Con un patrimonio stimato di 8,6 miliardi di dollari, Piero Ferrari, figlio del Drake, è il quinto italiano più ricco stando alle analisi della rivista specializzata Forbes. Un dato che in qualche modo conferma come i numeri che girano intorno al Cavallino Rampante siano così positivi da non far temere eventuali e chiacchierate revisioni del Patto della Concordia.
Reduce da questo ottimo conseguimento, il vicepresidente della storica scuderia ha commentato le vicissitudini del team di Formula Uno che ben si sta comportando in questo avvio di 2024. Adeguandosi al mantra vasseuriano, anche il manager fa professione di pragmatismo.

“Abbiamo il dovere di essere realisti, vivendo il campionato tappa per tappa. Ci saranno altre opportunità da sfruttare, spero. Già a Suzuka? Perché no?”, ha detto al Quotidiano Sportivo per poi aggiungere: “La doppietta di Melbourne è stata una grande emozione. Quando in Red Bull hanno problemi tecnici, noi dobbiamo essere lì, pronti a sfruttare l’occasione”.
E anche quest’ultimo concetto è un grande classico del pensiero filosofico di Vasseur: spingere per creare pressione agli avversari cogliendo le occasioni che si presentano di volta in volta. Ferrari, nel 2024, non ha l’imperativo di strappare i titoli alla Red Bull, ma di crescere per gettare le basi dei trionfi futuri. Segnali che Piero vede chiaramente.
“Noi stiamo crescendo. Per anni ci siamo scontrati con un problema cronico: l’eccessiva usura delle gomme. Adesso sono già due volte che Charles firma il giro veloce alla fine della gara, segno che abbiamo imparato dai nostri errori. Inoltre in Australia e anche in precedenza la gestione delle soste ai box è stata perfetta”.

Il Cavallino Rampante ha affidato le chiavi della Gestione Sportiva a Vasseur, scelta pienamente condivisa da Ferrari: “Fred è un animale da competizione! Respira da sempre le atmosfere del paddock, non è un tipo da lasciarsi condizionare dalla emotività”.
Sarà un altro francese a riportare titolo e gloria a Maranello? È questo l’auspicio del figlio di Enzo…
Crediti: Ferrari