Ferrari: la stabilità come valore per primeggiare nella “formula motore”

Maranello ha respinto gli attacchi dell’Audi che voleva il n°1 del reparto motori. Enrico Gualtieri sarà un fulcro della Ferrari del futuro

Il tormentone sta per terminare. Dovrebbero mancare poche settimane e poi Adrian Newey scioglierà finalmente le riserve circa il suo futuro. Poche saranno le sorprese, visto che il cammino è tracciato: il geniale tecnico inglese si legherà ad Aston Martin con un contratto pluriennale e multimilionario, inserendosi in un mega processo di ristrutturazione che sta portando la scuderia di Silverstone a diventare uno dei protagonisti più temuti della nuova Formula 1.

Sì, perché Newey andrà ad affiancare altre competenze di primissimo livello, come Enrico Cardile, recentemente strappato alla Ferrari, e Andy Cowell, genio delle power unit contemporanee. Questi tecnici lavoreranno in sinergia con Honda, che collaborerà in esclusiva con Aston Martin in una sede all’avanguardia, dotata tra l’altro di una nuova galleria del vento che debutterà tra pochi giorni.

Adrian Newey Aston Martin
Adrian Newey pronto a vestire i panni della Aston Martin

Ferrari blinda Enrico Gualtieri

Con l’uscita di scena di Newey, terminerà anche quel cumulo di congetture e illazioni che si sono diffuse in relazione alla Ferrari. Fred Vasseur, seppur abbastanza criptico, ha lasciato intendere che l’ex numero uno della divisione tecnica di Red Bull non si vestirà di rosso.

Ciò che conta, secondo il manager francese, è il gruppo. E per sottolineare questo concetto ha usato un parallelo calcistico, citando il Paris Saint-Germain come esempio di un modello in cui il singolo non ha prodotto i risultati sperati.

Un’antifona molto chiara, con la quale si è allontanata la prospettiva Newey, e che ha rimarcato lo schema operativo del Cavallino Rampante, che punterà tutto su un gruppo capeggiato probabilmente da Loïc Serra. Anche questo dovrebbe essere formalizzato nelle prossime settimane, terminando il periodo di gardening imposto.

Proprio nell’ottica di tutelare un gruppo di ingegneri, recentemente puntellato dall’ingresso dell’ex Red Bull Frederic Cazals, la Rossa ha blindato Enrico Gualtieri, il responsabile del progetto motori. Mattia Binotto, che in Audi è chiamato a fare ciò che Vasseur sta facendo da un anno e otto mesi a Maranello, ossia riorganizzare strutture e uomini, ha messo in cima alla lista dei collaboratori che avrebbe voluto ingaggiare proprio l’ingegnere italiano cresciuto sotto le insegne del Cavallino Rampante.

Enrico Gualtieri, direttore del reparto motori della Scuderia Ferrari

Oltre al rapporto professionale, Binotto e Gualtieri sono legati da una profonda amicizia, e questo aspetto rischiava di pesare molto sull’offerta fatta dalla casa dei Quattro Anelli. L’ingegnere, che lavora a stretto contatto con Wolf Zimmermann, non ha voluto lasciare lo staff di circa 300 persone che compone il reparto motori della Ferrari, impegnato alacremente nello sviluppo della power unit 2026, che si dice stia procedendo molto bene.

Vasseur ha quindi accolto con favore la ferrea volontà di Gualtieri di rimanere al suo posto e continua così la fase di riorganizzazione di una scuderia che probabilmente userà questo scorcio finale del 2024 come un grande allenamento in vista del 2025, annata preparatoria alla grande rivoluzione del 2026, che potrebbe premiare proprio le scuderie che emergeranno con il miglior propulsore.

Come accadde nel 2014, anche la prossima generazione potrebbe essere una “formula motore”, e Ferrari vuole essere pronta a dettare finalmente legge in un comparto che, nell’era turbo-ibrida, non l’ha mai vista realmente primeggiare.


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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