Il Mondiale di Formula 1 fa tappa a Interlagos per il Gran Premio del Brasile, ventunesimo appuntamento stagionale e penultimo weekend Sprint del 2025. Sul circuito intitolato a José Carlos Pace, la Ferrari arriva con la fiducia conferita dalle ultime uscite e una missione chiara: confermare la solidità mostrata ad Austin e Città del Messico per puntare al secondo posto nel mondiale alle spalle della McLaren già iridata.
Frédéric Vasseur, Team Principal della Scuderia, ha messo in chiaro il punto: “A Interlagos affronteremo il quinto weekend Sprint della stagione, che rappresenta un’altra prova impegnativa per tutta la squadra, sia dal punto di vista fisico che mentale”. Le sue parole suonano come una chiamata all’attenzione totale, in un formato – quello Sprint – che riduce al minimo i margini d’errore e amplifica l’importanza del lavoro svolto a monte, soprattutto nella preparazione casalinga e nella gestione delle risorse.

Vasseur e la ricerca della perfezione operativa
Il team principal francese insiste sul valore del metodo e dell’organizzazione: “In un formato così compatto, ogni dettaglio conta ancora di più: dal lavoro di preparazione svolto a Maranello al supporto in tempo reale dal remote garage”. Dichiarazione che fotografa perfettamente il recente corso Ferrari, dove la reattività e la precisione nella lettura dei dati sono diventate centrali tanto quanto la prestazione in pista. A Maranello si è lavorato con continuità, concentrandosi su simulazioni e strategie per massimizzare l’efficienza di un weekend che, con un solo turno di prove libere, lascia pochissimo spazio per sperimentare.
Vasseur riconosce che la squadra arriva in Brasile “carica e positiva, reduce da due fine settimana solidi ad Austin e Città del Messico”, due gare in cui la SF-25 ha mostrato una competitività costante sia in qualifica che in gara. Ma il richiamo alla disciplina resta forte: “L’obiettivo è mantenere questo slancio, concentrarci sull’esecuzione e farci trovare pronti ad affrontare qualunque condizione meteo”. Parole che lasciano intendere un approccio pragmatico, in linea con la filosofia che sta provando a imporre il manager di Draveil: limitare gli errori, esaltare l’esecuzione e trasformare la consistenza in risultati concreti.

Interlagos, un tracciato da piloti e ingegneri
Il circuito di Interlagos rappresenta uno dei teatri più affascinanti della Formula 1 (leggi l’anteprima). Veloce, tecnico, imprevedibile, il tracciato da 4.309 metri alterna sezioni a basso carico aerodinamico – come il rettilineo principale e la Descida do Lago – a un settore centrale estremamente tortuoso, dove trazione e bilanciamento fanno la differenza. In questo scenario, la SF-25 dovrà trovare un compromesso aerodinamico che permetta di essere efficace sia nei tratti lenti sia nei lunghi allunghi. Il DRS potrà giocare un ruolo chiave nei sorpassi, ma la vera sfida sarà mantenere costante il ritmo sul giro, specialmente in condizioni variabili.
Il meteo, come sempre a San Paolo, promette di essere protagonista. Novembre porta spesso pioggia e repentini cambi di temperatura: la gestione delle gomme e la capacità di adattarsi in tempo reale diventeranno elementi decisivi. “Farci trovare pronti ad affrontare qualunque condizione meteo” non è una formula retorica: a Interlagos, significa avere il sangue freddo per reagire a una pista che può passare dall’asciutto al bagnato in pochi minuti.
Strategia e pressione: il fattore Sprint
Con 58 punti totali in palio, il formato Sprint aumenta l’intensità e riduce i margini di correzione. Una sola sessione di prove libere – prevista venerdì alle 11.30 locali – obbligherà i team a prendere decisioni immediate su assetto e gomme. Seguirà la Sprint Qualifying nel pomeriggio, poi la Sprint Race di sabato mattina e le qualifiche tradizionali nel pomeriggio, prima del Gran Premio di domenica sui 71 giri di gara.
In un contesto simile, la gestione del tempo e delle informazioni è vitale. Il “remote garage” di Maranello sarà parte integrante della catena decisionale, fornendo dati e simulazioni in tempo reale per supportare gli ingegneri al muretto. È un esempio concreto di come la Ferrari stia cercando di massimizzare ogni risorsa tecnica e umana, costruendo prestazione attraverso efficienza e disciplina.

L’obiettivo della Ferrari: continuità e visione
La Ferrari si presenta a Interlagos con la consapevolezza di aver compiuto un passo avanti, ma senza farsi illusioni. La strada verso la vittoria non è semplice e manca davvero poco all’epilogo iridato. Tuttavia, la direzione tracciata da Vasseur è chiara: meno parole, più esecuzione.
L’obiettivo immediato è mantenere lo slancio e consolidare il secondo posto nel mondiale costruttori, ma la vera sfida è culturale: trasformare la Ferrari in una squadra capace di eccellere sistematicamente nei dettagli. ogni tappa serve per mettere un mattoncino in questo muro. A Interlagos, tra possibile pioggia, ritmo e strategie, si vedrà se la Scuderia saprà rispondere con quella “perfezione operativa” che Vasseur considera la chiave del nuovo corso.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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