Grandi manovre in FIA. Il gruppo guidato da Mohammed Ben Sulayem sta affrontando cambiamenti rilevanti nella struttura e nell’organigramma. Mosse necessarie per rispondere a un momento di crisi che vede Place de la Concorde quasi con le spalle al muro.
Un paio di settimane fa due alti dirigenti dell’ufficio legale dell’ente parigino fortemente coinvolti in F1 hanno lasciato l’organizzazione. Cosa che avviene in un più ampio esodo di membri di una federazione che è in forte contrapposizione con i team e con i vertici di Liberty Media.
Nomi “pesanti” quelli che hanno dato il commiato e che avevano partecipato alla stesura del Patto della Concordia. Si tratta del direttore della governance e della regolamentazione Pierre Ketterer (diretto verso il Comitato Olimpico Internazionale) e il capo degli affari legali commerciali Edward Floydd.
I due soggetti in questione non sono altro che la punta di un iceberg visto che un cospicuo numero di professionisti ha mollato l’organo federale. E si tratta spesso di figure coinvolte direttamente nel campionato di Formula 1 come Steve Nielsen e il direttore tecnico Tim Goss che è diventato Chief Technical Officer della Racing Bulls dove arriverà un’altra figura che ha da poco lasciato la FIA: Alessandra Ciliberti, ex direttrice tecnica della Formula E ora responsabile del processo di progettazione presso il team controllato da Red Bull GmbH.
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F1: la FIA prova a rispondere alle defezioni
La FIA ha dovuto mettere mano a questa emorragia e ha implementato nuovi compartimenti come quello del Chief Legal Officer diretto da Paul O’Dowd, uomo di provenienza McLaren. In totale sono dieci i nuovi dipartimenti che serviranno a ristrutturare una Federazione che sia più in linea con gli obiettivi che si è dato il manager emiratino e che comprendono sostenibilità, diversità e inclusione.
In sostituzione di Goss arriva Jan Monchaux. Il tecnico francese ha chiuso la sua esperienza in Sauber dopo essere diventato direttore tecnico a seguito dell’addio di Simone Resta. “Sono molto felice di entrare a far parte della FIA come Direttore Tecnico e non vedo l’ora di affrontare le nuove sfide che questo ruolo comporta. Ho lavorato per molti anni dalla parte dei concorrenti, ma ora l’opportunità di contribuire a plasmare il futuro di questo sport con l’organo di governo è una prospettiva che mi entusiasma”. Queste le parole di Monchaux che è stato accolto anche da Nicholas Tombazis.
“Sono felice di dare il benvenuto a Jan alla FIA – ha spiegato l’ex Ferrari – Ricoprirà un ruolo importante nel dipartimento tecnico e nella definizione dei futuri regolamenti di questo sport. L’arrivo di Jan rafforzerà la nostra vasta esperienza tecnica”.
Quello di Monchaux non è l’unico cambiamento che si sta producendo negli uffici francesi. Tim Malyon sostituirà Nielsen. Malyon supervisionerà a tutte le questioni sportive, compresa la direzione di gara e il Centro Operativo Remoto di Ginevra. Niels Wittich rivestirà ancora il ruolo di direttore di gara.
Nonostante gli sforzi della dirigenza restano le difficoltà in cui annaspa l’ente francese che sconta la lotta di potere in corso con Liberty Media. Anche se la FIA gestisce diversi campionati, è la Formula 1 quello che sposta davvero gli equilibri. Immaginare di procedere allargando la frattura che si è aperta negli ultimi tempi è impensabile.
Forse la vera mossa che Mohammed Ben Sulayem dovrebbe mettere in pratica è quella di riportare la dialettica con la FOM e con le scuderie su binari più consoni evitando ulteriori atti di forza che, i fatti lo dimostrano con chiarezza, stanno erodendo le certezze federali.
Autore: Dario Sanelli
Crediti foto: F1, Team Sauber