Dopo i test effettuati a Barcellona, la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) ha deciso di non introdurre, almeno per ora, i pattini con gli skid block in acciaio come sostituti di quelli tradizionali in titanio utilizzati sul fondo delle monoposto di Formula 1.
La valutazione era nata in seguito agli episodi registrati durante il Gran Premio del Giappone, quando le scintille generate dal titanio hanno innescato piccoli incendi nell’erba ai margini del tracciato. Il passaggio all’acciaio, materiale meno propenso a provocare accensioni spontanee a causa della sua temperatura di fusione più bassa, sembrava una soluzione potenzialmente efficace sotto il profilo della sicurezza. Ma alcune criticità ne hanno allontanato l’introduzione.
FIA: il pattino in acciaio rimandato
La proposta ha incontrato diverse perplessità. L’acciaio comporta un incremento di massa stimato in circa 650 grammi, una cifra non trascurabile nel contesto iper-controllato del peso minimo delle vetture. Oltre al dato tecnico, esistono anche considerazioni aerodinamiche: gli elementi in acciaio tendono a consumarsi più rapidamente rispetto al titanio, obbligando i team ad alzare leggermente l’altezza da terra delle monoposto per evitarne l’usura eccessiva. Un intervento che compromette la generazione di carico aerodinamico.
Inoltre, anche se l’acciaio produce comunque scintille, le particelle emesse sono meno incandescenti rispetto a quelle del titanio. Questo ridurrebbe la possibilità di nuovi incendi, ma non eliminerebbe del tutto il rischio.
Alla luce di queste valutazioni, la FIA ha comunicato che il titanio resterà obbligatorio per tutta la stagione in corso. Tuttavia, è stato chiesto ai team di avere comunque a disposizione pattini in acciaio per ogni evento, così da poterli impiegare immediatamente nel caso in cui si ripresentino condizioni simili a quelle di Suzuka.
“La revisione della Direttiva Tecnica 01, alla luce dei test effettuati a Barcellona, ha portato alla decisione di non modificare il materiale obbligatorio per il momento”, ha fatto sapere la Federazione. “I pattini in titanio continueranno a essere utilizzati, ma tutti i team dovranno avere pronti quelli in acciaio inossidabile qualora si rendessero necessari in via precauzionale”.
Una possibile misura alternativa proposta da alcune squadre prevede un intervento diretto del promotore della gara che dovrebbe farsi responsabile dell’irrigazione preventiva delle aree erbose potenzialmente soggette a combustione. Una manovra da effettuarsi prima delle sessioni ufficiali ma che comporta problemi logistici specie nei weekend in cui è prevista la presenza di più categorie in pista.
La FIA ha infine chiarito che la situazione rimane in fase di monitoraggio e che saranno condotti ulteriori test nel corso della stagione per raccogliere dati sufficienti a formulare una decisione definitiva in vista del 2026.
Crediti foto: Chiara Avanzo per Formulacritica.
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