane dall'inizio della 24H di Le Mans proviamo a scattare una fotografia dei valori in campo

Mancano poco meno di dieci giorni all’inizio delle Fp1 che daranno il via alla 24h di Le Mans. L’attesa per l’evento più importante dell’anno è elevatissima. Tante le auto al via, ben 62 equipaggi per un totale di 186 piloti che si alterneranno alla guida lungo i 13 chilometri del circuito de la Sarthe (clicca qui), affrontando le diverse condizioni che il susseguirsi delle ore proporrà come sfida a tutti i team coinvolti.

24H Le Mans: Ferrari, Porsche e Toyota partono con i favori del pronostico in una gara che si prospetta combattutissima

La categoria delle Hypercar, composta per l’occasione da ventitré equipaggi, promette scintille. Gli occhi saranno tutti puntati sulle tre squadre che in questo inizio di mondiale Endurance 2024 sono riuscite a mettersi maggiormente in mostra.

Porsche, che al momento comanda entrambe le classifiche iridate, Toyota vincitrice della tappa imolese e la Ferrari che, nonostante abbia raccolto poco in termini di risultati, nelle ultime due occasioni ha mostrato i muscoli sfoggiando prestazioni di livello assoluto poco supportate da scelte strategiche e dalla sorte.

24H Le Mans

Porsche potrà contare sul numero di auto più alto della griglia, ben sei così suddivise: 

Porsche ha dimostrato che può puntare alla vittoria non solo con il Team Penske, ma anche con le auto clienti. Questo non potrà che essere un vantaggio prezioso per la casa tedesca.

Sappiamo bene che durante l’arco delle 24 ore può succedere di tutto, e avere 6 vetture in grado di poter occupare posizioni di vertice potrebbe metterli al riparo da potenziali disavventure ed aprire la possibilità di differenziare molto le strategie.

Oltre a questo, la casa di Stoccarda ha dimostrato di aver fatto un clamoroso passo in avanti dalla stagione passata, passando dall’avere un mezzo acerbo e difficile da guidare ad essere l’auto di riferimento all’inizio del 2024. 

Ferrari si presenterà alla classicissima francese con le due 499P ufficiali e la numero 83 gestita dal Team AF Corse. La squadra italiana, dopo un avvio complicatissimo, in Qatar è riuscita a fare un grande salto di qualità, anche grazie ad un BoP meno severo dalla gara di casa in poi. Cosa che ha favorito delle prestazioni spesso inarrivabili per tutti gli altri competitor.

Imola ci ha mostrato le tre Ferrari 499P dominare le qualifiche con una tripletta impensabile fino a poche settimane prima e una gara condotta in solitaria fino all’arrivo della pioggia gestita strategicamente in modo pessimo, tanto da raccogliere alla fine soltanto un quarto posto.

Anche in Belgio, sia in qualifica che in gara, fino al momento della bandiera rossa, la Ferrari aveva dimostrato di essere chiaramente l’auto migliore in pista, arrivando ad accumulare un vantaggio massimo di quasi 30 secondi sugli inseguitori.

La gestione gomme non sembra più essere un problema e, da quanto visto all’Enzo e Dino Ferrari, la macchina sembra essere migliorata anche nelle curve lente. Possiamo quindi tranquillamente collocare Ferrari e Porsche in cima alla lista delle contendenti alla vittoria della 24H di Le Mans.

Discorso leggermente diverso per Toyota. La Squadra giapponese, nonostante la vittoria alla 6 Ore di Imola, quest’anno ha mostrato di non avere più quella superiorità che le ha permesso di vincere il Campionato del Mondo Endurance nella passata stagione, dominando dalla prima all’ultima gara con la sola eccezione proprio della 24h di Le Mans.

Nel gruppo di testa sono quelli che hanno mostrato più difficoltà degli altri soprattutto nella gestione delle gomme. Ed è strano se pensiamo che fino allo scorso anno erano la scuderia che riusciva ad interpretare al meglio i compound della Michelin.

Forse la loro auto è arrivata ad un limite di sviluppo? Probabilmente lo scorso anno sono riusciti a sfruttare al massimo la conoscenza pregressa delle coperture francesi, ma in questa stagione Ferrari e Porsche sono riuscite a sbloccare molto del loro potenziale inespresso facendo un salto in avanti che Toyota non è riuscita a contenere. Nonostante questo Toyota ha molta esperienza da mettere in campo.

Sarà cruciale per tutti gestire al meglio il variare delle temperature tra giorno e notte, il meteo sempre imprevedibile a Le Mans, i doppiati e le fasi di FCY e Safety Car. In tutte queste situazioni l’esperienza farà un’enorme differenza.

24H Le Mans: chi potrà rappresentare un pericolo per le prime tre della classe?

L’unica squadra che al momento ha la capacità di poter impensierire le squadre di vertice sembra essere la Cadillac. Per l’occasione avrà a disposizione tre auto in griglia. La squadra americana già a Spa è riuscita in diverse fasi della gara a mostrare livelli di competitività all’altezza di Porsche e Ferrari, almeno fino all’incidente. Nelle altre due tappe del mondiale ha mostrato anche un’ottima gestione dell’usura gomme.

Forse l’auto migliore da quel punto di vista considerando che può sfruttare il fatto di essere la più leggera del lotto. Fattore che aiuterà anche a sfruttare al meglio i lunghissimi rettilinei del circuito de La Sarthe. Altro aspetto da non sottovalutare è la grandissima prestazione che durante le fasi di gara bagnate ha mostrato a Imola. E a Le Mans sappiamo bene che il tempo è sempre molto incerto: questa caratteristica della Cadillac potrebbe farli emergere.

Dietro le squadre di testa il gruppo sembra essere molto compatto. Troviamo Alpine, BMW,  Peugeot e Lamborghini che da quanto visto fino ad ora non sembrano poter avvicinare i migliori. Per Alpine, Bmw e Lamborghini, al loro debutto in classe Hypercar alla 24h di Le Mans, sarà importante correre lontano dai guai e cercare di “ tenersi in vita “, magari sfruttando al massimo le occasioni che la 24H può concedere anche ai team di non primissima fascia.

Per Peugeot il discorso cambia un po’. A Imola hanno portato un’auto tutta nuova, adeguandosi agli standard dettati dai loro competitor, ma al momento sembrano proprio non riuscire a trovare prestazione. Hanno un BoP che non li favorisce, ma al tempo stesso hanno dato la netta impressione di non essere in condizione di poter avvicinare i primi.

A conferma di questo sono circolate anche voci di un ultimatum della dirigenza francese che vorrebbe vedere dei risultati per ripagare gli investimenti fatti nel progetto, altrimenti potrebbero anche pensare di lasciare la serie. Sicuramente non una situazione facile per loro. Vedremo se dopo due gare incolore FIA ed ACO ripenseranno il BoP per la squadra di casa.

Fanalino di coda, ancora una volta, troviamo il team Isotta Fraschini. Anche loro alla stagione di debutto e finora alle prese con molti problemi, sia prestazionali che di affidabilità. Per loro l’obiettivo numero uno è tagliare il traguardo della gara più dura e prestigiosa della stagione. 

Ovviamente, al momento della scrittura di questo articolo, ancora non si conoscono i valori attribuiti alle varie squadre dal BoP e tutte queste considerazioni sono state fatte tenendo in mente i parametri attribuiti a Spa Francorchamps.

Senza dubbio vedremo ancora aggiustamenti, con la speranza che non siano troppo impattanti, soprattutto sul gruppo di testa, che al momento sembra viaggiare in ranghi serrati, con distacchi ravvicinati e con differenze prestazionali davvero minime. 

Ancora pochi giorni di pazienza e potremo iniziare ad avere in mano le prime risposte dalla Federazione e dalla pista.


Crediti foto: Luca Cappelli

Exit mobile version