La Ferrari torna al vecchio registro cromatico

A Baku la Ferrari tornerà ai classici colori. Maranello non intende lasciarsi trasportare dalla scaramanzia post vittoria monzese

Nella Formula 1 è sempre più comune vedere cambi cromatici sulle vetture o nelle tute dei piloti per ricordare un particolare evento o magari in ossequio a uno sponsor che chiede il proprio tributo estetico, in virtù delle grosse somme di denaro che elargisce per far funzionare il sistema.In questa stagione abbiamo visto la Ferrari presentarsi a Miami con degli inserti azzurri, in ricordo dell’epopea del North American Racing Team.

Una bella iniziativa che qualcuno ha però maliziosamente derubricato a un assist per lo sponsor Hewlett-Packard, che la settimana precedente si era legato al team italiano. Probabilmente la verità sta nel mezzo: Maranello ha da un lato ricordato una pagina della sua straordinaria storia e dall’altro ha accontentato chi ha versato grosse somme per mettere il proprio logo sulle fiancate delle SF-24.

A Monza c’è stata un’altra iniziativa, che aveva più il carattere della celebrazione dello spirito racing della squadra italiana. La Ferrari ha voluto tributare il lavoro svolto in fabbrica con delle tute che richiamavano la trama del carbonio, con il nero e il grigio che si sono rivisti anche sui numeri di gara delle monoposto. Con questa configurazione cromatica, la scuderia italiana si è imposta sulla concorrenza vincendo il Gran Premio d’Italia.

Tenere le tute viste la settimana scorsa per provare a smuovere l’ambiente da un punto di vista scaramantico? No, non è quello che fa la Ferrari, e non è ciò che vuole Charles Leclerc, che tornerà a indossare il canonico rosso.

Nella conferenza post Gran Premio qualcuno gli ha chiesto se preferisse ancora indossare il nero e il grigio per questioni propiziatorie. Il monegasco si è fermamente opposto a questa idea, spiegando che non è superstizioso né mai lo sarà. “Un atleta” ha detto Charles, “non può essere condizionato mentalmente da questo aspetto“.

Leclerc Ferrari Le Mans
Il vincitore del Gran Premio di Monza

Il colore della tuta, chiaramente, non viene scelto dal pilota; si tratta di decisioni che afferiscono alla dirigenza della squadra e che, come detto in apertura, dipendono anche da elementi di carattere commerciale. Ma, nonostante ciò, Leclerc ha ammesso che mai chiederebbe ai vertici di indossare un capo diverso dal rosso solo per questioni scaramantiche, anche perché la cosa non farebbe piacere ai tifosi, che identificano la Ferrari proprio con quel colore rosso così caratteristico.

Leclerc ha concluso dicendo che l’intenzione del team è quella di indossare il rosso da qui a fine stagione, il colore che tra l’altro campeggiava fieramente sulla vettura e sulle tute quando il monegasco ha vinto a casa sua in maniera perentoria.

La questione, dunque, può dirsi chiusa, anche se è possibile che il Cavallino Rampante, da qui a fine anno o nel prossimo, faccia qualche altra concessione estetica in ossequio alla sua storia o a qualche sponsor che chiede più spazio in determinate circostanze.


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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