È un Fred Vasseur agguerrito quello che si presenta ai microfoni della stampa accreditata dopo le qualifiche Sprint del Gran Premio degli Stati Uniti. Forse un po’ scottato per un risultato al di sotto delle aspettative, dopo le grandi prestazioni mostrate nel primo e unico turno di prove libere, il francese è andato all’attacco dopo aver ovviamente analizzato le prestazioni delle Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz.
Ma in questa sede non interessa riportare le osservazioni – le solite ovvietà del post-sessione, senza voler essere irrispettosi verso il buon Fred – bensì mi preme evidenziare quanto il francese ha manifestato riguardo alle due vicende che hanno caratterizzato gli ultimi mesi della Formula 1: il caso del mini DRS della McLaren MCL38 e la situazione relativa all’altezza del T-Tray della Red Bull RB20, che sarebbe stata modificata durante il regime di Parco Chiuso (tutto da verificare)
“Esattamente non conosco tutti i dettagli della storia. Non è assolutamente possibile cambiare assetto tra qualifiche e gara. Se fosse successo, sarebbe più che barare. Se è successo, è una cosa enorme. Penso che la FIA abbia la possibilità di interrogare tutte le persone coinvolte e capire cosa è successo in passato”. E fin qui il punto di vista di Fred è inattaccabile poiché il Parco Chiuso stabilisce che le vetture non possano essere modificate, se non per alcune operazioni consentite dal regolamento stesso. L’altezza, certamente, non rientra in queste. Dubbi leciti e richieste di chiarimenti del tutto legittime quelle del manager ex Sauber.
Ma il numero uno della Ferrari ha parlato anche dell’ala della McLaren che durante il GP di Baku ha sollevato una questione fin troppo dibattuta. E in questo caso è andato un po’ oltre: “Per me l’ala della McLaren a Baku non era legale. Se è stato un errore, è una cosa, ma avere quel tipo di divario non è legale”.

Ferrari, le accuse di Vasseur non sono del tutto centrate
Sorprende che un dirigente sportivo così scafato faccia un’uscita del genere, considerando che l’ala posteriore della McLaren non è mai stata dichiarata illegale, poiché ha superato tutti i controlli previsti dal regolamento tecnico, che vengono effettuati staticamente.
Finché nel regolamento non saranno inseriti i controlli dinamici – cosa su cui si sta lavorando, con l’uso di telecamere che monitorano i marker posizionati sugli elementi alari – non si può affermare che un componente infranga una direttiva. E non vorremmo evocare ancora una volta lo “spirito del regolamento”, un concetto sfuggente che di tanto in tanto riemerge dalle nebbie per essere usato strumentalmente, distribuendo assurde licenze di conformità.
La verità è che, in un mondiale così serrato, in cui la Ferrari ha ancora la possibilità di vincere entrambi i titoli (anche se per quello piloti la situazione è difficilissima), vale davvero tutto. Anche la sfera verbale ha il suo peso nel cercare di influenzare l’operato della FIA nel momento delle verifiche.
Lungi da me voler difendere la McLaren – non ne hanno bisogno, né mi comporto da avvocato tifoso, visto che le mie passioni/pulsioni non sono legate a Woking – ma continuare a ritenere illegale qualcosa che ha superato ogni prova prevista dal regolamento è quantomeno stucchevole.
La questione è rientrata con un passo indietro da parte della scuderia inglese, che ha modificato il pezzo “incriminato”. Far turbinare la sciabola del giustizialismo sembra fuori luogo. La Ferrari aveva la facoltà di presentare una protesta ufficiale nelle sedi opportune. I microfoni di Sky TV non sono certo l’aula di un tribunale deputato a stabilire la legalità o l’illegalità di una determinata monoposto.
Non me ve voglia Fred, ma quest’uscita non può essere supportata. Vasseur si comporta come quelle persone che pensano di aver subito un torto andando a urlare sui social invece di denunciare alle autorità preposte. L’atteggiamento di chi cerca l’appoggio della piazza senza avere elementi giuridici concreti tra le mani. Come si chiamano, non ricordo. Ah, ecco… forcaioli.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Chiara Avanzo