Dopo mesi di parole, congetture e ricostruzioni – non sempre attendibili – la Ferrari ha comunicato il rinnovo pluriennale del contratto di Fred Vasseur: leggi qui. Un atto atteso ma che per qualche tempo non era sembrato scontato visto che sugli uffici di Via Abetone si erano allungate le ombre di altri manager, da Antonello Coletta, responsabile del programma WEC, a Christian Horner rimasto senza lavoro dopo che le figure apicali di Red Bull GmbH lo hanno destituito dal ponte di comando.
Ferrari: la stabilità come stella polare
Finalmente, dopo continui e schizofrenici cambi di direzione, il Cavallino Rampante ha scelto la via della continuità. Un team che negli anni ha divorato team principal decide di concedere tempo a chi, fino a poco fa, sembrava non averne più. E invece un raggio di illuminata saggezza ha baciato e poi permeato la testa di chi mette le firme. Nel bel mezzo di una transizione tecnica e regolamentare sarebbe stato un suicidio l’ennesimo reset organizzativo, diciamolo in franchezza.
Fred Vasseur sta impostando il suo modello operativo. Tre anni di lavoro, tra l’altro nemmeno completi, non potevano bastare a cementare le fondamenta di un team a cui è rimasto il blasone ma che si è scordato come si fa a vincere. E questo giudizio, sicuramente tagliente ed estremo, non può essere oggetto di isterici strali. La Ferrari non sa più trionfare e per tornare ad imporsi ha bisogno di uomini, di una struttura, di organizzazione puntuale e di continuità. Procedere facendo vorticare l’ascia non avrebbe fatto altro che alimentare un meccanismo perverso che non ha portato a nulla, se non alle solite polemiche.
Ferrari: ora le scuse sono finite
Il comunicato della Scuderia è altamente simbolico. Il testo che sui social media accompagna la foto di Vasseur è in maiuscolo. L’equivalente di un urlo. Maranello grida per spaccare i timpani di chi dubitava, per replicare a chi aveva provato a rompere l’idillio interno. Che evidentemente si realizza altrimenti John Elkann e Benedetto Vigna, presidente e AD del gruppo modenese, non avrebbero affidato ancora una volta le chiavi del team al manager di Draveil.
Adesso la Ferrari ha tutto: la coppia piloti migliore in griglia (giudizio proferito dagli stessi protagonisti prima che il 2025 iniziasse), una struttura tecnica all’avanguardia, uno staff guidato da Loic Serra strappato alla Mercedes, una guida stabile e con margini di manovra temporali sufficientemente ampi. Il 2026 è l’anno della rivoluzione regolamentare e il gruppo italiano è chiamato a dare risposte immediate.
Sicuramente qualcuno non sarà d’accordo con il passaggio che arriva a breve. Ci sta, la differenza di vedute è il sale di ogni confronto. Ritengo che con il rinnovo di Vasseur termini definitivamente la stagione dei rinvii. La Rossa ha tutto ciò che le serve per vincere e per farlo immediatamente, al day one del nuovo ciclo regolamentare che durerà un lustro esatto.
Per troppi anni si è chiesto e ottenuto tempo. Ora non ve n’è più. Serve lo scatto ed è necessario approfittare dell’occasione irripetibile che la Formula 1 concede con le nuove regole che si è data. Non vincere, galleggiare ancora nelle zone alte della classifica senza però affondare il colpo, sarebbe un fallimento. Sì, fallimento, non vi sono altri termini per descrivere un eventuale mancata vittoria.

Attenzione, però. Se la Ferrari non dovesse incidere il fiasco non sarebbe del solo Fred Vasseur, ma di tutta la dirigenza. Finisce l’epoca del capro espiatorio, termini la stagione del solo colpevole. Una volta e per tutte si affermi a chiare lettere, le stesse usate nel comunicato urlato di stamattina, che le redini del team sono anche nelle mani di Vigna ed Elkann. Ferrari deve primeggiare anche in pista, non bastano le trimestrali d’oro.
Le casse del gruppo controllante grondano di dobloni visto che anche un altro marchio, Iveco, è stato ceduto in una continua dismissione del comparto auto un tempo saldamente nelle mani del gruppo di Torino. Ferrari non è un giocattolo e deve necessariamente dare lustro al suo blasone. Il nome, da solo, non basta più. Serve riempire una bacheca nella quale sono esposti trofei vecchi e impolverati.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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