Gp Italia 2025 – A Monza la scia non trascina solo le monoposto. Risucchia anche le polemiche, sempre pronte a montare al primo pretesto. Questa volta tocca a Charles Leclerc, che dopo le qualifiche ha fatto notare – con toni neanche troppo velati – di non aver ricevuto la scia da Lewis Hamilton.
Un’osservazione legittima? Forse. Ma al netto delle emozioni, le dinamiche vanno analizzate. Frédéric Vasseur è stato chiaro: non esisteva alcun accordo interno che prevedesse giochi di squadra nelle qualifiche. E soprattutto, Hamilton aveva motivi validissimi per pensare a sé. Con una penalità di cinque posizioni già sulle spalle, chiedere al sette volte iridato di sacrificare ulteriormente il proprio piazzamento per “spingere” il monegasco significava chiedergli di appendere ai chiodi il suo weekend ancora prima che cominciasse.

Memoria corta
Il paradosso, però, è che la memoria corta gioca brutti scherzi. Proprio a Monza, nel 2019, fu Leclerc a negare la scia a Sebastian Vettel: il tedesco si lamentò pubblicamente: “È inutile che si sia messo davanti così tardi, doveva farlo da subito. Sono contento della macchina, la qualifica è andata bene: ho fatto un ottimo giro, ma non avevo la scia. Questa è la differenza tra fare la pole e non farla”. Ferrari, allora, non si mostrò particolarmente turbata, e la piazza mediatica difese a spada tratta il talento emergente contraddistinto dal n°16. Oggi, a ruoli invertiti, la narrazione cambia: Leclerc diventa la vittima, Hamilton l’egoista. Un copione già scritto, che vive di convenienze e doppi standard.
In tutto questo, colpisce come i media italiani non perdano occasione per trasformare qualsiasi frizione interna in un dramma da prime time. Si marcia sulla parola “scia” come se fosse la pistola fumante di un delitto sportivo, e si sobilla un pubblico che ha sempre bisogno di un colpevole da mettere alla gogna. Ieri Leclerc o Vettel (in base ai punti di vista e al cuore), oggi Hamilton, domani chissà chi. La piazza forcaiola non si ferma mai: divisa, urlante, in perenne cerca di un traditore da additare.
La verità, probabilmente, è molto meno romantica e molto più banale: a Monza si corre contro il cronometro, non contro i fantasmi delle scie passate. Ma questo, si sa, fa meno rumore dei titoli acchiappa-like. Tanto vi dovevo.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
Seguici e commenta sul nostro canale YouTube: clicca qui