Ferrari: a Maranello spira un vento nuovo

Gli effetti della cura che Frédéric Vasseur sta somministrando alla Ferrari iniziano a farsi sentire. Un cambio di passo avvertito da una vecchia gloria rossa

Bisogna sentirlo sulla pelle il vento del cambiamento. Quella brezza fresca che ripulisce il volto e che porta profumi nuovi e rinnovata determinazione. Jean Alesi, un vecchio innamorato della Ferrari che, suo malgrado, ha vissuto un’epoca difficile, avara di soddisfazioni, ha constatato con mano che la banderuola è girata sotto l’impeto delle correnti. Che ora sono salvifiche.

Il vento non lo tocchi, ma lo percepisci bene. L’aria che si muove ha un modo tutto suo di farsi sentire perché stimola ogni senso. Jean ha capito tramite l’osservazione sul campo, ciò che davvero fa la differenza tra la cronaca e la ricostruzione, che qualcosa è cambiato, che una molla è scattata, che un meccanismo virtuoso, dopo anni di inceppamenti, è oggi finalmente ben lubrificato.  

Con 93 punti in bisaccia, un disavanzo dalla Red Bull di sole tre lunghezze nella Classifica Costruttori, due terzi posti, un piazzato e una vittoria (gli ultimi due risultati hanno composto una doppietta clamorosa, a Melbourne), la Ferrari non poteva attendersi migliore avvio di mondiale a seguito di un mesto campionato 2023 in cui si è vista sfilare anche dalla modesta Mercedes W14.

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Ferrari 2024: una musica nuova

Lo spartito che suona l’ensemble rosso è cambiato. Nuove note sul pentagramma, nuovo il direttore d’orchestra che aggiusta dissonanze, intona armonie, dirige solisti che competono tra loro senza accavallarsi, evitando d’imporre il proprio virtuosismo all’altro.  

Carlos Sainz e Charles Leclerc cooperano nonostante le tantissime differenze nelle condizioni contrattuali. E se ciò può accadere – e succede – è perché chi tesse la tela non permette fughe, tanto per restare nella metafora musicale.

Bando alle allegorie, vediamo cosa ha da dire Jean. “Sono stato sia in Bahrain sia in Arabia Saudita per le prime due gare del campionato e ho visto da vicino un team maggiormente sul pezzo, una squadra dotata di una migliore organizzazione generale”, si legge su La Stampa, storico quotidiano vicino alla famiglia che detiene il Cavallino Rampante.

Ferrari: ritrovata armonia

Nella Scuderia non c’è più nessuno che dà le colpe agli altri, Fred è stato esemplare prima di tutto nel creare un gruppo. La Red Bull resta il riferimento, ma si aprono prospettive diverse”. 

Il distacco – ha proseguito il francese di Avignone con radici ben piantate nella Sicilia occidentale – si è ampiamente ridotto e si può mettere pressione alla Red Bull costringendola a prendersi dei rischi a discapito dell’affidabilità. Il Mondiale Costruttori potrebbe essere un primo obiettivo concreto”. Non a caso, quello del Costruttori è un target che anche Vasseur ha fissato.

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Fine osservatore il nostro Jean perché esprime un concetto che è stato il pezzo forte mediatico di Fred Vasseur in questo primo quarto di 2024 che va archiviandosi: spingere come arieti per mettere in difficoltà i tori. Esattamente ciò che è successo in Australia quando la RB20 non ha potuto girare nel deserto prestazionale altrui. 

Non si sono potuti risparmiare Max e Sergio, non hanno potuto ragionare con lucidità i tecnici che dovevano impostare il corretto setup della creatura straordinaria di Adrian Newey che per una volta non è sembrata fuori categoria: “umana”, se materiali compositi e meccanismi possono esserlo, e non più aliena.

Questo lo schema strategico che si cercherà di replicare anche nelle prossime gare, a partire da quella Suzuka che solitamente è stata terreno di caccia per Milton Keynes. Se la Ferrari dovesse fare uno scherzetto alla Red Bull anche in Giappone, beh, allora sì che questo mondiale prenderebbe una piega assai stuzzicante.


Crediti foto: Ferrari

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