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Home Editoriali

Povero ferrarista: gioisce (poco) e s’incazza (molto) per un business da cui è estromesso

Il campionato del mondo 2024 vede ancora una volta la Ferrari nelle vesti di osservatore partecipante senza potere di incidere. I tifosi, dopo l'ennesima illusione, non possono far altro che adeguarsi al ruolo di spettatori che si nutrono di briciole

Diego Catalano by Diego Catalano
23 Luglio 2024
in Editoriali, F1, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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Ferrari

Sventola la bandiera Ferrari trasportata da tifosi pazienti e dalla fede incrollabile

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Non è simpatico giocare il ruolo di uno spettatore non pagante in uno spettacolo del quale si è necessariamente protagonisti ma sul quale non si riesce a incidere. Lo è ancora meno, divertente, se ti chiami Ferrari, se sei il team più antico della Formula 1, il più blasonato, quello più tifato al mondo e quello che era partito in questo 2024 per essere il primo avversario di una Red Bull in evidente frenata tecnica abbinata a lotte di potere interne che ne stanno condizionando le performance.

Un momento di appannamento del quale ha approfittato la McLaren e, in parte, la Mercedes. Ma non la Ferrari che, dopo l’illusoria e forse troppo celebrata vittoria di Montecarlo si è sciolta come un gelato in un freezer senza corrente.

Il 2024 è un’altra stagione di speranze disattese. Partiti a palla di cannone, gli uomini in rosso si sono plafonati strada facendo tra sviluppi sbagliati e scelte strategiche errate. Il nuovo pacchetto introdotto a Budapest per correggere i difetti del precedente presentato in Spagna ha forse limitato il bouncing – lo capiremo davvero solo a Spa Francorchamps (QUI il programma completo) – ma di certo non ha accresciuto le prestazioni medie della SF-24 che resta una macchina con una finestra operativa molto stretta, come dimostra la gara ungherese di Charles Leclerc che si è “acceso” solo con le gomme hard per poi incontrare le solite difficoltà con le medie.

Ferrari
Ferrari SF-24, GP Ungheria 2024

Essere tifoso della Ferrari: che vita difficile!

Non è semplice essere un tifoso della Ferrari: tanti sono i bocconi amari ingoiati nel corso della storia del Cavallino Rampante. In questa congiuntura storica risulta ancora più difficile dover pazientare osservando gli altri che si divertono.

Eh sì, perché l’anno scorso, all’inizio della stagione, la McLaren era lontanissima in termini prestazionali dalla SF-23. In un anno, il team diretto sapientemente da Andrea Stella, ha saputo recuperare tantissimo terreno e addirittura superare la Ferrari in classifica, cosa che è avvenuta proprio dopo il Gran Premio d’Ungheria.

Non è il numero di vittorie – paradossalmente la Rossa ne ha ottenute di più nell’ultimo anno e mezzo – è la crescita esponenziale del team di Woking che impressiona e che lascia l’amaro in bocca a tutti gli appassionati che hanno il Cavallino Rampante scolpito sul cuore.

“Dobbiamo mettere pressione agli avversari e approfittare di ogni loro passo falso“, queste le parole di Fred Vasseur ripetute come un mantra a inizio campionato. Un motto che si è ritorto contro il manager francese, visto che è palese che sia Maranello a essere fagocitata dalla pressione che arriva dall’esterno e anche dalla dirigenza del team, che ritiene di aver messo a disposizione tutti gli strumenti finanziari – e non solo – per riportare la Scuderia al posto che le compete.

GP Spagna Ferrari
Frédéric Vasseur, team principal Scuderia Ferrari Hp

Evidentemente il lavoro non era ancora terminato, come invece si poteva pensare in una fase iniziale del campionato 2024. Serve ancora pazienza, quella virtù di saper attendere che forse i tifosi della Ferrari non hanno più dopo anni di delusioni. La sensazione è che la forbice prestazionale si stia aprendo così tanto che anche il 2025  potrebbe l’ennesimo anno di passaggio.

La Ferrari attende il 2026 dalle regole stravolte? Questa è una politica assai pericolosa, perché già è capitato in passato di fare all-in su un cambio normativo per poi fallire miseramente. La verità è che la Scuderia dovrebbe avere la forza di competere anno per anno, al di là dei regolamenti e dei cambi che si succedono.

La McLaren è l’esempio lampante, il modello virtuoso da seguire. E bisogna aggiungere che il team di Woking è addirittura un cliente, mentre la Ferrari è un costruttore a tutto tondo che dovrebbe avere maggiore capacità tecnica e superiore forza progettuale per issarsi lassù.

Mentre questi eventi si compiono, se mai si realizzeranno, gli appassionati italiani – e non solo – devono fare l’ennesimo sforzo di pazienza, aspettando e sperando che Maranello riesca a trovare quella ricetta magica per riuscire a diventare nuovamente il punto di riferimento della Formula 1. Sì, essere tifosi della Ferrari è maledettamente difficile.


Crediti foto: Scuderia Ferrari

Tags: F1FerrariGp Belgio 2024Newsslider
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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