Nel tentativo di ridurre l’ambiguità che da anni alimenta tensioni tra squadre, piloti e direzione gara, la FIA ha reso pubblici due documenti strategici pensati per armonizzare i criteri adottati dai commissari nelle decisioni sportive più controverse: uno dedicato agli standard di condotta in pista, l’altro al quadro sanzionatorio.
Sebbene non abbiano valore normativo, queste linee guida mirano a fornire una base interpretativa condivisa, contribuendo così a rendere più trasparente e coerente il processo decisionale. Quel che è spesso mancato negli ultimi anni.
La pubblicazione, voluta anche per offrire a media e pubblico uno strumento di comprensione del sistema, rappresenta un tentativo di rispondere alle numerose critiche – talvolta aspre – rivolte all’apparente arbitrarietà di alcune decisioni sportive.

Nel primo documento, relativo alle sanzioni, vengono elencate circa cento casistiche comuni di infrazione, ciascuna accompagnata da una sanzione consigliata e da un’indicazione sui punti di penalità. Il testo, pur fornendo un riferimento chiaro, lascia comunque spazio al giudizio discrezionale dei commissari, indicando in molti casi un range sanzionatorio piuttosto che una misura fissa. Il documento è soggetto ad aggiornamenti regolari, anche grazie al costante confronto con i piloti.
Più tecnico il secondo documento, focalizzato sui comportamenti di guida. Al suo interno sono delineati i criteri di valutazione per situazioni ricorrenti come i sorpassi all’interno o all’esterno di una curva, le manovre in chicane o in sequenze di curve a “S”, la gestione degli ostacoli, i movimenti in frenata, il rientro in pista dopo un’uscita, il comportamento dietro la Safety Car e – aspetto particolarmente rilevante – la gestione dei track limits. Su questo fronte, la FIA evidenzia i significativi progressi compiuti negli ultimi anni, grazie all’introduzione di marcature più visibili e deterrenti fisici che hanno migliorato il rispetto dei tracciati.
La stesura di queste linee guida ha coinvolto direttamente la Commissione Piloti, oltre a rappresentanti di team e driver di Formula 1. Le indicazioni sono state affinate anche a seguito di un incontro avvenuto durante il Gran Premio del Qatar dello scorso anno, e restano aperte a futuri miglioramenti in base ai riscontri del paddock.
“Essere più trasparenti sul funzionamento della governance sportiva è fondamentale”, ha dichiarato George Russell, rappresentante GPDA e pilota Mercedes. “Questi strumenti possono aiutare media e tifosi a comprendere meglio le dinamiche che regolano le decisioni dei commissari, specialmente in fasi concitate della gara”.

Sulla stessa linea anche il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, che ha voluto sottolineare l’impegno dei commissari sportivi: “I nostri steward, in Formula 1 come negli altri campionati FIA, svolgono un compito complesso e lo fanno su base volontaria, animati da grande dedizione. Purtroppo questa passione viene spesso accolta da critiche eccessive. La pubblicazione delle linee guida sulle sanzioni e sugli standard di guida rappresenta un passo concreto per mostrare il rigore del loro operato e migliorare la comprensione del processo decisionale da parte del pubblico”.
Il tema della professionalizzazione della figura dello steward rimane tuttavia sul tavolo: più volte team principal e piloti hanno chiesto la creazione di un corpo stabile e retribuito, criticando la variabilità di giudizio e la scarsa continuità di alcuni commissari. Una proposta, questa, che lo stesso Ben Sulayem ha recentemente definito economicamente insostenibile, almeno nell’immediato.
Crediti foto: F1, FIA, Mercedes-AMG Petronas F1 Team
Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui