Con un titolo piloti praticamente assegnato, alla Formula 1 non resta che decretare l’ultimo verdetto del 2024: il campione del mondo tra i costruttori. Tre le realtà in gioco: McLaren, Ferrari e Red Bull, i team che probabilmente anche l’anno prossimo se la vedranno in uno scontro al vertice che potrebbe comprendere anche la Mercedes che in questi tre anni di Formula 1 basata sull’effetto Venturi ha proceduto in quel clima da “vorrei ma non posso”.
Chissà se proprio l’essersi detta addio con Lewis Hamilton rappresenterà quella molla che rimette in funzione un meccanismo che si è inceppato nel 2021, quando è arrivato l’ultimo campionato a squadre e si è perso, in maniera che fa ancora discutere, il mondiale piloti andato a Verstappen il quale ha aperto la sua clamorosa striscia che probabilmente già a Las Vegas si consoliderà con la quarta corona d’alloro.
Anche se il 2024 non può considerarsi già archiviato, la mente inizia a correre alla stagione ventura, che sarà caratterizzata sicuramente da quello che è il passaggio epocale che ha visto Hamilton salutare Mercedes per accasarsi in Ferrari. Proprio questo nuovo legame, che qualcuno ritiene possa non essere prolifico, mette invece in guardia chi la Formula 1 la vive dal di dentro.
Quel qualcuno è colui il quale, insieme a Verstappen, sta per vincere un altro titolo: Christian Horner. Se per alcuni l’operazione Hamilton-Ferrari è avvolta nello scetticismo, considerandola un grande spot commerciale, c’è chi invece guarda con una velata preoccupazione due soggetti agguerriti e pieni di stimoli che insieme potrebbero fare scintille, diventando una seria minaccia per le altrui velleità di successo.

Chris Horner ritiene Hamilton-Ferrari un soggetto pericoloso per la Red Bull
Il dirigente di Leamington-Spa non esclude la possibilità che Hamilton possa competere con Verstappen sin dal prossimo campionato. Horner ha evidenziato due aspetti fondamentali: innanzitutto, l’esperienza di Lewis, sette volte campione del mondo, che porta la sua qualità e la sua esperienza. Inoltre, ha riconosciuto i progressi significativi fatti dalla Ferrari nelle ultime gare e, in generale, in tutto il campionato.
La doppietta in Messico, con la vittoria di Carlos Sainz, e il doppio podio ad Austin sollevano interrogativi tra i campioni del mondo sul potenziale ritmo della scuderia italiana per la prossima stagione, specialmente ora che ha superato Red Bull, assicurandosi il secondo posto nel Campionato Costruttori.
Certo, in una recente intervista Horner ha anche valutato quelle che possono essere le difficoltà che Lewis Hamilton andrà a incontrare a Maranello: non troverà probabilmente un ambiente familiare come quello che ha condiviso per anni in Mercedes, ma questo è un limite che si può superare in breve tempo, visto che quella rossa è solitamente una realtà molto accogliente. E Carlos Sainz ne sa qualcosa, visto che quando pensa al suo commiato gli viene il magone e gli salgono i lucciconi.
Il sette volte iridato dovrà quindi gestire un contesto lavorativo nuovo, caratterizzato da una stampa e una tifoseria molto pressanti, ma dovrà anche far fronte a un nuovo compagno di squadra che conosce alla perfezione i meccanismi della Ferrari e che, peggio ancora, è maledettamente veloce. Caratteristica alla quale si abbina una fame di vittoria smodata, visto che non è ancora riuscito a raggiungere l’obiettivo primario per ogni pilota: trionfare nel campionato del mondo.
Ma i problemi si fermano qua, perché Horner ha correttamente osservato che se un pilota così talentuoso e vincente vede in Ferrari l’opportunità di migliorare la sua carriera, significa che Mercedes probabilmente non ha ancora sviluppato quelle caratteristiche che la porteranno nuovamente al vertice; cosa che invece il driver di Stevenage probabilmente ha riscontrato nell’equipe del Cavallino Rampante.

E proprio questo mette in guardia un dirigente esperto come Horner, che sa che l’anno prossimo avrà un avversario in più da battere. Nel ragionamento che il Team Principal ha fatto a seguito del Gran Premio del Brasile, non ha citato la McLaren. E forse questa mancanza non è voluta, visto che, in considerazione della progressione effettuata dall’inizio del 2022 a oggi, potrebbe essere proprio il team di Woking a rappresentare quel soggetto che tra i due presunti litiganti gode.
Se la corsa al titolo piloti è ormai chiusa, la McLaren continua a essere la favorita per il titolo costruttori. E se tale obiettivo dovesse essere raggiunto, state certi che l’anno prossimo Zak Brown e Andrea Stella gestiranno meglio alcune cose che non hanno funzionato nel 2024, portando la propria coppia piloti – ancora Norris e Piastri – a diventare un soggetto spendibile nella lotta al titolo che più di ogni altro conta in Formula 1. Che non è il costruttori…
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari HP