Ferrari: il bouncing previsto svela i limiti di sviluppo della SF-24

Carlos Sainz ha rivelato che le novità aerodinamiche introdotte a Barcellona avevano generato bouncing già nella sfera simulativa. La SF-24 ha una coperta di sviluppo troppo corta?

Carlos Sainz è la bocca della verità. Lo spagnolo parla, spiega, descrive con una trasparenza adamantina lo stato delle cose che non dovrebbe sorprendere. E invece lo fa perché la Formula 1 – E la Ferrari in particolare – è spesso un modo chiuso quando di mezzo ci sono certi segreti tecnici che tali non sono per come le vetture, poi, si comportano in pista.

Buon senso e onestà intellettuale. Questi elementi muovono la disamina che lo spagnolo fa della SF-24.  Il ferrarista si è così espresso nella conferenza per Gp d’Ungheria circa il nuovo fondo che vedremo in azione sin dal primo turno di libere odierne: “Sono ottimista perché la squadra ci aveva avvertito che le nuove parti avrebbero potuto causare più bouncing e così è stato”.

Cosa? Sì, avete letto bene. La Ferrari aveva previsto il pompaggio aerodinamico. Un bene perché la cosa conferma che i sistemi simulativi di Maranello, che qualcuno aveva messo in discussione, funzionano bene.

Un male se pensiamo che di fatto sono state gettate alle ortiche tre gare per capire come superare un problema di cui si era compresa la natura. Messa così sembra una cosa illogica: quasi a volersi far male da soli.

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Carlos Sainz a bordo della Ferrari SF-24

Ferrari SF-24: una vettura con una finestra di sviluppo ridotta?

Ma forse si è trattato di un dolore necessario da assaggiare per provare a sbloccare le prestazioni. La SF-24, evidentemente, ha solo una via di sviluppo che va percorsa passando anche per il bouncing. Basta questo per giustificare un pacchetto per ora dimostratosi fallimentare? No, certi argini andavano previsti ed eretti: Machiavelli insegna. 

La Ferrari prova a reagire ma lo fa tardi. Dopo Monaco, il climax del godimento, la rossa ha conosciuto solo batoste e s’è vista superata da ogni lato. Dopo un mese e più di analisi ora è arrivata (forse) la soluzione. “Abbiamo preso atto del fatto che il bouncing fosse una possibilità e così è stato, mentre ora le simulazioni ci dicono che dovrebbe diminuire”.

L’ultimo passaggio alimenta la speranza di riprese immediata. Se i simulatori avevano decretato i problemi, ora prevedono la risoluzione degli stessi. Speriamo funzionino e non si siano inceppati come alcuni pensavano. Altrimenti sarebbero guai grossi e neri. 

Vedo Silverstone come un investimento. Non abbiamo ottimizzato il weekend, spendendo le prime due prove libere a comparare i fondi e rinunciando ad avere nel compagno di squadra un riferimento per ottimizzare il potenziale dell’auto. Questo per poter essere più veloci tra cinque o sei gare, quando tradurremo in galleria del vento quanto appreso a Silverstone”, ha spiegato il madrileno ancora in cerca di un sedile per il 2025 e oltre.

Carlos Sainz nel primo turno di libere del Gp di Gran Bretagna gira con la Ferrari SF-24 in configurazione Imola

La sensazione è che anche il Gp d’Ungheria sia un grande test che potrebbe comunque essere superato poiché la pista, in cui mancano curvoni ad alta velocità, non esalterà il fenomeno del saltellamento. Ecco perché il pacchetto Barcellona, che genera molto carico, torna in azione. 

L’intenzione della Ferrari è quella di non smontarlo più e di validarlo una volta e per tutte la settimana prossima dinanzi al professor e più inflessibile e severo: Spa-Francorchamps. Non ci si illuda in caso di migliorie temporanee magiare, sarà il Belgio a dire una volta e per tutte se i correttivi apportati al fondo daranno senso agli upgrade introdotti a Barcellona. 

In ogni caso, anche se tutto funzionasse, è chiaro che la Ferrari ha perso per strada due mesi di sviluppo. Non lo dice chi scrive, lo aveva sostenuto ancora una volta il risoluto Sainz alle porte del disastroso GP di Gran Bretagna. Ora sotto a lavorare perché il terreno da recuperare è tanto e il tempo stringe.


Crediti foto copertina: Albert Fabrega

Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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