Sebbene sia trascorsa quasi una settimana dalla gara cittadina di Baku, gli errori commessi dalla scuderia Ferrari assumono ancora un certo peso. Charles Leclerc a muro nel Q3, Lewis Hamilton che non va oltre il Q2.
E ancora, i problemi legati alle comunicazioni, alle strategie e alla power unit. Tutti elementi che se sommati, rendono difficile la digestione della prestazione azera, ancor più, forse, di quella italiana.
Hamilton, segnali di crescita tra gli errori Ferrari
Il #44 del Cavallino Rampante, nonostante le difficoltà della SF-25, porta a casa una gara discreta. Aggettivo che si rafforza, se consideriamo la sua intera annata. I progressi ci sono, certo, ma costantemente annebbiati dal contorno.
E nel paddock della Formula 1, c’è chi vede in Lewis Hamilton una felicità ritrovata. Parliamo di James Hinchcliffe, analista di F1TV, che sembra percepire un atteggiamento positivo da parte dell’inglese. Consapevole che non ci si può accontentare di un ottavo e nono posto, Hinchcliffe afferma:
“In una gara in cui ci aspettavamo grandi rimonte, specie dalle vetture partite al di fuori delle posizioni di vertice, quasi nessuna ci è riuscita. Hamilton da dodicesimo è arrivato ottavo e davanti a Leclerc. Potrebbe essere stata una delle migliori prove della giornata”.
Parole condivisibili o meno, alle quali aggiunge: “È stata una prestazione un po’ nascosta, di cui non si è parlato molto”. Hinchcliffe cerca di evidenziare i – piccoli – progressi di Lewis, ma purtroppo diventa tutto relativo se messo in relazione all’intero weekend. Inoltre, possiamo affermare che Hamilton, quest’anno, ha disputato gare migliori.
Però non ha torto quando dice: “Spero davvero che qualunque cosa abbiano trovato, funzioni, e che si traduca anche sugli altri circuiti, perché Hamilton sta iniziando a trovare il suo ritmo con questa macchina”.

Ferrari e gli errori che pesano come zavorre
Se riprendiamo le parole di Lewis al termine della gara azera, come abbiamo riportato qui, sono coerenti con quelle di Hinchcliffe. Infatti anch’egli ha percepito dei miglioramenti. Definiva “discreto” il passo, ma con la consapevolezza che a livello operativo, si poteva – e doveva – fare qualcosa in più.
Chi invece incarna appieno le sensazioni dei tifosi, è Günther Steiner. Intervenuto ai microfoni del podcast Red Flags, racconta: “Ferrari questa volta merita il premio di perdente, anche perché hanno ottenuto un ottavo e nono posto battuti dalla Racing Bulls e dalla Williams”.
Dopodiché si rivolge al mancato swap tra i due driver. “Il pasticcio finale, non lasciar passare Charles, con Lewis che si è addormentato invece di restituirgli la posizione perché era concentrato su altro. Devono svegliarsi, perché se vogliono finire secondi nel campionato, così non ci riusciranno. Al momento, infatti, non sono più secondi”.
Ed infatti, Mercedes grazie all’ottima performance con Russell ed – il ritrovato – Antonelli, guadagna il secondo posto in classifica costruttori. Il team di Brackley si porta a +16 punti da Ferrari e si ritrova a -333 da McLaren.
Verso Singapore: Ferrari tra speranze e incognite
Tra il 3 ed il 5 ottobre, la Formula 1 disputerà la sedicesima edizione del GP di Singapore (qui il programma). E la domanda sorge spontanea: che gara sarà quella della Ferrari?
Nella scorsa edizione, Charles ha condotto una buona qualifica fino al Q3, quando si è visto cancellare il tempo per track limits. Non andò meglio per l’ex team mate, Carlos Sainz, che disputò una sessione negativa fin dal Q1, per poi terminare a muro nel Q3. Lo spagnolo fu anche sanzionato con una multa, da € 25.000, per aver attraversato la pista.
La gara invece, vide Leclerc terminare quinto (partito nono) e Sainz settimo (partito decimo), interrompendo la presenza della Ferrari sul podio. Prima volta dal 2017. Quest’anno, lo scenario tutto è tranne che positivo.
Le speranze di vedere un buon andamento da parte di Ferrari, non sono delle migliori. Se al venerdì la Rossa di Maranello si rende protagonista, non è così per i due giorni successivi. A Baku anche le basse temperature non hanno aiutato e Vasseur – ironicamente – ammise che “a Singapore le temperature saranno alte”, alludendo a prestazioni migliori per l’intero weekend. Ma se guardiamo Monza.
Ad ogni modo, Ferrari dovrà fare i conti anche con Mercedes e la Red Bull di Max Verstappen, sempre che non continui il trend positivo per Tsunoda. I tre team sono separati da 18 punti e chi la spunterà? Riprendendo le dichiarazioni di Steiner, afferma che “sono così vicine che è troppo presto per dirlo”. Per poi aggiungere: “Se la Mercedes fa una buona gara e vince, e Kimi riesce a portare a casa dei punti, può passare davanti”.
Chi non ha mai vinto e mai ottenuto una pole, è Verstappen. E infatti Steiner continua: “Credo che la Red Bull sarà quella con più difficoltà. Ci arriveremo dopo, ma non penso che Max vincerà molte altre gare quest’anno”.
A Baku Ferrari ha mostrato ancora una volta tutte le sue fragilità, tra errori strategici e mancanza di lucidità. A Singapore non basteranno le parole: servirà concretezza, perché i rivali non aspettano e il podio rischia di diventare un miraggio sempre più lontano.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
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